I virus che fanno paura agli agricoltori siciliani - QdS

I virus che fanno paura agli agricoltori siciliani

Gabriele DAmico

I virus che fanno paura agli agricoltori siciliani

martedì 14 Luglio 2020

Il presidente di Confagricoltura Catania, Giovanni Selvaggi, critico sul bando della Regione: “Dotazione insufficiente”. Erwinia amylovora, Sharka, Malsecco degli agrumi, Tristeza. Solo 10 milioni di euro per le aziende agricole

CATANIA – Da Confagricoltura Catania arriva una dura critica nei confronti del bando con cui il Governo Musumeci ha stanziato dieci milioni di euro per fronteggiare alcuni virus che da anni mettono a dura prova le aziende agricole siciliane: l’Erwinia amylovora, la Sharka, il malsecco degli agrumi e il virus della tristezza.

“In questo momento – ha dichiarato Giovanni Selvaggi, presidente dell’associazione di categoria etnea – qualsiasi sforzo venga fatto è gradito al comparto. Tuttavia, confesso un malcontento generale, perché dopo anni e anni di richieste fatte per combattere non una problematica banale, ma il virus che ha stravolto la nostra agricoltura, ci aspettavamo una dotazione finanziaria almeno dieci volte maggiore”.

Il sostegno che la Regione mette a disposizione degli imprenditori che, da queste fitopatie, hanno subito un danno superiore al 30% del potenziale agricolo della coltura arborea, consiste in un “rimborso” del 100% delle spese effettuate. Spese che devono essere comprese tra un minimo di 15 mila euro e un massimo di 200 mila euro. Tra gli interventi ammessi a finanziamento da questo bando ci sono: l’estirpazione, la distruzione delle piante infette, l’allontanamento e l’eventuale smaltimento del materiale di risulta dell’impianto arboreo danneggiato, l’acquisto e il reimpianto di varietà o specie resistenti ai virus in questione.

“Si tratta – aveva dichiarato il presidente della Regione, Nello Musumeci, subito dopo la pubblicazione del bando – di una ulteriore risorsa compensativa per i nostri agricoltori costretti a subire i cospicui danni causati dalla patologia agli agrumeti dell’Isola”.

A fargli eco era stato l’assessore regionale all’Agricoltura, Edy Bandiera, il quale ha sostenuto che attraverso questo bando verranno ripristinati “non soltanto gli agrumeti danneggiati dal dilagante virus della tristezza ma anche il livello di competitività e le perdite del potenziale produttivo delle imprese agrumicole siciliane”. Tuttavia, secondo il presidente di Confagricoltura Catania, che è anche proprietario di un’azienda agricola, “per estirpare e ripiantare un ettaro di agrumeto ci vogliono circa 14 mila euro. A questo si deve aggiungere – ha continuato – che per almeno cinque anni l’impianto non sarà in produzione e, in quanto il bando prevede un sostegno solo per l’estirpazione e il reimpianto dell’agrumeto, l’agricoltore dovrà incorrere per cinque anni a degli esborsi economici senza avere nessuna fonte reddituale in entrata. Quindi quando parliamo di dieci milioni stiamo parlando di aria fritta”.

In effetti, considerando che gli agrumeti nelle sole provincie di Catania e Siracusa contano oltre sessantamila ettari di terreno, ci vorrebbero circa 840 milioni di euro per assicurare a queste aziende un sostegno economico utile.

“Comprendiamo gli innumerevoli sacrifici che questa Giunta sta facendo per cercare di mettere pezze sugli errori del passato – ha continuato Selvaggi – ma auspichiamo che prima o poi questo genere di misure comincino ad avere una dotazione finanziaria seria che consenta al comparto agrumicolo di poter innovare”.

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