La Sicilia spinge sulle energie rinnovabili - QdS

La Sicilia spinge sulle energie rinnovabili

Rosario Battiato

La Sicilia spinge sulle energie rinnovabili

venerdì 22 Giugno 2012

Nel 2005 c’era un solo impianto autorizzato, lo scorso anno si è giunti a 164. Cresce anche la potenza installata. Un sostegno per l’ambiente in termini di abbattimento delle emissioni di anidride carbonica

PALERMO – La Sicilia delle rinnovabili è in ripresa. Nel tentativo di colmare il gap col resto delle Regioni italiane, in particolare del Nord, l’Isola sta conducendo una grande rincorsa concedendo, specie nell’ultimo anno, diverse autorizzazioni sugli impianti industriali alimentati da fonti energetiche rinnovabili autorizzate ex art.12 – d.lgs 387/03. Il quadro complessivo, aggiornato al 2011, è stato fornito in un dettagliato report della Regione, che rientra nel monitoraggio Pears (Piano energetico e ambientale della Regione siciliana).
Il dato più rilevante riguarda gli ultimi sei anni, periodo in cui la crescita è stata impressionante. Nel 2005 c’era un solo impianto autorizzato, mentre lo scorso anno si è giunti a 164. In proporzione è cresciuta anche la potenza installata in un anno che è passata dal dato di 5,475 MW del 2005 a quota 389,76 del 2011.
In totale sono state firmate 478 autorizzazioni complessive per 2075,90 MW, distribuite, principalmente, tra Agrigento, prima con 97 impianti, Siracusa, 68 impianti, e Palermo a quota 66. Ultima piazza per Messina dove complessivamente negli ultimi sei anni sono stati emessi 13 decreti autorizzativi. La distribuzione percentuale degli impianti autorizzati vede pertanto il 20% delle autorizzazioni all’interno del perimetro della provincia di agrigentina. Fa da contraltare Messina a quota 3%. Per il comprensorio agrigentino si abbassa lievemente la quota percentuale sul fronte della potenza installata che è pari al 18%, seguita da Trapani al 16% e Palermo al 15%. 
La riflessione sui settori principalmente utilizzati concede all’eolico la prima piazza assoluta, nonostante il boom del fotovoltaico degli ultimi tempi, che comunque non è ancora dominante in termini di apporto complessivo al bilancio energetico della Regione. Riepilogando il fotovoltaico giunge all’87,03% delle autorizzazioni e al 43,99% della potenza complessiva. Il primo posto resta all’eolico, che nonostante il risibile 4,81% di autorizzazioni mantiene il 46,32% della potenza installata. Ben poco resta per le altri fonti come le biomasse (4,60% delle autorizzazioni e 8,15% della potenza installata) o il solare termodinamico (0,21% per le autorizzazioni e lo 0,29% della potenza installata).
Le rinnovabili aiutano l’ambiente in termini di abbattimento delle emissioni di anidride carbonica. Proprio nel dossier “Statistiche sugli impianti industriali alimentati da fonti rinnovabili autorizzati ex art. 12 – d.lgs. 387/03” si legge che il dato più alto in termini di riduzione è stato realizzato dal settore eolico che ha fatto registrare 1,73 milioni di tonnellate di Co2 risparmiate all’anno. Sul podio si piazzano anche le biomasse e la cogenerazione che assieme totalizzano 1,35 milioni di tonnellate di anidride carboniche e il fotovoltaico a quota 1,28 milioni di tonnellate. Resta poco per il resto: ibridi a quota 0,004 milioni di tonnellate e solare termodinamico a quota 0,01 milioni. Complessivamente i settori rinnovabili isolani contribuiscono all’abbattimento di 4,37 milioni di tonnellate di Co2 all’anno. Un ulteriore motivo, quindi, per insistere sulla produzione verde di energia.
 


L’approfondimento. Regione in linea con il target del burden sharing
 
Sicilia in salute anche sul fronte del burden sharing. Si tratta della ripartizione tra Regioni e Province Autonome dell’obbligo nazionale di sostituzione delle fonti fossili con FER (Fonti energetiche rinnovabili) per il 17% al 2020. I dati isolani, riportati nell’ultimo monitoraggio del gruppo di lavoro del Pears dicono che, al 2010, la regione è in linea con il target del “Burden sharing”. I prossimi step saranno il raggiungimento del 7% nel 2012 e del 15,9% nel 2020. La strada è segnata e proprio il Gruppo di lavoro per il monitoraggio “ritiene che occorre incentivare nell’immediato altre produzioni elettriche da FER per aiutare, nella fase contingente, il raggiungimento di valori di target intermedi previsti dal Decreto Burden Sharing”. Per incrementare ulteriormente la produzione servono alcune operazioni da compiere in tempi brevi come il superamento delle criticità per lo stato di attuazione della spesa comunitaria e agire per  applicare alcuni piani di azione del Pears, che non sono ancora effettivamente attivi. In tal senso sarà necessario anche l’aggiornamento del Pears sulla base degli ultimi dati.

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