A Catania un nuovo laboratorio per la ricerca biomedica

CATANIA – Creare finalmente anche nel nostro Paese luoghi in cui sia possibile non solo fare ricerca scientifica ma tradurla in brevetti, in lavoro, in produzione industriale.
 È in quest’ottica che a Catania opera già da due anni il Laboratorio di Ricerche Biomediche, frutto di una collaborazione pubblico-privato che vede impegnate l’Università del capoluogo etneo, l’Università La Sapienza di Roma ed Eli Lilly, e può inoltre contare sui fondi europei del Programma Operativo Nazionale per il primo progetto portato avanti.
Il Laboratorio, presentato stamane a Catania, in questi primi 24 mesi di attività ha concluso il suo primo progetto di ricerca, che ha avuto come principale obiettivo quello di sviluppare nuovi kit diagnostici per la valutazione di marcatori del metabolismo osseo, utili per identificare alterazioni del metabolismo scheletrico in soggetti affetti da patologie quali l’osteoporosi.
“Questo risultato – commenta il presidente CUN e Coordinatore scientifico del progetto PON Andrea Lenzi – rappresenta senza dubbio, da un lato un esempio reale e virtuoso di utilizzo dei fondi PON per dare avvio ad una attività di ricerca posta in essere in un tempo rapidissimo, dall’altro una collaborazione fra finanzianti pubblici e privati che, cooperando assieme, danno avvio ad un’inversione di tendenza nella dicotomia fra le due fonti.
“In un mondo in rapido cambiamento – ha detto il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi – sempre di più è necessario creare un network innovativo per connettersi alla rete internazionale ed essere competitivi. E l’industria farmaceutica ha un ruolo centrale in questo modello”.