Nasce il Rep, ovvero Rating etico pubblico per dare i voti alla pubblica amministrazione - QdS

Nasce il Rep, ovvero Rating etico pubblico per dare i voti alla pubblica amministrazione

Patrizia Penna

Nasce il Rep, ovvero Rating etico pubblico per dare i voti alla pubblica amministrazione

mercoledì 04 Luglio 2012

Modello studiato e brevettato da Gregorio Gitti, professore di Diritto e presidente della Fondazione Etica. Strumento che misura l’efficienza confrontando una serie di indicatori con i valori medi nazionali

PALERMO – Risparmiare denaro e tagliare la spesa pubblica continua ancora oggi e a dispetto di una crisi economica che sta di fatto riducendo ai minimi termini pazienza e risparmi dei contribuenti, una sorta di tabù, un fatto puramente concettuale e relagato ad una dimensione troppo poco pratica.
In quella che a giusto titolo potremmo ribattezzare “l’era della Spending Review”, in virtù di una ricerca quasi spasmodica dei tagli alla spesa pubblica che possano finalmente dare fiato ai contribuenti, la certezza è che si debba e si possa fare di più.
Nuovi ed interessanti scenari sul piano della concretezza sembrano delinearsi grazie al Rep, rating etico pubblico, un modello studiato per dare voti alla pubblica amministrazione ma soprattutto per fornire uno strumento per risparmiare il denaro dei cittadini.
L’idea nasce da Gregorio Gitti, professore di Diritto alla Statale di Milano, presidente della Fondazione Etica, che ha brevettato il Rep (il responsabile del progetto è il professor Michele Calcaterra).
Ma cos’è esattamente il Rep? In cosa consiste?
La risposta è semplice ed immediata: si tratta di uno strumento di misurazione dell’efficienza della pubblica amministrazione. La misurazione avviene mettendo a confronto una serie di indicatori con i valori medi nazionali.
“Il modello – ha spiegato Gitti – è pronto per le aziende sanitarie e in questo caso gli indicatori sono un centinaio: dal contenzioso sulla responsabilità dei medici alle competenze specifiche dei manager, dal rispetto degli obblighi fiscali alla capacità di attrarre fondi privati come prova dell’autorevolezza della strttura”. La vera novità sta nel fatto che alla pubblica amministrazione, contestualmente al voto di efficienza, vengono fornite pure le indicazioni sugli aspetti che necessitano di miglioramenti significativi.
A proposito della legge Brunetta del 2009 che prevedeva già per la Pa una misurazione dell’efficienza, Gitti spiega che il Rep costituisce un superamento significativo della stessa giacché: “La legge Brunetta è rimasta in larga parte disattesa. Il Rep, invece, è un modello già pronto con una valutazione fatta in base a criteri oggettivi, affidata ad un organismo indipendente e a costo praticamente zero”.

Patrizia Penna
Twitter: @PatriziaPenna

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