L'Ast è ormai sull’orlo del baratro, ma c’è tempo per un’assunzione - QdS

L’Ast è ormai sull’orlo del baratro, ma c’è tempo per un’assunzione

Rosario Battiato

L’Ast è ormai sull’orlo del baratro, ma c’è tempo per un’assunzione

domenica 08 Luglio 2012

I sindacati promettono una giornata di blocco, a rischio 180 posti di lavoro. “Costi alti per il gasolio”. Cracolici (Pd) denuncia il tentativo della nomina di un dirigente esterno

PALERMO – A livello nazionale la battaglia è serratissima. Per il prossimo 20 luglio i sindacati hanno proclamato un nuovo sciopero dei bus a seguito della comunicazione da parte delle associazioni datoriali di recesso dal contratto della mobilità.
In Sicilia, se possibile, la situazione è ancora piu complessa con i tagli regionali che dovrebbero incidere in maniera determinante su copertura del servizio e occupazione. Intanto fioccano le polemiche sulla paventata nomina di un dirigente esterno per l’Ast (Azienda siciliana trasporti), un’impresa che mantiene serie difficoltà finanziarie e sulla quale si abbatteranno tagli decisivi per almeno 180 unità.
“Proprio nei giorni in cui la Regione è chiamata a discutere di riduzioni e tagli alla spesa anche nelle società partecipate, l’Ast si appresterebbe a mettere a bando la nomina di un dirigente esterno per guidare l’azienda”. Le parole di Antonello Cracolici, presidente del gruppo Pd all’Ars, testimoniano l’ennesimo assurdo per un’azienda che a breve dovrà licenziare lavoratori, e che non ha mai mostrato di essere in grado di fornire un servizio adeguato alle richieste dei siciliani, come dimostrano la bassa affluenza e la scarsa qualità del servizio. Tutto questo è documentato nei numerosi dossier Istat che ogni anno analizzano lo stato di salute del trasporto pubblico locale, piazzando, abitualmente, quello isolano nelle posizioni di retrovia sia in termini di efficienza del servizio che di gradimento dell’utenza.
Adesso arriva anche la sorpresa di un nuovo dirigente. “Tutto ciò è inaccettabile – ha proseguito l’esponente democratico – perché costituisce disprezzo per la grave situazione finanziaria in cui versa la Regione. Mi auguro che gli organi amministrativi fermino questa follia, anche alla luce del blocco delle assunzioni che opera in Sicilia”.
I sindacati siciliani continuano la loro battaglia sul fronte dell’occupazione. In ballo ci sarebbero 180 posti di lavoro all’Ast, che si perderebbero in seguito al taglio delle corse dell’Ast (4 mila e 800 chilometri di linee urbane ed extraurbane).  Filt Cgil, Fit Cisl e Ugl Trasporti Sicilia, hanno così proclamato lo stato di agitazione, annunciando una giornata di sciopero dei lavoratori dell’Azienda siciliana trasporti nelle prossime settimane.
“I lavoratori continuano a vivere sulla propria pelle l’incerta condizione economica aziendale che ha causato ultimamente interruzioni nelle forniture di beni essenziali per la garanzia dei collegamenti per i cittadini – spiegano Franco Spanò, Amedeo Benigno e Giuseppe Scannella, segretari di Filt Cgil, Fit Cisl e Ugl Trasporti Sicilia -, condizioni che hanno portato all’annuncio di un programma aziendale che prevede la riduzione dei servizi”. Certo bisognerebbe ragionare sul personale sovradimensionato, anche se i sindacati puntano l’indice contro l’aumento del carburante.
“Non è il costo del personale – hanno spiegato – ma l’aumento del costo del gasolio, e soprattutto i continui e notevoli ritardi da parte dei comuni e della Regione nel pagamento delle somme dovute per il servizio Ast”. Irrinunciabile resta tuttavia – e su questo concordano anche i sindacati – “una migliore organizzazione aziendale, che porterebbe ad un aumento degli incassi e alla riduzione dei costi di gestione, con opportuni incentivi al personale per evitare la cessione dei servizi garantiti in una parte consistente del territorio siciliano”.

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