Poca serenità familiare spesso causa dei reati - QdS

Poca serenità familiare spesso causa dei reati

Annalisa Giunta

Poca serenità familiare spesso causa dei reati

giovedì 26 Luglio 2012

Forum con Maria Vittoria Randazzo, procuratore capo del Tribunale dei minorenni di Caltanissetta

 Come ha trovato la sede della procura presso i tribunale dei Minorenni al momento del suo insediamento?
“Intanto come ambiente di giustizia ho trovato, oltre che una struttura adeguata, una sede di lavoro molto stimolante, soprattutto per le relazioni che si instaurano con chi lavora nel settore, infatti a differenza di Palermo c’è un maggior rispetto reciproco e collaborazione tra i colleghi e il personale”.
Come trova l’organico?
“L’organico è sottodimensionato. All’inizio sono stata per un anno e mezzo da sola adesso siamo in due, io e un sostituto procuratore, ma siamo sempre pochi per il lavoro di un distretto di due province – Caltanissetta ed Enna – con quattro tribunali, per lo meno dovrebbe esserci un altro sostituto per portare avanti con un certo ritmo il lavoro. Intanto sopperiamo con l’entusiasmo e l’amore. Situazione di sottodimensionamento che si verifica a cascata anche per la polizia giudiziaria e il personale amministrativo. Inoltre dal 2009 sono senza il dirigete amministrativo, mancano i ruoli apicali. Dell’organico, nel settore civile, fa anche parte da due anni un assistente sociale dell’Asl, un esperimento unico in Italia chiesto da me che ha migliorato la relazione tra la Procura e i servizi sociali di tutto il distretto che si occupa inoltre di dirige la cancelleria civile. Comunque c’è stata sempre massima collaborazione da parte dei colleghi, quando ero da sola per alcune udienze ero affiancata dai sostituti della procura ordinaria, ciò con sacrificio dei colleghi, e poi devo dire che sono molto contenta del procuratore generale, Scarpinato, una persona molto sensibile, che è venuto incontro alle esigenze e ai problemi dell’ufficio”.
Quanto incide la delinquenza minorile nel territorio nisseno e come state intervenendo?
“Intanto bisogna precisare che la procura dei minorenni di Caltanissetta ha competenza anche sul territorio di Gela che in termini di criminalità minorile dà all’ufficio circa il 50% dei casi. La maggior parte sono reati contro il patrimonio spesso effettuati per acquistare capi firmati che non si possono permettere o che non vengono accordati loro dai genitori; furti, tra i quali la maggior parte in appartamento; scippi e rapine. La mia sensazione è che alla fine la commissione del reato nella maggior parte dei casi è un’occasione per commettere atti di violenza, per sviluppare un’aggressività pregressa, questo spiega perché i minori compiono danneggiamenti gratuiti. Nel settore degli stupefacenti di recente insieme alla procura ordinaria abbiamo portato avanti l’operazione élite che ha visto coinvolti molti minorenni coinvolti nel consumo e nello spaccio della droga. E anche per quanto riguarda gli abusi sessuali sui minori sono molto presenti sia a Caltanissetta ed Enna e nel 90% dei casi sono all’interno della famiglia. Intervenire a volte non è semplice, faccio questo lavoro dal 1992 ed ho acquisito una grande esperienza nel settore, a volte casi disperati hanno dato risultati meravigliosi. L’ideale sarebbe intervenire portando i ragazzi da una situazione di svantaggio ad un inserimento nella società migliore, ma ciò non sempre è possibile. Quello che è importante è capire chi si ha davanti, afferrare le loro potenzialità da sviluppare, infatti spesso i reati sono la causa di una mancanza di serenità familiare. Questo lavoro di analisi non lo fa solo il magistrato ma è aiutato da figure diverse tra cui i servizi sociali dei comuni di residenza del ragazzi del distretto ma anche da quelli dell’azienda sanitari (consultori familiari, assistenti sociali, psicologo, neuro psichiatra infantile)”.
 

Prevenzione, si collabora con la scuola e i genitori sono il primo controllo da fare
 
Come si può intervenire per prevenire i reati da pare dei minori?
“Il mio ufficio non lavora solo nel campo del penale ma nell’ambito della prevenzione. Ci arrivano tutte le segnalazioni che riguardano i minori sia in ambito penale, ma anche di coloro che sono vittime attraverso le comunicazioni non solo delle forze dell’ordine ma anche delle scuole. Credo nella collaborazione con il mondo scolastico e ho sempre frequentato gli osservatori scolastici e quelli locali. Le sinergie sono poche, quindi cerchiamo di utilizzarle al meglio. Nell’ambito della prevenzione il primo controllo è quello dei genitori, che devono dare intanto il buon esempio, avere dialogo con i figli e non giudicare. Questo crea nei ragazzi una capacità di critica e di giudizio che li salva nel fare le cose in modo sconsiderato, certo c’è da dire che comunque molto influisce il contesto delle amicizie. Altro elemento di prevenzione è lo sport. Essere dei genitori non adeguati è trasversale, è chiaro che nelle famiglie dove ci sono grossi problemi economici, di malattia mentale, di dipendenza da droga o di conflittualità estrema è più facile che i ragazzi abbiano difficoltà. In questi casi il tribunale dei minorenni interviene su richiesta della procura facendo inizialmente una piccola indagine. Si può quindi partire con una limitazione della potestà genitoriale, con i servizi sociali o il neuropsichiatria infantile, mentre di fronte a comportamenti pregiudizievoli dei genitori che sono più gravi iniziamo l’azione di decadenza, ossia spogliare i genitori della possibilità di decidere sulla loro persona finché sono minorenni sino ad arrivare nei casi più gravi alla richiesta di adottabilità”.
 

 
Curriculum
 
Maria Vittoria Randazzo, 60 anni, è entrata in magistratura nel 1979 e fino al 1985 ha svolto le funzioni di giudice presso il Tribunale di Sciacca. Dal 1985 al 1992 è stata sostituto procuratore presso il Tribunale di Palermo, ove si è occupata di tutela delle fasce deboli, di criminalità mafiosa e di associazioni italo americane dedite al traffico di sostanze stupefacenti, lavorando con Giovanni Falcone. Dal 1992 al 2008 è stata sostituto procuratore presso il Tribunale per i Minorenni di Palermo e dal 2008 è Procuratore della Repubblica presso il tribunale per i Minorenni di Caltanissetta. Dal 1993 fa parte dell’Associazione italiana dei Magistrati per i Minorenni e per la Famiglia, rivestendone il ruolo di Presidente nel 2001, e vice presidente dal 1999 al 2003.

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