Anisakis, l’ultimo pericolo proveniente dal pesce crudo - QdS

Anisakis, l’ultimo pericolo proveniente dal pesce crudo

Roberto Quartarone

Anisakis, l’ultimo pericolo proveniente dal pesce crudo

martedì 07 Agosto 2012

Un verme le cui larve possono essere uccise con il congelamento. Il rischio di contagio per l’uomo è connesso anche al consumo del sushi

PALERMO – C’è un nuovo pericolo per chi mangia pesce, soprattutto crudo. Il ministero della Salute ha infatti emanato una nota (la 0024111 del 5 luglio) che pone l’accento sulla necessità di intensificare i controlli sulla vendita e il consumo di prodotti ittici crudi.
Il pericolo si chiama Anisakis ed è il genere di nematodi parassiti che normalmente vivono nell’addome dei mammiferi marini o nelle carni dei pesci. I nematodi sono vermi cilindrici, phylum di cui tuttavia fanno parte anche degli organismi che non vivono come parassiti.
Il rischio sanitario connesso al consumo di pesce crudo, marinato o salato è salito alla ribalta nelle ultime settimane, con il sequestro di centinaia di chilogrammi di pesce che non è stato correttamente trattato per evitare il proliferare del nematode. L’Anisakis può infatti essere ucciso in stato larvale congelando il pescato per almeno 24 ore a -20 °C, secondo le direttive europee vigenti. È questo il modo per poter consumare il pesce crudo senza rischiare; l’alternativa è la cottura ad alte temperature. Tuttavia, spesso nemmeno il congelamento elimina tutti i batteri e i virus che sarebbero annientati solo dalla cottura.
I sintomi di chi ingerisce il pesce affetto da possono essere riconducibili a reazioni anafilattiche, di tipo allergico, con forti dolori addominali, febbre, nausea, vomito e generale debilitazione. L’anisakidosi (così è chiamata la malattia, riconosciuta fin dagli anni sessanta) si stima colpisca oltre 20 mila persone ogni anno.
Non a caso, tra i Paesi che registrano il maggior numero di casi, si registra il Giappone, patria del sushi. E in Italia il rischio può crescere, soprattutto nelle regioni in cui è diffuso il consumo del pesce marinato o sotto sale, ma non cotto ad alte temperature.

Roberto Quartarone
Twitter: @rojoazul86

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