Scuola: caro libri, siamo alle solite: aumenti generalizzati del 3,2% - QdS

Scuola: caro libri, siamo alle solite: aumenti generalizzati del 3,2%

Michele Giuliano

Scuola: caro libri, siamo alle solite: aumenti generalizzati del 3,2%

martedì 28 Agosto 2012

Organizzazioni di categoria preoccupate: incrementi di prezzo per libri e materiale di cancelleria. Ci si prova a difendere rivolgendosi ai mercatini dell’usato che spopalano in Sicilia

PALERMO – A poche settimane dall’apertura dell’anno scolastico 2012/13 le famiglie iniziano a fare i conti con il “caro scuola”: a fronte di aumenti previsti pari al 3,2 per cento, con una spesa per alunno di circa 995 euro tra libri e corredo, si moltiplicano i consigli per combattere il “salasso”: accertarsi che la scuola abbia rispettato i tetti di spesa del ministero dell’Istruzione quanto ad adozione dei libri di testo, rivolgersi ai grandi magazzini, non comprare prodotti griffati, verificare se esistono testi usati e se è possibile l’acquisto on line.
Tutte idee raccolte dalla rivista specializzata “La tecnica della scuola”, che ricorda come gli aumenti del materiale scolastico e dei tetti dei libri di testo della scuola dell’obbligo, arrivano fino a 44 euro a studente, a seguito dei due decreti introdotti alla "chetichella" lo scorso mese di maggio.
Secondo l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, la spesa del materiale passerà da 461 euro dello scorso anno ai 488 di quest’anno (+6 per cento). Ad aumentare in misura maggiore sono soprattutto i prezzi degli zaini trolley, gli astucci pieni (dei cartoni e di marca). Per i libri più due dizionari si spenderanno 507 euro per ogni ragazzo, il +5 per cento rispetto allo scorso anno. Secondo il sito studentesco Skuola.net ci sono comunque diverse possibilità da percorrere per abbattere questi costi. “Risparmiare si può – spiega il sito -: controllare che la vostra scuola abbia rispettato i tetti di spesa stabiliti dal Miur; prediligere gli e-book, acquistare i testi presso i grandi magazzini, on-line o usati, cercare di risparmiare sulla cartoleria evitando le marche troppo costose”. Skuola.net ha anche predisposto una pagina on line dal titolo “Libri scolastici: fate rispettare i vostri diritti!”.
In Sicilia intanto ci si attrezza con i cosiddetti mercatini dell’usato. A Fiumefreddo di Sicilia in provincia di Catania, presso la Casa del Popolo di via Vittorio Emanuele II, ha preso il via il “Mercatino del libro usato”. Qui si vendono di seconda mano i testi scolastici di scuole medie inferiori e superiori. Stessa iniziativa quella di Forza Nuova che organizza il mercatino dal 27 agosto all’1 settembre ad Agrigento in via Cicerone: “Chi volesse vendere o comprare testi usati per l’imminente anno scolastico – scrivo il movimento – è invitato a partecipare alla nostra iniziativa contattandoci. Teniamo molto a sottolineare l’aspetto più importante: chiunque compra o venda riceverà la metà del libro acquistato o venduto essendone proprietario. Forza Nuova non pretenderà, a differenza di molte cartolibrerie agrigentine, nessuna percentuale sui libri venduti essendo un servizio che offriamo al popolo.
Il Codacons ricorda che, dopo aver introdotto la circolare che impedisce di cambiare libri, il Ministero dell’Istruzione aveva sostenuto che entro il 2012 le famiglie avrebbero speso il 30 per cento in meno per l’acquisto dei libri scolastici, una cifra che il Codacons denunciò subito come lunare. Oggi le previsioni dell’organizzazione di categoria si sono avverate. Purtroppo per le famiglie.
 


Attuato l’innalzamento dei tetti dei prezzi dei libri scolastici
 
Il ministero della Pubblica istruzione dopo la stangata agli studenti universitari fuoricorso pensa adesso alle scuole dell’obbligo. Nessuna spending review è prevista per rendere più efficiente la spesa sui libri, ma il solito vecchio inaccettabile innalzamento dei tetti scolastici. Con i decreti ministeriali numero 42 e 43 dell’11 maggio 2012, nel silenzio generale, il ministro ha pensato bene di aumentare tutti i tetti di spesa di tutte le scuole. Gli aumenti sono variabili da 2 a 6 euro a seconda dell’istituto. Secondo il ministero si tratta di aumenti in linea con l’inflazione, ma il punto è che il governo nazionale negli anni scorsi aveva sbandierato la riduzione della spesa per le famiglie grazie all’adozione di libri di testo in formato misto o interamente scaricabile da internet e grazie al blocco dei libri. Era stato il ministero dell’Istruzione ad annunciare in pompa magna nel 2009 che le famiglie  avrebbero speso per i libri il 30 per cento in meno nell’arco dei 3 anni. Inoltre gli aumenti sono ancora maggiori dei 6 euro previsti teoricamente dal ministro negli allegati dei decreti, dato che nei decreti stessi si consente già un ulteriore sforamento del 10 per cento, per un aumento totale che può arrivare, quindi, all’11,6 per cento.

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