In aumento i furti in treno, possibile chiedere il rimborso - QdS

In aumento i furti in treno, possibile chiedere il rimborso

Michele Giuliano

In aumento i furti in treno, possibile chiedere il rimborso

mercoledì 05 Settembre 2012

Ad oggi valori e bagagli possono essere rimborsati soltanto in alcuni convogli gestiti da Trenitalia. Indennizzo massimo è di 600 euro a persona: intanto scattano le contromisure

PALERMO – In questo periodo aumenta il numero dei viaggiatori in treno e l’occasione è ghiotta per i ladri, che vedono aumentare le possibilità di mettere a segno qualche colpo in più. Che fare in caso di furti? E’ possibile farsi risarcire il danno derivante dai furti subiti durante un viaggio in treno con Trenitalia. Non per tutti i treni ma per gli Eurostar, gli Intercity, i vagoni letto e le cuccette.
Nel prezzo del biglietto è infatti compresa una quota assicurativa che consente di chiedere un rimborso per il furto. A rendere nota questa opportunità, probabilmente ai più sconosciuta sino ad oggi, è l’Aduc, l’associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Nel dettaglio vi sono delle condizioni a cui un utente deve fare riferimento. C’è da dire anzitutto che l’assicurazione copre bagagli e valori che si trovano custoditi nelle seguenti condizioni: nel vano bagagli esterno al salone passeggeri delle carrozze dei treni AV (denominati Frecciarossa e Frecciargento), ES, Intercity, Frecciabianca con carrozze “gran comfort” a salone.
Al massimo si potrà avere un rimorso di 300 euro per singolo bagaglio (e comunque non oltre le 600 euro a passeggero); nelle cuccette o nei vagoni-letto, a condizione che il compartimento sia stato correttamente chiuso. Anche in questo caso i rimborsi sono identici: 300 euro per singolo bagaglio e valori e comunque non oltre le 600 euro a passeggero; nelle auto (massimo 1.500 euro a vettura) o sulle moto (massimo 250 euro) al seguito.
“Il passeggero – afferma il segretario dell’Aduc, Primo Mastrantoni – dovrà segnalare il furto al personale del treno, fare la denuncia alle forze di polizia o all’autorità giudiziaria entro 3 giorni e inviare la richiesta di indennizzo, entro 7 giorni a Trenitalia”. L’indirizzo per inviare la richiesta via posa a cui fare riferimento è quello di “Vendita e Customer Service Base-PostVendita, Piazza della Croce Rossa, 1- 00161 Roma. In alternativa la segnalazione potrà essere consegnata presso l’assistenza passeggeri o biglietteria. Occorre allegare alla richiesta copia della denuncia o distinta delle cose rubate e il biglietto.
I furti tra i vagoni dei treni sono in continuo aumento. Per fermare questa brutta ondata e difendere i viaggiatori, Trenitalia, Rfi e polizia si stanno mobilitando per siglare con tutte le regioni italiane una sorta di “patto”. Ogni giorno, negli uffici della Polfer arrivano denunce di passeggeri “alleggeriti” di computer portatili, smartphone, tablet, borse, portafogli. Le indagini hanno aperto uno squarcio su questo fenomeno. A colpire, secondo gli investigatori, è una banda di rumeni (ragazzi dai 16 ai 18 anni), molto ben attrezzata. Compiuti i furti, il 90 per cento su linee regionali, ma sono in aumento anche quelli sugli Intercity. Le fasce orarie più a rischio sono la mattina presto e la sera. Le carrozze in eccesso verranno chiuse in questo lasso di tempo. I pendolari verranno riuniti nei vagoni strettamente necessari per evitare che vengano derubati da bande di ladruncoli. Questo è il primo atto del “patto”, un vero accordo di “antievasione” e “protezione aziendale”.
 

 
I comitati dei pendolari scontenti: “I treni come pollai”
 
Le contromisure adottate da Trenitalia e polizia però pare che piacciano ai consumatori. I comitati di pendolari sono preoccupati per due motivi: il primo è che per chi viaggia i treni si trasformeranno in “pollai” con gente ammassata tra loro; il secondo motivo è che secondo i comitati lo scopo dell’accordo sia più che altro uno:  tagliare le carrozze, già “decimate” nel corso degli anni. “Viaggeremo stipati come bestie” dicono alcuni utenti dei treni. Al momento ad esempio questo provvedimento è in vigore nella regione Liguria e la cosa non piace: “Qui non stiamo parlando di misure di sicurezza – dichiara Enrico Pallavicini, del comitato Genova-Milano – perché per affrontare il problema, basterebbe presidiare meglio i binari”. Per il comitato, questa mossa cela un possibile, ennesimo, taglio dei convogli. Il comitato sul sito lancia un decalogo “ironico” per stroncare il numero di reati commessi sui treni. Si può viaggiare solo senza bagaglio, con massimo 5 euro in tasca, niente bancomat, carte di credito, orologi, cellulari, i-Pad e per finire perquisizioni e passaggio attraverso uno scanner.

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