Mario Monti: “Al Sud occorre cambiare mentalità” - QdS

Mario Monti: “Al Sud occorre cambiare mentalità”

Giovanna Naccari

Mario Monti: “Al Sud occorre cambiare mentalità”

sabato 08 Settembre 2012

Allo Sherbeth festival primo confronto ma senza programmi seri. Fava sospetta un’indecente intesa Miccichè-Lombardo-Crocetta

Palermo – La sfida dei candidati alla Presidenza della Regione infiamma il dibattito politico, mentre tra Roma e la Sicilia si consumano i viaggi istituzionali per ottenere rassicurazioni economiche dal governo centrale.
Intanto questa settimana molte idee, ma nulla di nuovo sui programmi che i candidati alla Presidenza intendono presentare agli elettori. Almeno da quanto è emerso giovedì, allo Sherbeth festival di Cefalù, dove otto aspiranti alla guida della Regione hanno discusso di sviluppo e legalità nel primo confronto pubblico.
Tra i problemi da affrontare, Claudio Fava, leader nazionale di Sel, sostenuto alle regionali da Idv e Federazione della Sinistra, individua la burocrazia, elefantiaca e male organizzata. Su questo punto lo troviamo in sintonia con il leader di Grande Sud, Gianfranco Miccichè,(sostenuto dal Partito dei siciliani ex Mpa, Mps e Fli), che ne ha fatto un cavallo di battaglia.
Giancarlo Cancelleri, (Movimento 5 stelle), intende tagliare gli stipendi ai parlamentari regionali, mentre Nello Musumeci (Pid, Pdl, Noi Sud, Riformisti di Stefania Craxi) pensa al rilancio delle infrastrutture. Davide Giacalone (movimento Le Ali della Sicilia) immagina soluzioni per la Regione in bancarotta e Mariano Ferro (i Forconi) vuole risollevare l’agricoltura. Tutti d’accordo sulla legalità e sulla lotta alla mafia. Rosario Crocetta, (Pd, Udc, Psi), ricorda il suo impegno di sindaco antimafia a Gela.
Sul fronte delle alleanze i Verdi non hanno ancora deciso chi sostenere. “Sentiamo la responsabilità di verificare se esistono le condizioni per un centrosinistra unito – spiega il presidente Angelo Bonelli – è un tentativo che faremo nelle prossime ore”.
Intanto Crocetta ha il sostegno ufficiale di Alleanza per l’Italia che sarà formalizzato lunedì dai dirigenti regionali del partito guidato da Francesco Rutelli. 
La Sicilia laboratorio politico per il movimento Voi-Volontari per l’Italia che affronta la sua prima sfida con la candidata alla Presidenza, Lucia Pinsone. “Ci misureremo da soli – dichiara il segretario regionale Mario La Spina – presentando liste nostre in tutte le province”.
A tenere banco il dopo elezioni: “Non c’è alcun patto con Micciché. Io sono un uomo chiaro e coerente”, afferma Crocetta, riferendosi a notizie di stampa che lo vedrebbero al centro di un dialogo, attraverso la coalizione che lo sostiene, con il leader di Grande Sud per una maggioranza all’Ars. 
Interviene Fava: “Non basta una generica e zoppicante smentita. Il sospetto che esista un’indecente intesa elettorale fra Miccichè, Lombardo e Crocetta è grave, offensivo per i siciliani, mortificante per i tanti che si riconoscono nei valori e nel progetto di un centrosinistra di alternativa e di buon governo”.
Di “ambiguità” nell’accordo Pd-Udc a supporto di Crocetta, parla Maurizio Gasparri durante un incontro a sostegno di Musumeci: “In Sicilia Pd e Udc fanno le prove di questa ambiguità”. E continua: “Chi dal centro, da posizioni alternative alla sinistra, si mette al servizio della sinistra compie un grave errore. In termini valoriali, economici, di chiarezza”.
Tra dichiarazioni e smentite c’è l’emergenza quotidiana. L’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, annuncia la richiesta a Roma di una deroga al patto di stabilità per dare sostegno alle imprese. Al governo nazionale il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, sollecita 5 milioni di euro per salvare la Gesip con 1.800 dipendenti senza stipendio.
 
E Mario Monti chiede al Meridione un cambio di rotta. “Per la crescita servono interventi radicali, che per anni non sono stati presi – dice il presidente del Consiglio intervenendo all’inaugurazione della Fiera del Levante – Il primo è un cambiamento di mentalità, soprattutto al Sud”. Fuori da Palazzo d’Orleans continua la polemica tra il presidente dimissionario Raffaele Lombardo e Andrea Vecchio, dopo la revoca della nomina di assessore regionale alle Infrastrutture.

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