A breve il redditometro per recuperare 10 miliardi di euro - QdS

A breve il redditometro per recuperare 10 miliardi di euro

redazione

A breve il redditometro per recuperare 10 miliardi di euro

mercoledì 12 Settembre 2012

Audizione del direttore delle Entrate, Befera, sulla lotta all’evasione fiscale

ROMA – “Mediamente si parla di 120-130 miliardi di euro di imposte evase in Italia. Da quando sono direttore ne abbiamo recuperate oltre 40 miliardi”. Lo ha dichiarato il numero uno dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, in audizione alla Camera in commissione Finanze. Befera, dopo aver ascoltato gli interventi dei deputati ha risposto reagendo aal clima che ha percepito: “La sensazione è che questi 40 miliardi siano stati presi da cittadini onesti che sono stati vessati. Non è questa la realtà”, attacca. “Tutto quello che facciamo lo facciamo secondo la legge, sanzioni e leggi non le facciamo noi, le applichiamo”.
L’amministrazione fiscale sta lavorando al redditometro “e spero a breve” di avere lo strumento, ha detto Befera. “Preferisco ritardare un po’ ma avere uno strumento efficace, in grado di raggiungere l’obiettivo” prefissato. “Tutto ciò che facciamo lo facciamo in base alle leggi. Le sanzioni e gli interessi non siamo noi a stabilirli, sono leggi dello Stato e io le devo applicare. Le barche e le macchine sono state portate via a chi evadeva, non ai cittadini onesti”, ha sottolineato il direttore. Quanto all’attività di Equitalia, di cui Befera è direttore, “abbiamo fatto sicuramente una serie di errori pesanti, ma limitati”. Infatti, rispetto a un totale di cartelle inviate che va dagli 8 ai 10 milioni i “casi sbagliati sono 1.000-2.000”, ha osservato.
“Se guardo all’opinione pubblica mi aspetto in particolare che la lotta all’evasione, più che la mission istituzionale dell’amministrazione finanziaria, sia un obiettivo condiviso dalla società civile”, ha poi commentato, dicendo di aspettarsi che “le attività di controllo fiscale non siano più percepite come forme di invasiva intrusione nelle realtà private, ma siano accettate serenamente, al pari di altre forme di controllo dello Stato. Mi aspetto – ha aggiunto il direttore – quell’evoluzione culturale che, se già appartiene a tanti, ancora non appartiene a tutti”.
Befera inoltre ha fornito ragguagli sulla sua retribuzione, rispondendo alle domande dei parlamentari: “Il mio stipendio come direttore dell’Agenzia delle Entrate è pari a quello del primo presidente della Corte di Cassazione e dunque intorno ai 300 mila euro. Come presidente di Equitalia da oltre un anno ho rinunciato ai compensi e non ho altri incarichi che sarebbero tutti incomptabili”.
“I 12,7 miliardi di euro dell’anno precedente” di entrate dalla lotta all’evasione “sono stati una graditissima sorpresa e ci auguriamo di attestarci sui risultati dell’altro anno” anche nel 2012, ha ha detto a margine dell’audizione Marco Di Capua, direttore aggiunto dell’Agenzia delle Entrate, aggiungendo che “noi comunque prevediamo di essere allineati alle previsioni di entrate coattive. C’è stata una flessione delle entrate da ruolo che speriamo di poter recuperare in questo scorcio di anno”.

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