Lei ha dichiarato che l’opinione pubblica si può orientare facendo leva sugli indecisi. Non trova che più che l’indecisione, il vero problema sia la totale assenza di memoria? Non ha anche Lei l’impressione che nel valutare gli accadimenti o ad esempio l’operato dei politici, la gente sembra che non faccia tesoro dell’esperienza vissuta, dei fatti?
Che opinione ha Lei dell’opinione pubblica? Si può parlare di essa come di un’entità astratta e, seppur fatta di persone, senza una identità precisa oppure essa ha a suo avviso tratti distintivi ben precisi che magari mutano nel tempo? L’opinione pubblica coincide con quella che comunemente si definisce la massa o ha una dignità ontologica superiore rispetto a quest’ultima?
“Non esiste l’opinione pubblica ma più opinioni pubbliche (come studiato in demodoxalogia) in contrasto tra loro sino a far emergere la vincitrice. Ulteriore conferma arriva dall’affermazione di Platone che chiarisce efficacemente il concetto con poche e semplici parole: “all’opinione piace opinare”. Opinioni, dunque, che si adeguano, anche in modo naturale, all’ambiente circostante; ove per ambiente intendiamo: popolazione, territorio, risorse umane e naturali. La cosiddetta opinione pubblica è una classificazione di comodo, indistinta e assai fragile, per questo destinata a tramutarsi in massa volubile e soggetta a spinte emotive, quindi senza valore e peso consistente. Vede, tutti noi abbiamo una opinione su un dato argomento, ma affinché diventi pubblica bisogna veicolarla, altrimenti rimarrebbe vox clamantis in deserto. Baltasar Gracián y Morales, consigliere del Re di Spagna del XVI° sec. e precursore dell’esistenzialismo che con la sua opera influenzò pensatori come La Rochefoucauld e Schopenhauer , fu anche un acutissimo osservatore della opinione pubblica e degli uomini, disse più o meno questo: Gli uomini perdono il loro tempo a studiare le piante e gli animali, quanto sarebbe più importante invece studiare il comportamento dell’uomo dal quale dipende la nostra vita o la nostra morte”.
“Internet ha complicato l’accertamento della verità, che già per suo conto non esiste in quanto ogni avvenimento è interpretato dai singoli soggetti in base alla propria conoscenza dei fatti, o presunta conoscenza. C’è da dire che esistono due realtà: una apparente e una reale; compito del giornalista è andare alla fonte e riscontrare l’opinione altrui in base a vari coefficienti (dove e quando detto o scritto più che chi e che cosa, la collocazione del comunicatore, la proprietà dello strumento emittente, ecc). L’anonimato dei messaggi su Internet favorisce la disinformazione creando risposte emotive e opinioni distorte. Non è un caso che le bufale in internet imperversino. Le persone comuni generalmente non hanno né il tempo né la capacità di verificare le fonti in rete. Questo significa che oggi come oggi il giornalista è una figura chiave nella verifica di veridicità. Vede, se tutti fossero in grado di verificare, allora i giornalisti non avrebbero più motivo di esistere”.
“Come già detto la storia ed il passato incidono in modo formidabile in quanto l’umanità teme il futuro e ripete il passato, pur nell’evoluzione della scienza e della cultura. La demodoxalogia è stata studiata con i maestri fondatori e i continuatori della disciplina, è sparita dall’università e le vecchie dispense degli anni ‘48-50 e i libri degli anni ‘80 non si trovano più. è una scienza completa basata sull’osservazione, la misurazione e l’aggancio a costanti euristiche, attualmente portata avanti dai cultori riuniti intorno alla Sidd. Ma la demodoxalogia ha avuto una evoluzione negli studi ed è arrivata alla conclusione che per sondare davvero l’opinione pubblica si debbano considerare anche i frattali territoriali. I demodoxaloghi sono convinti che la base di tutto rimanga sempre ed esclusivamente l’uomo collocato nell’ambiente di appartenenza e che quest’ultima incida pesantemente nella formazione della singola opinione. Ma è bene chiarire subito che l’opinione pubblica non si forma solo per le grandi problematiche, ma si forma e si cerca anche nel contingente e nel vissuto dell’uomo. Faccio un semplice esempio: se volessi mangiare il più buon cannolo siciliano della vostra città, prima cercherei di capire dall’opinione pubblica (il comune sentire) del frattale (l’ambiente locale) chi sia il pasticciere più abile a prepararli. Lei non condivide?”.
Patrizia Penna
Twitter: @PatriziaPenna