Indagine della Procura sulle spese dei gruppi Ars - QdS

Indagine della Procura sulle spese dei gruppi Ars

Raffaella Pessina

Indagine della Procura sulle spese dei gruppi Ars

mercoledì 26 Settembre 2012

Cascio: “Anche Miccichè è stato presidente Ars, sia trasparente". Titolari inchiesta affiancati da magistrati della Corte dei Conti

PALERMO – Sull’onda di quanto successo nella regione Lazio è stata aperta dalla Procura della Repubblica di Palermo un’inchiesta sulle spese dei gruppi parlamentari dell’Assemblea regionale siciliana. Questo per verificare se si siano stati eventuali sprechi o irregolarità nelle spese. I titolari dell’inchiesta sono il procuratore aggiunto Leonardo Agueci e i sostituti Maurizio Agnello e Sergio De Montis. Ora si tratta di acquisire il materiale custodito dai gruppi politici che hanno una rappresentanza all’Ars. E se all’inizio della legislatura chiusa da poche settimane i gruppi parlamentari erano solo quattro, Pdl, Udc, Mpa e Pd, ad oggi, se si va anche a vedere sul sito internet dell’Ars sono diventati 9.
Ma per sequestri e perquisizioni potrebbero sorgere dei problemi perchè l’Ars, in quanto Parlamento della Sicilia che è a Statuto speciale, viene equiparata quasi in tutto al Senato della Repubblica secondo una legge del 1965, la n. 44. Cosa che porrà dei problemi di carattere formale. Non sono possibili infatti, se non a determinate condizioni, perquisizioni e sequestri dentro il Palazzo dei Normanni. La situazione dovrà essere studiata dal punto di vista giuridico. E’ chiaro che i magistrati cominceranno con il chiedere ai gruppi parlamentari il materiale  per effettuare le verifiche.
Nell’effettuare le indagini la Procura, che ancora non ha scelto la forza di polizia che si occuperà del caso, agirà in raccordo con la Corte dei Conti. Spesso si è parlato di ridurre le spese dei gruppi parlamentari, ma fino ad ora non vi sono state note di rilievo. In più prima della fine della legislatura la Sicilia ha approvato una legge sulla riduzione dle numero dei parlamentar da 90 a 70, ma essendo legge di modifica costituzionale, la stessa deve transitare da Camera e Senato e poi ritornare in Sicilia, quindi la sua applicazione avverrà solo a partire dalla legislatura successiva a quella che comincereà ad ottobre e finirà fra cinque anni, quindi nel 2017/18.  
Grande Sud ha chiesto al Presidente dell’Ars Francesco Cascio di rendere pubblico l’elenco delle spese effettuate con i fondi riservati a sua disposizione. Immediata la risposta di Cascio che ha detto di non aver alcun problema a rendicontare le spese e che valuterà con gli uffici “come farlo per non incorrere in una violazione dei diritti di privacy”. “Ai giovani di Grande Sud – aggiunge Cascio – dico che sarebbe utile che facesse altrettanto il loro leader Gianfranco Miccichè, candidato alla presidenza della Regione, visto che per due anni anche lui è stato presidente dell’Ars”.
Intanto è stato diramato dalla presidenza della Regione un comunicato in merito ad una polemica innescata sulla gestione dei fondi designati come "spese riservate". Nella nota viene specificato che il denaro è stato utilizzato per aiutare i bisognosi, che nel 2011,la spesa è passata da una previsione iniziale di duecentomila a cinquecentomila euro, questo anche a causa di una crisi sistemica che ha colpito piu’ duramente di tutti le fasce piu’ deboli. L’intero elenco dei beneficiari è pubblico, a disposizione di chiunque lo voglia consultare, ma che non verrà diffuso a mezzo stampa per rispettare la legge sulla privacy.

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