Un giorno a bordo su Nave Cavour - QdS

Un giorno a bordo su Nave Cavour

Margherita Montalto

Un giorno a bordo su Nave Cavour

venerdì 28 Settembre 2012

Una città galleggiante: l’unità più imponente della Marina militare è al 95% frutto della cantieristica italiana. Ospita 24 aerei, ha un’autonomia pari a 18 giorni di navigazione e sistemazioni per 1.210 persone

MELILLI (SR) – Il 25 settembre, al Pontile Nato di Melilli, il comandante militare marittimo autonomo in Sicilia, ammiraglio di Divisione Raffaele Caruso ed il comandante di nave Cavour, capitano di vascello Stefano Enrico Barbieri, hanno ospitato Autorità civili e militari a bordo della nave ammiraglia portaerei Cavour della Marina militare, la nave più imponente della nostra flotta, simbolo per eccellenza della proiezione di potenza, che ha preso il posto della portaereomobili tutto ponte “Garibaldi”. Nave Cavour prende il nome di Camillo Benso Conte di Cavour, primo presidente del consiglio del Regno d’Italia che diede alla Marina militare un forte appoggio e finanziamento. “In arduis servare mentem” è il motto della portaerei.
Il comandante Barbieri, durante il briefing, ha illustrato ai presenti le caratteristiche della nave, specificando che “la portaerei è al 95% frutto della cantieristica nazionale, possiamo dire che in essa sono racchiuse 4 navi in una”.
Cavour è un’unità di elevata tecnologia e progettazione, lunga 244 metri, larga 40, ponte di volo 220 metri “a trampolino” per gli aerei a decollo corto, con un dislocamento che supera le 27.000 tonnellate. Nonostante le sue rilevanti dimensioni, le 4 turbine, di derivazione aeronautica, delle quali è dotata sono in grado di fare sviluppare all’Unità navale una velocità che supera i 30 nodi, circa 60Km/h. Nave Cavour possiede un sistema per la generazione di energia elettrica in grado di produrre complessivamente 17,6 Megawatt.
Portaerei di fatto, è stata concepita per potere ospitare, supportare logisticamente e lanciare in volo sia aerei che elicotteri, fra i più moderni e, nel prossimo futuro i caccia F-35, per un totale di 24 aeromobili. A bordo possono, dunque, essere imbarcati tutti i velivoli in dotazione alla Marina militare.
Il mix di aerei ed elicotteri varia dalla funzione e dal tipo di missione assegnata. Nel caso di supporto ad operazioni anfibie, può essere imbarcato anche un mezzo ruotato/cingolato impiegato dal “Reggimento San Marco” e dall’Esercito, compreso il carro armato tipo “Ariete” del peso di 54 tonnellate.
L’equipaggio è composto da 530 persone di cui 39 ufficiali e, per i moderni standard abitativi applicati, le sistemazioni logistiche a bordo consentono di accogliere sino a 1.210 persone. Per tali motivi, Nave Cavour può svolgere il compito di nave sede di comando complesso imbarcando sia lo staff di tecnici, piloti, truppe anfibie, necessario a gestire impegnative operazioni multinazionali. Sensori radar, elettro-ottici ed infrarossi sofisticatissimi consentono di sorvegliare un’area circolare, attorno alla nave, superiore ai 300Km, mentre gli apparati di comunicazione satellitare rendono possibili comunicazioni cifrate a larga banda video, audio e dati.
La sua autonomia, di 7.000 miglia alla velocità di 16 nodi, corrispondenti a 18 giorni di navigazione, le consente di compiere operazioni a lungo raggio. L’Unità può imbarcare razioni fresche per 45 giorni di navigazione continuativa, con la possibilità di effettuare ulteriori ripianamenti di combustibile, munizioni e viveri, direttamente in mare dalle Unità navali di supporto logistico.
Particolare attenzione è stata posta alle aree che hanno possibili impatti sull’ambiente o sulla salute. Si sono applicati sin dalle prime fasi del progetto i concetti di Supporto logistico integrato, al fine di minimizzare i costi nel corso della vita dell’unità, per mezzo di facilità di manutenzione ed elevata affidabilità degli apparati di bordo. L’unità è dotata di tutti gli accorgimenti necessari per operare in ambiente contaminato da agenti Nbc (nucleari, batteriologici o chimici).
Il fiore all’occhiello dell’Unità, ha spiegato il comandante Barbieri, è la realtà ospedaliera mai imbarcata fino ad ora dalla Marina militare. A bordo di nave Cavour, infatti è attivo un ospedale “in mare” con una sala rianimazione, due sale operatorie, una sala terapia intensiva, una sala ustionati, una sala degenza per 20 persone, due ambulatori e una sala radiologica-Tac di ultima generazione, una farmacia, un laboratorio di analisi. Tale ospedale è stato utilizzato nella missione umanitaria nelle zone colpite dal sisma ad Haiti.
Così, dopo l’illustrazione teorica, il personale militare è stato a disposizione dei visitatori mostrando ad essi gli alloggi, le cucine, le sale operative. Su e giù, per giungere attraverso scale ripidissime, ai vari livelli del “gioiello galleggiante”. E agli occhi estasiati, con reverente attenzione si sono aperte le porte degli alloggi ufficiali e sottufficiali, le sale briefing, il bar, le sale da pranzo le cucine, dove affaccendato, già dalle prime ore della mattina, si muove il personale addetto. E l’odore del pane si diffonde come in un panificio del centro; a tratti non sembra nemmeno di essere su una nave militare, ma bordo di una stupenda nave da crociera.
E ancora per i livelli della nave fino ad arrivare al cuore di Cavour. Il silenzio rigoroso avvolge le sale operative dove si trovano i sistemi di combattimento integrati, di comando e controllo, di controllo del tiro, i radar e i sensori elettro-ottici, per la simulazione e l’addestramento. Su Nave Cavour, l’impegno, la professionalità, la tempistica dei marinai, sottufficiali e ufficiali è il vero “motore” umano che da valore, più di ogni alta tecnologia, alla Forza armata.

Margherita Montalto

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