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Palermo – Srr, tutti i malumori dei Comuni che rifiutano la gestione-rifiuti

Vincenza Grimaudo

Palermo – Srr, tutti i malumori dei Comuni che rifiutano la gestione-rifiuti

venerdì 28 Settembre 2012

Le scelte dei Consigli comunali tra chi prende tempo e chi propone di aderire ad altri ambiti. Balestrate vuol cambiare provincia, a Borgetto si rischia il commissariamento

PALERMO – Borgetto dice no all’adesione alle nuove Srr, Balestrate invece preferisce rinviare la decisione in attesa di avere notizie ufficiali dalla Regione. I consigli comunali cominciano a muoversi in base alla riforma introdotta dalla Regione che impone il passaggio dagli Ato rifiuti alle Srr, per l’appunto. A Borgetto un consiglio comunale a ranghi ridotti, erano presenti appena in 9, ha detto “no” all’unanimità al passaggio alle Srr. Ora il Comune rischia il commissariamento anche perché l’adesione è obbligatoria secondo la normativa approvata dalla Regione della riforma sui rifiuti. Parte dell’opposizione ha detto no ricordando il rispetto dell’esito del referendum dello scorso anno con i cittadini che si sono espressi contro la privatizzazione del servizio di raccolta dei rifiuti: “I cittadini sono stati chiari anche in questo paese – ha sottolineato il consigliere comunale Giuseppe Barbaro – dicendo nella quasi totalità no alla privatizzazione dei servizi idrico e rifiuti. Il nostro voto contrario in Consiglio è frutto quindi del rispetto della volontà popolare”.
Prima della votazione ha abbandonato polemicamente l’aula il consigliere comunale Pino Panettino: “Non possiamo subire ancora una volta – ha precisato – le decisioni unilateriali intraprese dalla Regione che impone ai Comuni di adottare certe deliberazioni. In realtà queste Srr non sono altro che una brutta copia degli Ato che già hanno creato un enorme disastro in Sicilia. Continuare ancora sulla stessa scia è una pazzia e non farà altro che condannare i Comuni a sperperare risorse distraendole da altri servizi essenziali per la cittadinanza”.
Il Consiglio comunale di Balestrate ha invece deciso all’unanimità di rinviare a data da destinarsi l’atto di costituzione e adesione all’Srr in sostituzione dell’Ato Terra dei fenici Trapani 1. “La nostra decisione – afferma il presidente del consiglio Gino D’Anna – è frutto di una scelta ben ponderata. Aspettiamo infatti ancora dalla Regione la risposta ufficiale alla nostra richiesta di adesione ad un Consorzio di Comuni della provincia di Trapani. È stato quindi deciso di inoltrare nuovamente a Palazzo d’Orleans la richiesta di adesione all’Srr della provincia di Trapani e solo dopo quindi il Consiglio si esprimerà. Oggi, senza alcuna notizia ufficiale, sarebbe stato del tutto inutile pronunciarsi”.

La situazione attuale. Debiti per 45 mln € che i Comuni dovranno pagare

PALERMO – In questo territorio la gestione dell’Ato rifiuti è stata devastante. Anzitutto perché sono lievitati a dismisura i costi a cario della collettività. A ben 45 milioni di euro ammontano i debiti dei Comuni di Balestrate, Trappeto, Partinico, Borgetto, Montelepre, Giardinello, Terrasini, Cinisi, Carini, Torretta, Capaci e Isola delle Femmine proprio con l’Ato. La Regione in questi giorni ha diffidato tutti i Comuni a pagare quanto dovuto secondo quanto stabilito nell’ultimo bilancio approvato. Ovviamente i Comuni più indebitati sono quelli territorialmente più ampi, e cioè Partinico e Carini che insieme producono più della metà delle complessive 250 tonnellate giornaliere di rifiuti dell’intero comprensorio servito. Il primo deve qualcosa come 12 milioni di euro, il secondo 9. Gli altri 24 milioni di euro sono spalmati tra tutti gli altri 10 Comuni serviti dall’ambito 1 di Palermo. Emblema di un sistema deficitario in tutti i suoi aspetti.

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