Controlli più rigidi alla Regione siciliana - QdS

Controlli più rigidi alla Regione siciliana

Antonio Leo

Controlli più rigidi alla Regione siciliana

venerdì 28 Settembre 2012

I particolari sul sistema Sicur (Sistema informativo coordinamento uffici regionali) per la gestione delle presenze dei dipendenti. Il dispositivo non prevede, però, misure come quelle della rilevazione delle impronte digitali

PALERMO – Controlli più rigidi presso le sedi della Regione siciliana. È questo l’imperativo categorico che consegue all’attuazione del nuovo Sistema informativo di Coordinamento negli Uffici regionali (Sicur), voluto con forza dall’Assessore all’Economia, Gaetano Armao, per garantire una rapida ed efficiente gestione della rilevazione delle presenze dei dipendenti dell’Amministrazione Regionale. In realtà l’innovativo sistema di monitoraggio consentirà di controllare gli accessi sia del personale che degli esterni (fornitori e visitatori), così da rendere più sicure le stanze della macchina amministrativa siciliana. Ma vediamo di che cosa si tratta.
Che cos’è
Il sistema Sicur nasce con due obiettivi fondamentali: garantire la sicurezza e l’efficienza dei dipendenti della Regione siciliana. Tali scopi potranno essere raggiunti attraverso due moduli. Uno dei due moduli, infatti, gestisce la rilevazione delle presenze tramite l’utilizzo di appositi terminali permettendo una gestione integrata con i processi di trattamento economico-giuridico del personale. L’altro, invece, mira a garantire una maggiore sicurezza negli uffici attraverso un controllo puntuale degli accessi alle sedi regionali, sia del personale che dei fornitori e dei visitatori.
Il primo modulo
– Il modulo per il controllo degli accessi consta di tre passaggi: realizzazione e gestione (inserimento, modifica, ricerca) dell’Anagrafica utenti esterni , siano essi fornitori o visitatori occasionali /abituali attribuendo loro un badge temporaneo; gestione dei profili di accesso, disciplinando, in coerenza con i diversi profili dei visitatori, le politiche di accesso agli uffici regionali (abilitazione o disabilitazione per il transito, definizione di turni, fasce orarie e giorni di abilitazione per tessera o gruppo di tessere,etc); gestione dei varchi, che consente la gestione anche remota e automatica dei varchi di accesso (apertura e blocco). Inoltre tale, consente la visualizzazione in tempo reale dei dati dell’utente che sta effettuando l’accesso, permette la memorizzazione e la visualizzazione delle liste di accessi e dei tentati accessi secondo le desiderate classificazioni (per varchi, per gruppi di persone, per intervalli di tempo, etc) abilitando ricerche veloci e avanzate che assicurino maggiori livelli di sicurezza.
Il secondo modulo
– Il modulo di rilevazione delle presenze si articola in diverse funzioni che potranno essere gestite dagli uffici. È previsto innanzitutto un pannello di configurazione che consente la gestione dei parametri di utilizzo del sistema quali classi orarie, tipologie dei giustificativi, calendari e festività, processo di autorizzazione, e via discorrendo. In secondo luogo è possibile gestire i cartellini con l’attribuzione della classe oraria al dipendente, l’associazione del badge di riconoscimento, la pianificazione dei turni e tutte le funzionalità per l’acquisizione, il controllo e la rettifica dei dati delle timbrature. Ancora un’altra novità è quella di utilizzare il workflow (letteralmente gruppi di lavoro collaborativi) per la richiesta di ferie e permessi, il che consentirà di gestire elettronicamente le richieste di ferie/permessi del dipendente e l’approvazione da parte del dirigente responsabile in maniera integrata con quanto previsto nell’ambito del sistema di gestione del personale esistente. Da ultimo, ai fini della trasparenza ed efficienza, questo modulo fornisce informazioni e report personalizzabili sulle timbrature giornaliere dei dipendenti e quindi sulla stampa delle presenze e assenze, informazioni sulle indennità, sugli straordinari e via discorrendo.
In conclusione si può affermare che il nuovo sistema migliora la gestione e la verifica della rilevazione delle presenze dei dipendenti dell’Amministrazione regionale. Certo, probabilmente l’introduzione delle impronte digitali avrebbe garantito un controllo ancora più serrato, ma ad oggi, in base alle ultime dichiarazioni dell’Autorità Garante della privacy in merito, non è possibile. Cosa che d’altro canto ci hanno confermato anche dall’Assessorato all’Economia: “Il Sicur non può prevedere misure come quella ipotizzata dalle impronte digitali. Tra l’altro tutti i sistemi analoghi esistenti in altri uffici di tutta Italia hanno lo stesso scopo e le medesime modalità. Neanche negli stadi è prevista la rilevazione delle impronte digitali. Inoltre ha come finalità la rilevazione degli accessi alle sedi regionali degli esterni (fornitori e visitatori), ai quali certamente non si può chiedere tale onere”.
 

 
L’ultima pronuncia del Garante risale al 2007 e ammette le impronte digitali sono in presenza di particolari esigenze di sicurezza.

ROMA – In data 16 luglio del 2008, l’Autorità Garante per la protezione dei dati personali presentava la Relazione 2007 sullo “Stato di attuazione del Codice in materia di protezione dei dati personali”. In modo particolare, nel paragrafo dedicato al “Trattamento di dati personali di lavoratori per la gestione del rapporto di lavoro in ambito pubblico”, venivano individuate le misure e gli accorgimenti da adottare per garantire la riservatezza dei dati personali dei dipendenti pubblici senza venire meno al principio di trasparenza della pubblica amministrazione. Le linee guida del 14 giugno 2007 (in G.U. 13 luglio 2007, n. 161) che seguono quelle adottate per i lavoratori privati (in G.U. 7 dicembre 2006, n. 285), oltre a fornire orientamenti utili per cittadini e amministrazioni pubbliche, rispondono anche a numerose segnalazioni e quesiti rivolti al Garante. Tra i punti principali del provvedimento troviamo un capitoletto dedicato proprio ai “dati biometrici dei lavoratori pubblici”, laddove viene specificato che “anche nell’ambito del pubblico impiego non è consentito un uso generalizzato dei dati biometrici dei dipendenti (in particolare impronte digitali, iride) per controllare le presenze o gli accessi sul luogo di lavoro. Il Garante può autorizzare l’attivazione di tali sistemi di rilevazione solo in presenza di particolari esigenze (ad es., per l’accesso ad aree adibite alla sicurezza dello Stato o alla conservazione di oggetti di particolare valore) e con precise garanzie (verifica preliminare dell’Autorità, impiego di codice cifrato dell’impronta memorizzato nel solo badge del dipendente e non in archivi centralizzati)”.

Fonte: http://www.garanteprivacy.it/garante/doc.jsp?ID=1546374

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