Bici elettriche: la svolta verde a due ruote a portata di tutti - QdS

Bici elettriche: la svolta verde a due ruote a portata di tutti

Andrea Carlino

Bici elettriche: la svolta verde a due ruote a portata di tutti

sabato 20 Ottobre 2012

Per guidarle non sono necessari casco ed assicurazione (Direttiva Ue 24/02)

CATANIA – In tempo di aumento spropositato del prezzo del carburante, la variante più economica ed ecologica per spostarsi rapidamente in città ed evitare le lunghe code in auto, è rappresentato dalla bicicletta a pedalata assistita. Molte volte è capitato di vedere una 2 ruote con motore e telaio e scambiarla per una bicicletta elettrica: in realtà esistono due tipi: la bicicletta a pedalata assistita (velocipedi) e la bicicletta a motore di solito elettrico (ciclomotori), ma può anche essere con motore a combustione interna (a scoppio).
Il continuo evolversi della tecnologica, accompagnato da una crescente cultura ambientale, hanno fatto sì che siano immessi sul mercato nuove tipologie di veicoli (dai monopattini a propulsione muscolare, a quelli elettrici fino ai microciclomotori elettrici e al segway).
La bicicletta elettrica è un veicolo sui generis, una sorta di ibrido tra la tradizionale bicicletta ed un motorino e di conseguenza sono più che legittime le perplessità sulla sua categoria d’appartenenza.
Ecco un quadro riepilogativo con tutto quello che è utile sapere:

Bicicletta a pedalata assistita

Hanno la caratteristica principale che il motore non deve essere in funzione quando non si pedala. Il motore ausiliario si deve comunque fermare quando si raggiungono i 25 km/h o quando il conducente smette di pedalare. Inoltre il motore ausiliario elettrico non deve superare la potenza nominale massima di 0,25 kW. La forza propulsiva del motore interviene solamente quando la coppia muscolare applicata ai pedali è diversa da zero e comunque non interrompe  non appena il veicolo supera la velocità di 25 km/h. In questo caso il veicolo non è sottoposto ad accertamento dei requisiti d’idoneità alla circolazione o ad omologazione per essere ammesso alla circolazione.

Bicicletta a motore

Sono tutte le restanti biciclette: hanno un motore che funziona anche senza pedalata, una potenza superiore a 0,25 Kw o con un sistema propulsivo diverso da quello elettrico. La bicicletta a motore, per il codice della strada, è parificata al ciclomotore e quindi deve rispettare le norme del codice della strada.
La normativa di riferimento è contenuta nel Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti risalente al 31 gennaio 2003, il quale ha recepito la Direttiva Europea 2002/24/CE.
Il decreto definisce con precisione i requisiti delle bici elettriche che riportiamo di seguito: “dotate di un motore ausiliario elettrico avente potenza nominale continua massima di 0,25 Kw la cui alimentazione è progressivamente ridotta e infine interrotta quando il veicolo raggiunge i 25 km/h o prima se il ciclista smette di pedalare”.

Se in seguito ad un controllo della polizia un veicolo risulta essere un ciclomotore, anziché un velocipede, si rischia in una o più infrazioni del Codice della Strada: e in seguito ad un controllo di polizia un veicolo risulta essere un ciclomotore, anziché un velocipede, lo sfortunato conducente può incorrere in una o più se non in tutte le seguenti infrazioni al Codice della Strada: sequestro amministrativo ai fini della confisca del veicolo per mancanza di certificato di circolazione; sanzione pecuniaria di € 131 per mancanza di copertura assicurativa, sanzione pecuniaria di € 716; fermo amministrativo del veicolo per 30 giorni  per mancanza della targa, sanzione pecuniaria € 65.

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