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Palermo – Per stanare chi non paga la Tarsu a Carini una banca dati e controlli anti-evasori

Vincenza Grimaudo

Palermo – Per stanare chi non paga la Tarsu a Carini una banca dati e controlli anti-evasori

mercoledì 31 Ottobre 2012

La Giunta comunale ha creato un team specifico con funzioni aggiuntive rispetto al settore Tributi. Recuperati finora 3 mln € di imposte non pagate. Il “piccolo” esempio di Carini

CARINI (PA) – Il Comune di Carini crea una banca dati per scovare i morosi. In particolare si dà la caccia a chi elude, del tutto o anche parzialmente attraverso la dichiarazione di superfici ridotte, la tassa sui rifiuti solidi urbani. Da questi presupposti è nata la Bdu, la banca dati unificata, che avrà come compito principale quello proprio di stanare i “furbetti”. Ad essere messa in piedi dall’amministrazione comunale una vera e propria squadra di dirigenti, funzionari e semplici dipendenti. Con delibera di giunta è stato realizzato questo team potenziato di ulteriori due unità lavorative date in gestione alla Ripartizione X Tributi che adesso si avvale di ben 5 componenti.
“Il potenziamento – sostiene nella sua deliberazione la giunta – si è reso necessario in quanto la verifica delle superfici soggette a tassazione della Tarsu si concretizza in un’attività straordinaria che richiede specifiche competenze tecniche e che non può essere svolta nella normale attività di controllo già messa in atto dall’ufficio Tributi con l’attuale personale in dotazione”.
La Bdu in pratica non sarà altro che una piattaforma in cui verranno incrociati dati provenienti dai diversi Settori del Comune. In questa banca dati confluiranno, oltre alle utenze Tarsu, anche quelle dell’anagrafe, della Camera di Commercio, dell’Ici, delle utenze elettriche, acqua, catasto fabbricati e pratiche edilizie. Da qui si incroceranno tutti i dati per verificare che non vi siano delle incongruenze sulla superficie dichiarata o addirittura se mancano del tutto alcuni utenti nel “libro paga” del Comune.
Il team, nel caso in cui si renda conto di tali incongruenze, invierà un questionario per avere chiarimenti sulla mancanza di alcune informazioni e successivamente si effettueranno anche delle verifiche sul posto. Ovviamente da qui partiranno avvisi di accertamento che comprenderanno non solo il pagamento ordinario del tributo ma anche le sanzioni, le ammende e gli interessi. In questo modo il Comune potenzierà ulteriormente il suo lavoro di recupero che già dal 2006 è stato avviato anche con notevoli successo. Infatti in appena 6 anni è stata raddoppiata la previsione di entrata in bilancio grazie proprio a questa attività di accertamento. Infatti è stato possibile prevedere introiti superiori, rispetto al 2005, di oltre 3 milioni di euro. Questo significa anzitutto fare respirare le asfittiche casse dell’ente.

L’obiettivo. “Pagando tutti si può pagare di meno”

CARINI (PA) – Ad oggi, come sottolinea la stessa amministrazione comunale nella delibera di giunta, questi recuperi sono stati effettuati sulla base di una verifica soltanto del 50 per cento delle superfici tassabili delle utenze civili e in parte per le utenze non domestiche. Dunque si è appena a metà strada nell’attività di controllo. Il che significa soprattutto, in termini monetari, che potenzialmente si potrebbero recuperare altri 3 milioni di euro di riscossione tributi se venissero confermate le cifre della prima metà dei controlli sin qui effettuati. “Sarebbe assolutamente importante – afferma il sindaco – riuscire a completare questi controlli. Anzitutto per ragioni equitative: non esistono cittadini di serie A, che non pagano le tasse, e cittadini di serie B, che invece fanno il loro dovere. Una volta che avremo completato questo iter si potrebbe anche prevedere un abbassamento delle imposte perché, si sa, pagando tutti si paga di meno”.

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