Alle Elezioni 2012 solo record negativi - QdS

Alle Elezioni 2012 solo record negativi

Andrea Carlino

Alle Elezioni 2012 solo record negativi

sabato 03 Novembre 2012

Cardinale Romeo: “Impensabile governare con il 10 per cento dei consensi”. Miccichè a Caltanissetta e Ragusa superato da Mariano Ferro

PALERMO – Ad una settimana dalle elezioni regionali in Sicilia si apre l’affannosa corsa a conquistare le poltrone più ambite. Scintille tra Udc e M5S per la presidenza dell’Ars. Il centrista D’Alia propone di darla ai grillini che però declinano l’invito e rilanciano la candidatura di Concetta Raia (Pd), sindacalista di lungo corso che ringrazia: “Sono sorpresa positivamente, ringrazio i Cinquestelle – dice la Raia -. Sono lusingata, ma è chiaro che una simile proposta va valutata con tutta la coalizione, non può essere una cosa sporadica”.
Finito il clima da campagna elettorale, si fa sul serio con le immancabili analisi del post-voto. Tra i commenti autorevoli si inserisce quello dell’arcivescovo di Palermo, cardinale Paolo Romeo. Il porporato non risparmia nessuno: “Noi saremo governati con il 10 per cento del potenziale elettorato. In un momento di crisi così grave, credo che sia impensabile poter governare con il 10 per cento’. Noi non possiamo, quindi, chiuderci nelle nostre case e guardare dalla finestra quello che succede nel nostro territorio, se il territorio ci appartiene: perche’ noi siamo parte del territorio. Ancora ieri sera – ha ricordato Romeo riferendosi a Ballarò di martedì – sentivo che ci sono 1.200 dirigenti: ma com’è possibile? Dirigente di che cosa? Di un ufficio dove si è dirigenti e dove non si hanno collaboratori… Tutti aspirano ad essere dirigenti e questo è il problema!”. E dire che i numeri dati a Ballarò erano pure sbagliati, perché i dirigenti sono di più alla Regione Siciliana: sono 1.800!
Nel contesto di un’accentuata disaffezione dell’elettorato (altissimo astensionismo) e di crescente frammentazione della rappresentanza va inquadrato il risultato di queste elezioni. Il Cise (Centro Italiano Studi Elettorali della Luiss Guido Carli di Roma) ha effettuato un’interessante analisi geografica del voto: per approfondire la disamina sono stati disaggregati i risultati della competizione maggioritaria a livello provinciale, dividendo poi tra comune capoluogo e il resto dei comuni nella provincia. Il primo dato che emerge è quello relativo alla partecipazione al voto: si è votato di più nella Sicilia orientale, ed in particolare a Catania e Messina (le uniche a superare il 50% dei votanti).
Record negativo ad Agrigento, Enna e Caltanissetta (e due dei candidati più accreditati, Crocetta e Cancelleri, erano originari di quest’ultima provincia). Mentre le tre città maggiori votano sensibilmente meno delle rispettive province (ad esempio il 5% tra Catania e la provincia), nel resto della regione i capoluoghi registrano un’affluenza molto più alta (12,5% ad Enna).
Il Cise interpreta questo dato con la tradizionale tendenza dei piccoli comuni a mostrare livelli di partecipazione maggiori rispetto ai comuni capoluogo. I candidati con la distribuzione più eterogenea risultano essere Giovanna Marano e Giancarlo Cancelleri. A fronte di un 18,2% di media, il candidato del M5S ottiene il 23,1 nei nove capoluoghi ben sette punti in più rispetto alla media finale. La Marano, invece, mostra una distribuzione del voto più disomogeneo: Palermo si conferma la cassaforte dei voti per la candidata della sinistra radicale (10,8% a fronte del 6,1% finale). Per Crocetta la ripartizione del voto è più omogenea: l’eurodeputato vince in otto province su nove (ottiene quattro punti in più nei comuni non capoluogo rispetto alle 9 città principali, 31,7% a 27,7%).
Il grande sconfitto, il candidato del Pdl Musumeci, vince, ma non sfonda a Catania: nella città etnea totalizza il 32,5% a fronte di una media del 27,5. La debacle è a Palermo e Messina città o addirittura nella città di Enna, in cui prende solo il 10,5% dei consensi. Miccichè, invece, ha una prestazione deludente a Palermo (solo il 15,2%), mentre supera il 20% solo nella provincia di Messina e di Enna. Inesistente a Caltanissetta (6,6%) ed Ragusa (5,5%) in cui viene superato perfino da Mariano Ferro (Forconi) che prende il 5,9%.

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