Napolitano: “Monti non è candidabile” - QdS

Napolitano: “Monti non è candidabile”

Andrea Carlino

Napolitano: “Monti non è candidabile”

venerdì 23 Novembre 2012

Monito del presidente della Repubblica in vista delle elezioni Politiche

ROMA – “Mario Monti è senatore a vita e non si può candidare in Parlamento. Non può essere candidato di nessun partito”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, rispondendo alle domande dei giornalisti all’ambasciata italiana a Parigi. Secondo Napolitano comunque dopo le elezioni qualunque partito potrà chiedere a Mario Monti un impegno o un contributo e indicarlo nelle consultazioni con il presidente dellaRrepubblica, per l’incarico di presidente del Consiglio.
“Dopo le elezioni chiunque volesse potrà chiedergli un contributo, un parere, un impegno”, ha detto il capo dello Stato spiegando che “quando il mio successore farà le consultazioni, quella è la sede in cui ognuno può esprimere la preferenza sul conferimento dell’incarico di formare il governo”.
No quindi a quanti lo tirano per la giacca per un suo impegno diretto con forze politiche vecchie o nuove; sì a un futuro ruolo istituzionale dell’attuale premier.
Il presidente della Repubblica ha anche commentato l’accordo sulla produttività, auspicando comunque un contributo costruttivo della Cgil, che non ha firmato l’intesa. “E’ un fatto importante, ma mi auguro un riavvicinamento perché è importante non manchi in contributo della Cgil” le parole di Napolitano, raccolte dai giornalisti presso l’ambasciata italiana a Parigi. “Vedremo gli sviluppi – ha aggiunto il presidente – ma il governo ha tenuto a chiarire che non si è abbassata nessuna saracinesca”.
"E’ verissimo – ha proseguito il presidente della Repubblica – che ci sono alcune forze politiche o movimenti, non so come chiamarli perché la situazione oggi è fluida, che pensano che Monti potrebbe continuare a fare il presidente del Consiglio, dopo il voto, in un governo politico e non più tecnico. E’ un diritto o una facoltà che ha qualsiasi partito".
Ma il capo dello Stato ha tenuto a precisare l’iter più corretto: “Quando il mio successore farà le consultazioni – ha spiegato Napolitano, il cui mandato termina nel maggio 2013 -, quella è la sede in cui ognuno può esprimere la preferenza sul conferimento dell’incarico di formare il governo”.
“Le iniziative e le decisioni del governo tecnico hanno segnato la strada e qualunque governo successivo – è la convinzione di Napolitano – non potrà allontanarsi da questo indirizzo. "D’altra parte anche i partiti che hanno posizioni diverse – ha rilanciato Napolitano – dicono che vogliono aggiungere qualcosa e non vogliono distruggere tutto quello che ha fatto il governo Monti”. Questo dovrebbe “dare fiducia anche agli amici” europei che si preoccupano di cosa accadrà in Italia al termine del governo tecnico.

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