“Il bilancio è di 52 milioni di euro. Avevamo un debito di 40 milioni di euro che la mia amministrazione in questi anni ha pagato per circa 30 milioni; ciò è stato fatto, sino al 2011, senza aumentare di un euro le imposte, le aliquote e le tariffe. Un risultato ottenuto grazie a un’operazione di tagli agli sprechi: spese superflue, incarichi all’esterno dell’ente, consulenze e riducendo gli emolumenti della Giunta prima del 30% e poi nell’ultimo anno del 50%, taglio esteso anche al Consiglio Comunale; anche se mentre tagliavamo gli sprechi al contempo venivano ridotti anche i trasferimenti dello Stato. Nel 2010 avevamo trasferimenti da parte dello Stato di 15 milioni di euro, mentre oggi sono solo 5 milioni di euro. I tagli nei trasferimenti dello Stato e della Regione, a cui occorre aggiungere la spending review per un altro milione e 200 mila euro circa e il raggiungimento del patto di stabilità che quest’anno prevede l’impegno di circa 5 milioni di euro, hanno generato una situazione che mi ha costretto ad alzare al massimo l’aliquota dell’Imu. Per non sforare il patto di stabilità negli anni passati mi sono trovato in condizioni paradossali dove da un lato dovevo pagare i debiti, e in alcuni casi ho dilazionato il pagamento degli stessi per non andare incontro alle sanzioni previste per lo sforamento del patto di stabilità, vincolo che nonostante queste difficoltà siamo sempre riusciti a rispettare. Certo rimango attonito nello scoprire che il debito pubblico dello Stato si attesta in termini record rispetto gli anni precedenti tenuto conto che 14 miliardi di euro di contributi sono stati versati dal comparto degli enti locali in tutta l’Italia per contribuire a sanarlo, dunque mi viene da chiedere quale sia stato il contributo degli altri enti”.
“Ci sono state diverse iniziative che si sono sviluppate in provincia dove tutti i sindaci hanno voluto rappresentare ai deputati nazionali e regionali la difficile situazione dei Comuni. Il dramma è che comunque non c’è molta attenzione nei nostri confronti anche se gli sprechi effettivamente c’erano, ma oggi la situazione è davvero critica”.
Come pensa di chiudere il bilancio 2012?
“Intanto la Giunta ha già provveduto ad approvarlo e nei prossimi giorni passerà al vaglio del consiglio comunale. In seguito alle manovre del Governo siamo sicuramente in un momento straordinario e particolare dove non si può più tirare la cinghia per rimettere a posto i conti dello Stato e penso che per il prossimo anno ci saranno tanti comuni che non riusciranno più a rispettare il patto di stabilità”.
“E’ stata un’impresa chiudere il 2012, nel 2013 spero che vengano fuori norme che aprano allo sviluppo economico anche se sono consapevole che sarà ancora all’insegna del rigore. Confido molto nell’apertura di cantieri frutto del lavoro svolto in questi anni che daranno sicuramente un impulso positivo, tra questi: 6 milioni di euro finanziati dal Cipe per il rifacimento della rete urbana cittadina; 10 milioni di euro finanziati con fondi comunitari per il progetto “Terravecchia” nel centro storico; 30 milioni di euro per il rifacimento della rete idrica di Agrigento. Nel frattempo stiamo completando le procedure per altri bandi come ad esempio il progetto “Ravanusella” che riguarderà sempre il centro storico con la realizzazione di alloggi a canone sostenibile per il quale occorre predisporre il progetto esecutivo e che è stato finanziato per 10 milioni di euro”.
“Il Piano regolatore finalmente è stato approvato e siamo alla fase di approvazione di tutti i piani di attuazione e dei piani particolareggiati. Il Comune non ha ancora un piano del traffico ma al momento non è una priorità; mentre il piano aziendale esiste e in questo momento con i sindacati stiamo valutando un piano di riorganizzazione dell’ente che dovrebbe realizzarsi entro l’anno”.
“La situazione è molto grave e manifesta tutti i limiti della norma regionale. Penso che il servizio doveva restare ai Comuni, migliorando la differenziata. In tal senso stiamo lavorando per la modifica della norma che ridia ai Comuni il servizio dello spazzamento che lasci ai piani regionali la realizzazione e la gestione degli impianti di compostaggio e per la raccolta differenziata. In questo momento di passaggio alle Rss i creditori chiedono subito il pagamento dei debiti pregressi. Si doveva dare ai comuni la possibilità di pagare i creditori con un piano ventennale per chiudere così la vicenda pregressa e guardare avanti rivisitando i liniti del sistema”.