Cambiare la caldaia domestica sfruttando le detrazioni fiscali - QdS

Cambiare la caldaia domestica sfruttando le detrazioni fiscali

Bartolomeo Buscema

Cambiare la caldaia domestica sfruttando le detrazioni fiscali

martedì 04 Dicembre 2012

Con il passare degli anni gli impianti esistenti diventano sempre meno efficienti ed insicure. Dal 50 al 55% di aiuti per chi sostituisce l’apparecchio entro il 30 giugno 2013

CATANIA – Anche nell’assolata Sicilia sta per arrivare l’inverno, e con esso l’accensione delle caldaie le quali con il passare degli anni diventano sempre meno efficienti e sicure.
In Italia sono attive quasi venti milioni di caldaie per il riscaldamento e la produzione di acqua calda, la maggior parte delle quali sono di piccole dimensioni, con alimentazione a gas metano. Tra l’insieme delle caldaie monofamiliari in esercizio, quasi sette milioni non hanno la marcatura CE che garantisce non solo il risparmio energetico, ma anche la sicurezza di funzionamento.
Una recente indagine ha, purtroppo, registrato che circa il 90 % delle caldaie monofamiliari non è a norma, e che addirittura il 4,5% si trova in condizioni di funzionamento critiche e quindi potenzialmente pericolose.
Un quadro generale che richiede interventi straordinari per migliorare la sicurezza delle caldaie, aumentare l’efficienza energetica che significa riduzione dei consumi.
Ricordiamo che il fabbisogno energetico su scala nazionale per riscaldamento degli edifici rappresenta una quota cospicua del fabbisogno totale (circa il 30%).
Mediamente per un appartamento medio soltanto il 2% del fabbisogno energetico serve per l’illuminazione, il 5% per gli elettrodomestici, il 15% per la produzione di acqua calda sanitaria, il 78% per il riscaldamento.
Per comprendere meglio la realtà italiana basta confrontare e i consumi energetici degli edifici in Italia, Svezia e Germania. In Svezia lo standard per l’isolamento termico degli edifici non autorizza perdite di calore superiori a 60 kWh per metro quadro di pavimento l’anno. In Germania le perdite ammesse sono mediamente di 200 kWh al metro quadro di pavimento l’anno. In Italia si raggiungono, purtroppo, punte di 500 kWh/m2/anno!
Se l’Italia si allineasse agli standard svedesi, il fabbisogno energetico nell’edilizia residenziale scenderebbe dal 30 al 4%.
Ecco, dunque, l’importanza di avere edifici ben isolati, riscaldati con caldaie efficienti.
Per la sostituzione di caldaie vetuste a bassa efficienza, oggi il mercato offre ottime soluzioni, con prezzi contenuti, che spaziano dalle caldaie a condensazione alle caldaie ad altissima efficienza.
A ciò si aggiunga la possibilità di godere, entro il 30 giugno 2013, di detrazioni fiscali (dal 50 al 55%) per chi sostituisce la propria vecchia caldaia con una nuova che rispetta i criteri di sostenibilità ambientale obbligatori in tutta Europa dal 2014.
Per chi vuol saperne di più è comunque utile consultare la guida alle detrazioni che si trova sul sito www.agenziaentrate.gov.it.

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