Quinto Conto energia, tipologie delle due tariffe sotto la lente - QdS

Quinto Conto energia, tipologie delle due tariffe sotto la lente

Bartolomeo Buscema

Quinto Conto energia, tipologie delle due tariffe sotto la lente

mercoledì 05 Dicembre 2012

Test dimostra sotto una certa soglia conviene optare per la formula dell’auto consumo. A Palermo il tempo di ritorno dell’investimento può essere di sette anni

CATANIA – Il quinto Conto energia per gli impianti fotovoltaici di utenti privati è attivo dal 27 agosto 2012; per gli impianti della pubblica amministrazione bisognerà aspettare il prossimo primo gennaio 2013. Sarà operativo fino a trenta giorni dopo il superamento del tetto di spesa cumulativo per gli incentivi al fotovoltaico pari a 6,7 miliardi l’anno.
Come noto, il nuovo Conto energia prevede due distinte tariffe incentivanti: la prima chiamata tariffa omnicomprensiva legata all’energia immessa in rete, la seconda all’energia auto consumata. Sotto certe condizioni, quest’ultima tipologia di tariffa può essere più conveniente.
Abbiamo provato con un software commerciale a fare una simulazione per un impianto di 20kWp per tre località climaticamente diverse quali Milano, Roma e Palermo.
A Milano, il nostro impianto da 20 kWp, nel caso di un autoconsumo pari al 30% dell’energia prodotta, si ripaga in 11 anni, con un guadagno netto attualizzato di circa 38mila euro alla fine della vita attesa dell’impianto che possiamo ipotizzare pari a 25 anni. Se invece, sempre per Milano, auto consumiamo il 60% dell’energia prodotta, il tempo di ritorno dell’investimento scende a 10 anni e il guadagno netto su 25 anni sale a 63mila euro.
Aumentare la quota di autoconsumo è remunerativo anche per Roma e Palermo. Nella capitale, se l’autoconsumo passa dal 30 al 60% della produzione di elettricità, il tempo di ritorno dell’investimento scende da nove a otto anni con un guadagno netto, attualizzato su 25 anni, che passa da circa 59mila euro a circa 89mila. Analogamente a Palermo, il tempo di ritorno dell’investimento passa da otto a sette anni, con un guadagno netto, attualizzato su 25, anni che passa da72mila a 105mila.
Come si vede nel caso specifico conviene alzare la quota di energia auto consumata cercando di attivare i propri elettrodomestici di giorno quando c’è una buona radiazione solare e quindi più disponibilità di energia elettrica da fonte fotovoltaica.
Rileviamo, infine, che il livello di convenienza dell’autoconsumo, e i valori economici ricavati sopra dipendono dalle ipotesi seguenti: l’impianto è costato 50mila euro (Iva esclusa) e finanziato con capitale proprio; è realizzato con componenti “made in Europe” per ottenere il premio di 2 euro cent /kWh sulla tariffa omnicomprensiva e sull’autoconsumo; ha una previsione di entrata in esercizio non oltre il 31 dicembre 2012.
Altre ipotesi sono: un prezzo di acquisto dell’energia elettrica a 160 €/MWh (media nazionale per questa tipologia di cliente piccolo-medio); un incremento di costo dell’energia pari al 4% per ciascun anno; un dimensionamento dell’impianto fotovoltaico in base ai consumi dell’utente il quale si suppone sostenga costi assicurativi pari a 7.440 euro, in 20 anni, e costi di manutenzione pari a 10.938 nell’arco di 25 anni.

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