Celebrati i 150 anni della Corte dei Conti - QdS

Celebrati i 150 anni della Corte dei Conti

Pierangelo Bonanno

Celebrati i 150 anni della Corte dei Conti

mercoledì 05 Dicembre 2012
La Corte dei conti ha celebrato anche in Sicilia il 150° anniversario della sua istituzione. A Palermo si sono svolte diverse iniziative che hanno coinvolto la Corte, l’Università degli studi di Palermo, l’Associazione Magistrati Sezione Siciliana, l’Archivio di Stato di Palermo e la Biblioteca centrale della Regione siciliana. In particolare lo scorso 29 novembre a Palazzo Steri si è svolto il Convegno di studi “Storia e attualità della Corte dei conti”. La giornata di studio suddivisa in due parti è stata prima, presieduta dal Presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino, ed ha riguardato gli aspetti storici della Corte dei conti dall’età del diritto comune al periodo borbonico; la seconda, è stata presieduta dal Preside della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università agli Studi di Palermo Antonio Scaglione, ed ha affrontato le tematiche evolutive e le nuove frontiere del controllo e della giurisdizione della Corte dei conti. L’introduzione al Convegno è stata curata dal Presidente del Comitato promotore Maurizio Meloni. Le origini storiche della magistratura contabile è stato oggetto dell’ intervento il professore Pietro Corrao, docente di Storia medievale presso l’Università degli Studi di Palermo. Nella relazione storica si è evidenziato che per l’organo di controllo contabile del Regno di Sicilia occorre anche delineare un quadro dell’intera amministrazione finanziaria.
 
Per ciò che concerne più direttamente l’attività di controllo contabile il centro dell’interesse era rappresentato dall’ufficio dei Maestri Razionali del regno introdotti nel tardo XIII secolo. Un ufficiale monocratico prima, un collegio di giudici poi, che si configurano come non soltanto l’organo di controllo della gestione finanze regie, ma anche come il baricentro di un complesso di uffici centrali e periferici. I compiti non erano limitati al solo controllo a posteriori dei conti degli ufficiali regi, ma prevedevano la registrazione – e quindi l’approvazione preventiva – di tutte le scritture che comportavano un gravame finanziario per il fisco regio. Per quanto riguarda i compiti specifici dei Maestri Razionali nel controllo a posteriori della contabilità degli uffici finanziari e la loro giurisdizione sul contenzioso fra fisco regio e privati, questa è pure l’epoca nella quale si precisano e divengono stabili – e in una certa misura molto efficienti – le procedure di acquisizione, revisione, esame e approvazione dei conti. Ciò tuttavia va messo in relazione sia alla fisionomia sociale e professionale dei titolari, sia agli interessi di cui sono portatori, sia alle dinamiche politiche che regolavano l’equilibrio fra necessità di rigore acquisitivo da parte della monarchia, mantenimento del consenso, emergenze finanziarie e distribuzione della ricchezza, strutturando un rapporto sempre instabile fra monarchia ed elites che si assumevano la rappresentanza della società del regno. Quest’ultima dimensione, che nel rilevante potere implicito nella revisione contabile, nella giurisdizione sulle cause fiscali, nella rivendicata funzione di controllo preventivo sull’indirizzo di gestione delle finanze regie, rivela uno specifico ruolo del collegio dei Maestri Razionali sul piano degli equilibri politici e sociali del regno: un ruolo di rappresentanza degli "interessi siciliani", rappresentati dal corpus di privilegi, consuetudini e complessi normativi progressivamente contrattati con la Corona.
 

Il controllo attuale è esterno e imparziale rispetto agli interessi di amministrazione e governo

Attualmente la Corte dei conti in base alla Costituzione, art. 100, svolge: un controllo preventivo di legittimità sugli atti del governo; un controllo successivo sulla gestione del bilancio dello Stato;un controllo sulla gestione finanziaria degli enti cui lo Stato contribuisce un via ordinaria. Molte sono le similitudini con i Maestri Razionali, attualmente il controllo esterno e neutrale svolto dalla Corte in posizione di assoluta imparzialità rispetto agli interessi di volta in volta perseguiti dal governo o dall’amministrazione. L’intervento della Corte può aversi nelle relazioni tra enti ed organi ed amministrativi infatti può essere necessario un riesame di un singolo atto amministrativo o dell’attività amministrativa nel suo complesso da parte di un altro organo. Il controllo di legittimità, serve ad assicurare che un atto o un’attività siano conformi alla legge. Il controllo sulla gestione serve invece a verificarne l’efficienza e l’economicità rispetto agli obiettivi posti dalla legge.

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