Franchi tiratori ancora in azione all’Ars - QdS

Franchi tiratori ancora in azione all’Ars

Raffaella Pessina

Franchi tiratori ancora in azione all’Ars

mercoledì 12 Dicembre 2012

Il “grillino” Venturino nominato vicepresidente vicario dell’assemble. Battuta a sorpresa l’esponente del Pd, Mariella Maggio

PALERMO – Ancora una volta i franchi tiratori hanno ribaltato i risultati delle votazioni all’Assemblea regionale siciliana. Così come accaduto per l’elezione del presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, nella seduta inaugurale, ieri alla votazione sulle vicepresidenze sono venuti meno diversi voti, almeno secondo le previsioni, di cui avrebbe dovuto disporre la coalizione che sostiene Rosario Crocetta. Infatti i due nomi favoriti erano Mariella Maggio del Pd e per l’opposizione Salvo Pogliese del Pdl.
 
A sorpresa, la Maggio si è fermata a 26 voti ed è stata sorpassata da Antonio Venturino, del movimento 5 Stelle, eletto con 33 voti insieme a Pogliese che ha raccolto 29  voti. Probabilmente il problema si è verificato proprio all’interno del Partito Democratico. Ma i problemi in casa Pd sono all’ordine del giorno. Infatti lunedì scorso il gruppo parlamentare del Pd all’Ars si è riunito per eleggere il capogruppo, risultato poi Baldassarre Gucciardi, ma al momento del voto, ben sei parlamentari, tra i quali Antonello Cracolici, si sono astenuti, segno evidente di dissenso. Stesso dissenso mostrato oggi con l’affondamento della Maggio. Tanto più che gli altri partiti hanno dichiarato la propria votazione, nonostante lo scrutinio fosse segreto. “I cinque deputati del Movimento per il Territorio eletti nella lista Crocetta hanno votato per la Maggio”, ha sostenuto il capogruppo Nello Dipasqule.
 
Pogliese ha dichiarato  che sul suo nome "ha retto il quadro della coalizione a sostegno di Nello Musumeci che poteva contare su 21 voti, Pdl, Cantiere popolare,oltre agli otto voti che sono arrivati da parte dell’Udc". Le difficoltà per trovare un’intesa si erano già presentate nella mattinata, quando è stata subito sospesa la seduta subito dopo l’apertura cominciata alle 11, quando il capogruppo del Cantiere Popolare, Totò Cordaro, ha segnalato che erano in corso riunioni tra i parlamentari in vista delle votazioni e ha proposto di aggiornare brevemente la seduta. A dire il vero i gruppi politici avevano chiesto un rinvio di 24 ore, ma il Presidente dell’Ars Ardizzone non lo ha concesso. Prima delle votazioni sono stati dichiarati costituiti i gruppi parlamentari che sono ben 11, compreso il gruppo misto.
 
Il Pd, come nella passata legislatura, resta il più corposo gruppo con 17 componenti; a seguire il Movimento 5 Stelle con 15, l’Udc con 13, il Pdl con 10 componenti, il Partito dei Siciliani – Mpa con 8, ed altri cinque partiti (Grande Sud, Lista Crocetta, Lista Musumeci, Cantiere popolare e Movimento Territorio) con 5 componenti ciascuno, il minimo necessario stabilito dal regolamento interno dell’Ars per poter formare un gruppo parlamentare. Al Gruppo Misto sono stati iscritti d’ufficio Nicola D’Agostino, che era stato eletto con il Partito dei Siciliani e Girolamo Fazio salito con Pdl – Lista Musumeci.

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