Piano casa varato e rinviato per pareri - QdS

Piano casa varato e rinviato per pareri

Rosario Battiato

Piano casa varato e rinviato per pareri

venerdì 14 Agosto 2009

La giunta regionale apprezza il ddl presentato dall’assessore Beninati, ma lo sospende in attesa di due giudizi legali. Previsto l’abbattimento del 50% dei canoni di concessione. Ampliamenti: aumento del 20% di cubatura

PALERMO – Cemento o no, questo è il dilemma. Il dubbio continua a persistere dopo che Nino Beninati, assessore ai lavori pubblici, ha portato due giorni fa in giunta il ddl sul piano casa in dieci articoli, dopo le integrazioni della commissione dell’Ars. L’approvazione finale del ddl da parte della giunta  – spiega una nota di palazzo d’Orleans – è stata, però, sospesa in attesa di due pareri legali non ancora pervenuti.
La Sicilia è in ritardo rispetto alle altre Regioni d’Italia che già entro la prima scadenza fissata dalla conferenza Governo-Regioni, cioè il 30 giugno, avevano approvato le linee guida regionali del piano nazionale.
L’Isola ha invece mantenuto due ddl, uno di iniziativa parlamentare e l’altro delle giunta, che sono stati oggetto di scontro all’interno della stessa maggioranza di governo. Le ultime lotte intestine, il ddl partorito dall’Ars era stato anche approvato dall’Udc quando ancora faceva parte della maggioranza, hanno fatto slittare l’approvazione del piano regionale. L’ultimo atto di Beninati sembra andare quindi verso la risoluzione della vicenda, facendo tirare un sospirone di sollievo ai costruttori che temevano altre lungaggini e un conseguente ritardo dell’inizio dei lavori. Rispetto i due ddl precedenti qualche novità e qualche punto fermo. Prioritariamente la necessità della concessione edilizia per ottenere l’ampliamento che automaticamente blocca completamente le possibilità di aumento di cubatura per le case abusive. 
Gli ampliamenti degli edifici saranno previsti nei limiti del 20% della cubatura prevista per l’edificio originario, con la possibilità di sopraelevazioni di corpi edilizi separati. Previsto l’abbattimento del 50% dei canoni di concessione edilizia per gli immobili che saranno destinati a prima abitazione.
“Abbiamo voluto dar vita – dice Beninati – a una norma chiara e snella che possa, al tempo stesso, essere un volàno per lo sviluppo delle attività edilizie ed uno strumento per la tutela del territorio. L’introduzione, poi, per le nuove costruzioni, del libretto del fabbricato, permetterà di conoscere meglio gli edifici che sorgono nel nostro territorio e potrà essere uno strumento importante per la protezione civile”. è previsto il termine di due anni per la presentazione delle richieste di ampliamento delle cubature degli edifici completati fino al 31 dicembre 2008 o abbattimento e ricostruzione di edifici realizzati fino al 31 dicembre 1989, e una serie di “sconti” sui canoni di concessione edilizia per chi si impegna a costruire con accorgimenti anti sismici (dispersori), per il risparmio energetico o con tecniche di bioedilizia.
Resta la possibilità, prevista nei ddl precedenti, di costruire anche nelle aree sottoposte a vincolo, previa autorizzazione. I comuni dal canto loro, entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge, potranno imporre deroghe o limitazioni ai punti del piano regionale per mantenere la propria autonomia in materia di urbanistica. Nell’attesa che il ddl divenga definitivamente legge le associazioni ambientaliste non si sbilanciano anche se i commenti sulle misure che finora sono circolate non lasciano intravedere ottimismo.
Il Wwf chiede maggiore attenzione all’abusivismo, e facendo leva sulle parole del presidente Lombardo, che qualche settimana aveva scongiurato un pericolo di cementificazione selvaggia, propone un momento di riflessione che prenda in considerazione “l’estensione del limite di inedificabilità sulle coste – ha commentato Gaetano Benedetto, condirettore generale del Wwf Italia – portandolo ad almeno 1.000 metri così come ha fatto la Sardegna con risultati positivi che sono sotto gli occhi di tutti”.
In tal senso ha trovato pieno accoglimento presso la comunità ambientalista la proposta della delocalizzazione delle strutture dalle aree abusive in aree edificabili con bonus di ampliamento, sulla base della demolizione della struttura precedente. Una situazione particolarmente scottante soprattutto per le coste isolane. “Non si tratta solo di verificare la regolarità degli insediamenti e procedere all’abbattimento delle opere abusive – ha precisato il responsabile del Wwf – cose queste obbligatorie e necessarie, quanto aprire una nuova stagione di gestione territoriale che estenda la tutela e avvii il recupero e la rinaturazione dei tratti più compromessi”.

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