Caos bollette Tia: 20 mln euro entro giugno per rimediare ad anni di cattiva gestione - QdS

Caos bollette Tia: 20 mln euro entro giugno per rimediare ad anni di cattiva gestione

Alessandro Accardo Palumbo

Caos bollette Tia: 20 mln euro entro giugno per rimediare ad anni di cattiva gestione

martedì 22 Gennaio 2013

I 6.600 avvisi inviati da Belice ambiente, società in liquidazione, devono sanare i conti della Spa

MAZARA DEL VALLO (TP) – Quarantaquattro milioni di euro da recuperare in pochi mesi: 20 dai cittadini e altri 24 milioni dai Comuni soci. È questa la mission impossible che la Belice ambiente Spa in liquidazione dovrebbe raggiungere entro giugno 2013. La data non è casuale poiché il bilancio dell’azienda, entro sei mesi, andrà chiuso. E per far ciò “siamo stati obbligati – ha dichiarato, nei giorni scorsi, Vito Di Giovanni, responsabile Tia per la Belice Ambiente – a emettere circa 6 mila 600 avvisi di pagamento entro il 2012. Si rischiava altrimenti di provocare un danno alle casse dell’azienda per il rischio che le tariffe relative al 2007 andassero in prescrizione mettendo a rischio di fallimento i Comuni soci”. La società è, infatti, una partecipata (pubblica al 100%) degli 11 dei 24 Comuni della provincia di Trapani, costituita quasi dieci anni or sono, per gestire il sistema rifiuti.
UN CONSIGLIO COMUNALE APERTO – Dopo quattro ore di dibattito aperto anche ai cittadini, l’orientamento dell’aula consiliare potrebbe indirizzarsi verso un nuovo dietrofront volto ad annullare la delibera consiliare (n. 70 del maggio 2011) che aveva approvato retroattivamente le tariffe fino al 2009. Già qualche tempo fa l’Assise cittadina aveva revocato, in autotutela, la Tia per gli anni 2005, 2006 e 2007.
UNA TIA RETROATTIVA – Tale decisione risalente a quasi due anni or sono, aveva infatti reso “giuridicamente valida, e in assenza di ricorsi, definitivamente esecutiva – a parere del responsabile Tia, Di Giovanni – la ratifica delle tariffe per il passato”. Di diverso avviso, tra gli altri è stato l’intervento del consigliere Antonino Arena (Grande Sud), che ha ribadito “la buona fede dei consiglieri che non volevano assolutamente legalizzare l’emissione di nuove tariffe, più salate per le tasche dei cittadini, e tantomeno previsto l’inserimento dell’Iva sulla Tia”.
TORNA L’IVA SULLA TASSA – Una questione molto dibattuta in aula, ma non solo, è proprio quella legata all’Iva sulla Tia. Dopo una sentenza della Corte costituzionale e della Cassazione a sezioni riunite, che avevano chiaramente decretato la non applicabilità di una imposta (l’Iva appunto) sulla tassa (la Tia) la questione pareva essere definitivamente conclusa. I nuovi avvisi di pagamento – molti ancora in fase di consegna in questi giorni – contengono invece nuovamente l’Iva per gli anni 2007, 2008, 2009. La motivazione, per Di Giovanni, è legata a un’esplicita richiesta di chiarimento indirizzata all’Agenzia delle Entrate “che ci ha risposto di applicare l’Iva alla Tia. Il rischio in caso contrario è quello di andare incontro a un giudizio per evasione fiscale, e sfido chiunque, anche i più coraggiosi, a sobbarcarsi un simile rischio”.
MIGLIAIA DI AVVISI, MOLTI PAZZI – L’enorme mole di avvisi di pagamento sta creando immensi disagi agli utenti. Gli atti inviati, infatti, contengono innumerevoli errori materiali che hanno portato, spesso, a contabilizzare a danno dei cittadini cifre astronomiche. “Ci scusiamo a tal proposito con i cittadini degli 11 Comuni – ha dichiarato anche il liquidatore dell’Ato Tp 2, Nicola Lisma – poiché siamo consapevoli che circa il 40-50% degli avvisi di pagamento contengono errori di varia natura. Purtroppo ciò è dovuto al fatto che il database, usato dalla società per emettere le bollette, è stato sequestrato per circa due anni e fino al novembre 2012, dalla Procura della Repubblica di Marsala, per un indagine in corso”.
E LA PROCURA INDAGA – Il riferimento è rivolto alla precedente gestione, avutasi dal 2005 e fino al 2010, che faceva capo a Francesco Truglio, uomo del Pd e delfino dell’ex sindaco Giorgio Macaddino. Il Comune di Mazara, da quando è nato l’Ato Tp2, in quanto socio di maggioranza al 33%, ha sempre deciso chi dovesse sedersi a gestire i rifiuti e le relative assunzioni connesse. Oggi come allora, sia a destra che a sinistra, gli uomini ai rifiuti sono stati collocati per occupare posti di sottogoverno.
66 MILA AVVISI “AFFIDATI” A 150 MILA EURO – È emersa, proprio nei minuti finali del dibattito, a serata inoltrata, un’altra questione: il costo del servizio di notifica sostenuto dall’Ato Tp 2. La domanda è stata rivolta a Di Giovanni dal consigliere del Pd, Giacomo Mauro. Il funzionario ha risposto che “il servizio di notifica è stato affidato in via diretta per 150 mila euro. Abbiamo sentito anche altre aziende ma la proposta più conveniente è risultata essere quella dell’azienda I Post”.
RICORSI: UNA STRADA DALL’ESITO INCERTO – Altro capitolo dolente per i cittadini: che fare? Ricorrere alla Commissione tributaria provinciale? Recarsi alla Belice Ambiente a chiarire, per l’ennesima volta, la propria posizione? Una cosa è certa: avviare il procedimento ora è più costoso che in passato e difficile: sulle buste degli avvisi di pagamento, inviate ai cittadini, non è apposto, infatti, alcun timbro a data certa. Questo ulteriore disservizio rende ancor più problematico, infatti, presentare il ricorso.
 

 
Anche il servizio di recapito è finito sotto i riflettori
 
MAZARA DEL VALLO (TP) – “Il costo completo della stampa di avvisi e bollettini postali, l’imbustamento meccanografico, la notifica e il servizio di recapito, ai circa 66 mila utenti, l’abbiamo affidato per la metà di quanto proposto da Poste italiane e altri”. Risponde così al QdS il responsabile per la Tia della Belice ambiente, Vito Di Giovanni.
“Sappiamo però benissimo – ha aggiunto – che le bollette non verranno tutte recapitate. Non solo, non tutte saranno reali, presumiamo ce ne siano, almeno la metà, forse anche di più, che devono essere rettificate e altre addirittura annullate. Il cittadino cui sarà abolita la bolletta non pagherà la notifica: motivo per cui, abbiamo messo precauzionalmente l’importo di 5,10 € ad avviso. Noi, in realtà,  non incasseremo nulla da quegli utenti che hanno le carte in regola. Tant’è che quelli che stanno modificando gli avvisi presso i nostri uffici, rilasciandoci il numero di telefono, riceveranno, a mano, la pratica da noi lavorata, dopo un nostro appuntamento telefonico, per evitare ulteriori costi di consegna”.
Ma come mai non c’è traccia sul sito web della società dell’incarico affidato a I Post per l’importo di 150 mila euro? “Perché nell’urgenza di dover affidare il servizio – ha concluso – ci siamo avvalsi del regolamento di affidamento lavori per i servizi in economia approvato dalla società diverso tempo addietro. L’affidamento è stato fatto sulla base di preventivi ufficialmente protocollati, a cinque ditte, e l’aggiudicataria è stata tale in quanto ci ha garantito tempi rapidissimi e certi di stampa e consegna avvisi”.
 

 
Il Consiglio comunale valuta il dietrofront
 
MAZARA DEL VALLO (TP) – “Non c’è una scadenza perentoria per preparare le relative deduzioni e aggiustare questa bollettazione un po’ pazza. Fino all’approvazione del bilancio al 30 giugno c’è tempo, a sentire quanto affermato dai responsabili della Belice ambiente in aula. Tuttavia i cittadini non devono lasciare andare la cosa, ma andare dai sindacati a fare le proprie controdeduzioni e accertare gli errori gravi. Poi, chi non ha pagato deve pagare”. Queste le parole del presidente del Consiglio comunale Pietro Marino (Grande Sud).
Sulla possibile revocare in autotutela della delibera (n. 70 del 2011), con cui si è sanata retroattivamente la mancata approvazione delle tariffe Tia da parte dei Consigli comunali stessi, Marino è possibilista.
“È plausibile – ha detto – condivido il provvedimento. Se è percorribile o meno lo vedremo nella riunione dei capigruppo, nei prossimi giorni. Se la legge e ulteriori pareri legali ce lo permetteranno, lo faremo, revocheremo la delibera in autotutela”.
Linea dura anche quella sostenuta dal portavoce cittadino del movimento Cinque stelle, Sergio Tancredi: “Non è possibile – ha detto – approvare retroattivamente le tariffe tributarie (il suo riferimento è allo “statuto dei diritti del contribuente”, che recita testualmente come “le disposizioni tributarie non hanno effetto retroattivo”, nda) onde evitare di costringere i cittadini a presentare eventuali ricorsi e per non arrecare danni e ulteriori disagi ai cittadini-utenti, costretti a inutili perdite di tempo, di giornate di lavoro ed eventuali spese legali”.

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