Scandali Formazione, trasferiti dipendenti - QdS

Scandali Formazione, trasferiti dipendenti

Michele Giuliano

Scandali Formazione, trasferiti dipendenti

giovedì 24 Gennaio 2013

Per sette dirigenti e una cinquantina di funzionari dell’assessorato decisa la rotazione verso altri uffici della Regione. Avviato anche un percorso di collaborazione con la GdF per garantire la regolarità delle attività formative

PALERMO – Troppi scandali nella formazione professionale e, al di là delle riforme, serviva anzitutto cambiare facce. E così ha voluto fare il governo siciliano che ha dato il benservito a 7 dirigenti e una cinquantina di funzionari che si trovavano all’interno del Dipartimento della Formazione professionale.
Era un provvedimento nell’aria già da settimane, anzi già da quando si era insediato il presidente Rosario Crocetta. Fu lui stesso a denunciare che ci sarebbero stati flussi di denaro destinati alla formazione siciliana che invece finivano nei lauti conti correnti dei dipendenti e dei dirigenti.
“La formazione è finalmente libera – ha detto lo stesso governatore ieri mattina al momento dell’annuncio del suo provvedimento -. Questa è la rivoluzione. La formazione è un settore che ha fatto solo scandalo. Siamo stati conosciuti proprio per questo in Italia e in Europa”.
Intanto, sempre ieri, alcuni dei dipendenti trasferiti con provvedimento immediato, sono rimasti per alcune ore asserragliati negli uffici dell’assessorato alla Formazione. Solo dopo l’intervento della Polizia i dipendenti hanno lasciato le stanze. Riguardo questo fatto il governatore Crocetta ha detto all’Ansa: “Ringrazio i dipendenti per avere rispettato le disposizioni. Non è un provvedimento punitivo ma una rotazione prevista dalla legge. Non sono provvedimenti individuali e quindi di tipo intimidatorio e discriminatorio”.
La notizia del trasferimento di massa  fa il paio con un’altra che è stata invece enunciata dall’assessore regionale alla Formazione, Nelli Scilabra: “Nei giorni scorsi ho incontrato il comandante regionale della Guardia di Finanza, generale di divisione Fabrizio Cuneo, e si è deciso di avviare un percorso di collaborazione per garantire che le attività formative, tenuto conto del pubblico interesse che rivestono, sopratutto per i giovani siciliani, vengano gestite nella massima trasparenza. La formazione professionale in Sicilia che investe uno dei settori cruciali dell’economia isolana, deve essere radicalmente cambiata”.
Nelle more di una riorganizzazione degli uffici, che verrà fatta nel corso della settimana, i dirigenti rimanenti della formazione si occuperanno ad interim del lavoro dei colleghi trasferiti. Mentre il lavoro di controllo e di contabilità effettuato dai funzionari che vanno via sarà svolto dai circa 65 sportelli decentrati che si occupano di lavoro e formazione nelle Province della regione.
Sempre nel corso della settimana i lavoratori trasferiti saranno sostituiti con una piccola parte di funzionari e dirigenti. L’ultima notizia certa che era trapelata dagli ambienti giudiziari erano le indagini della procura della Corte dei conti che vanno avanti nel massimo riserbo dalla fine del 2011 e che avevano fatto emergere 25, fra funzionari e dirigenti, indagati a vario titolo.
Ci sono quelli che hanno distratto le somme e coloro che avrebbero dovuto vigilare per impedirglielo. Già alcuni mesi fa decine di persone avevano ricevuto un’informazione di garanzia dai magistrati contabili che hanno acceso i riflettori sulla Formazione.
 
Un altro troncone di indagini riguarderebbe lo straordinario pagato dal Dipartimento. Tra il 2008 e il 2009 in molti casi lo straordinario di molti dipendenti avrebbe superato, e di gran lunga, le normali ore di servizio. Lo straordinario sarebbe stato liquidato da Concetta Cimino, dirigente dall’area Affari generali del Dipartimento allora retto da Patrizia Monterosso. Non si esclude che possa esserci stato un accordo, un’organizzazione dietro a questi soldi della Regione finiti nei conti correnti personali. Gli avvisi di garanzia sono stati spediti dopo lunghi mesi d’indagine. Più si va a fondo più si scoprono illeciti e irregolarità.
 

 
Controlli serrati per la fase dell’accreditamento
 
Sin dal suo insediamento l’attuale governo regionale ha parlato di settore della formazione da rivoltare come un calzino. L’assessore Scilabra ha avuto modo ancora una volta di confermarlo partendo da quello che già è in atto: “Il nostro rigoroso impegno, sia nella delicata fase di accreditamento, sia nella successiva attività di controllo delle attività autorizzate, – sostiene – sarà ancora più efficace se accompagnato da una mirata azione di collaborazione con altri soggetti istituzionalmente preposti a svolgere attività di controllo sulla gestione dei fondi comunitari, come la guardia di finanza. Su questo aspetto – aggiunge l’assessore – l’ipotesi di lavoro è quella di anticipare le verifiche durante la gestione dei corsi e non più soltanto in fase di rendicontazione finale. Siamo i primi ad avviare un progetto di prevenzione di questo tipo”. Già lo scorso anno l’allora dirigente Ludovico Albert ha puntato molto nella sua riforma sui controlli. E’ stato istituito un registro telematico in cui gli ispettori possono rilevare in tempo reale la presenza dei corsisti all’interno dei vari enti.

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