Politiche 2013, in Sicilia testa a testa Berlusconi-Bersani. Il punto a tre giorni dal black out dei sondaggi - QdS

Politiche 2013, in Sicilia testa a testa Berlusconi-Bersani. Il punto a tre giorni dal black out dei sondaggi

Andrea Carlino

Politiche 2013, in Sicilia testa a testa Berlusconi-Bersani. Il punto a tre giorni dal black out dei sondaggi

mercoledì 06 Febbraio 2013

L’AgCom chiarisce che il divieto di pubblicazione delle previsioni di voto si applica solo ai mass media tradizionali e non alle App. La coalizione di centrosinistra, in calo, viene superata da quella del centrodestra. M5S davanti alla Lista Monti

CATANIA – Mancano meno di venti giorni alle elezioni politiche e tre al black-out dei sondaggi, la cui diffusione è vietata 15 giorni prima dell’apertura dei seggi. Nelle ultime ore, però, è stato sollevato un caso circa la richiesta della Swg di aver l’autorizzazione, da parte dell’AgCom, sulla possibilità di diffondere i propri sondaggi elettorali attraverso una app per smartphone e tablet.
E la risposta dell’Autorithy è stata affermativa: “Il divieto di diffusione nei 15 giorni antecedenti il voto – si legge nella replica dell’AgCom – si riferisce unicamente a quelli diffusi su mezzi di comunicazione di massa e si ritiene che non possa definirsi tale un’applicazione per smartphone. Essa potrà essere fruita soltanto da un target definito di clienti paganti, da coloro cioè che abbiano deciso di acquistarla.
 
Ed infatti è stata lanciata per dispositivi Apple e Android  “PoliticApp”, che già promette di fornire fino al 26 febbraio – tra le altre cose – le intenzioni di voto riferite a Camera, Senato e singole regioni.
Nell’ultima settimana, intanto, si sono intensificate le rilevazioni effettuate dagli istituti di ricerca che hanno cercato di analizzare gli ultimi accadimenti della campagna elettorale.
Un dato su cui tutti i sondaggisti sembrano essere concordi è la rimonta di Berlusconi: il Cavaliere dà il meglio di sé in campagna elettorale e grazie allo scandalo Mps ed a vari proclami elettorali è riuscito a rosicchiare diversi punti percentuali alla coalizione di centrosinistra. Non è avventato sostenere che il centrodestra possa avvicinarsi alla Camera attorno al 30%.
Per Bersani l’effetto Mps si è fatto sentire e i tentativi di chiedere prima desistenza ad Ingroia (soprattutto in Campania e Sicilia) e poi strizzare l’occhio a Monti sembrano avere avuto una ricaduta negativa nei sondaggi: il Pd oscilla tra il 28 e il 30%. Se aggiungiamo un 3-4% di preferenze a Sel (in continua discesa) e l’1% della categoria ‘Altri’, arriviamo attorno al 33-35%. Il centro con Monti si attesta attorno al 12-14%, mentre il M5S sembra in costante ascesa e sembra puntare alla quota del 20% dei suffragi. Infine Rivoluzione Civile di Ingroia: nei sondaggi rimane stabile tra il 4-5%. Salvo exploit in singole regioni come la Campania, è molto probabile che la percentuale rimanga quella.
Se alla Camera la situazione sembra abbastanza delineata, anche se in continuo divenire, al Senato è ancora più ingarbugliata con Lombardia, Sicilia e Puglia regioni in bilico.
Gli ultimi sondaggi elettorali sul Senato realizzati da IPR Marketing danno il centrodestra in recupero anche in Puglia: la coalizione di Silvio Berlusconi ora è al 33%, a soli due punti dal centrosinistra di Bersani e Vendola che è accreditato del 35% delle intenzioni di voto.
La stessa rilevazione mostra il centrodestra in vantaggio in Sicilia e in recupero in Lombardia. Nella regione settentrionale, Berlusconi e soci sono accreditati del 33% delle intenzioni di voto, ad un solo punto dalla coalizione di centrosinistra, che sarebbe al 34%. In Sicilia invece a condurre è proprio Berlusconi, in questo caso apparentato a Grande Sud, che avrebbe il 34% dei consensi, contro il 33% del centrosinistra.
Il nuovo sondaggio mostra una nuova riduzione del vantaggio tra le due coalizioni, che si riduce di un altro punto. In particolare, è in calo tutta la forza di centrosinistra a partire dal Pd che perde uno 0,5% rispetto alla rilevazione della scorsa settimana, scendendo al 30%; a questo si aggiunge il -0,2% di Sel che scende al 3%. Nel complesso dunque la coalizione di Bersani si attesta al 33%.
Diversa la situazione nel centrodestra, invece, dove il Pdl è cresciuto dell’1,5% nell’arco della scorsa settimana (portandosi al 20%), anche se ancora si dovrà attendere per capire se la proposta di Berlusconi può produrre un beneficio elettorale.
Forbici molto strette, che mostrano chiaramente come la battaglia per la conquista del Senato, e quindi in generale della governabilità, sia ancora del tutto aperta a qualsiasi risultato. Se c’è però da sottolineare una tendenza, è chiara, almeno secondo IPR Marketing, la contrazione delle intenzioni di voto per il centrosinistra, in calo in Lombardia e in Sicilia, fermo in Puglia.

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