Ars divisa su riforma delle Province - QdS

Ars divisa su riforma delle Province

Raffaella Pessina

Ars divisa su riforma delle Province

giovedì 28 Febbraio 2013

Pd, M5S e Mpa per i Consorzi di Comuni, ma contrari Pdl, L. Musumeci e Cp. Ipotesi di rinviare a ottobre le elezioni di maggio

PALERMO – Il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta vuole esportare il suo modello di governo. In un’intervista infatti ha dichiarato che “Il modello siciliano, la collaborazione tra Partito democratico e Movimento 5 stelle, funziona a Palermo e può funzionare anche a Roma”. Crocetta parla “di convergenze istituzionali”, citando Moro e Berlinguer, e invita Pierluigi Bersani e Beppe Grillo a trovare una prima intesa sul presidente della Repubblica. Per Crocetta dovrebbe essere Piero Grasso. “E’ un nome che potrebbe mettere d’accordo tutti”, afferma il governatore siciliano.
Un terreno minato quello su cui si è mossa la Commissione Affari Istituzionali dell’Ars, convocata ieri mattina per discutere sui disegni di legge di riordino delle province in Sicilia. La riunione è stata rinviata a questa mattina, con Marco Forzese (Democratici riformisti), presidente della Commissione, che riferirà quanto stabilito nel corso dell’incontro di ieri pomeriggio con il presidente Rosario Crocetta per sottoporgli la proposta di posticipare le elezioni per il rinnovo dei consigli e dei presidenti di provincia a ottobre nelle more di varare una buona legge già a ridosso dei lavori per il bilancio”. “Stiamo tentando di uniformare i disegni di legge – ha detto Forzese – per riformare le Province con l’idea di partire da un testo base elaborato dagli uffici su iniziativa della commissione che non prevede la soppressione ma la riduzione dei costi e l’aumento delle competenze”.
Vediamo cosa ne pensano i vari gruppi politici rappresentati all’Ars. Contraria alla abolizione è la Lista Musumeci che – dice il capogruppo Formica – “rappresenterebbe un vero e proprio attacco alla democrazia, che passa attraverso l’eliminazione del voto diretto popolare per la elezione dei consigli provinciali, sostituendolo con un organismo che mantiene in piedi i costi e le funzioni, con la sola differenza che, anziché essere i cittadini ad eleggerlo, sarà il governo a nominarlo”.
A favore di una riforma è l’Mpa che con Vincenzo Figuccia chiede “di accelerare l’iter di riforma in direzione dei liberi consorzi, piuttosto che proseguire questa strategia del tentennamento che giova solo a Crocetta”.
Non vuole il rinvio delle elezioni ad ottobre il Pdl. Il suo capogruppo Francesco Scoma dichiara di essere contrario “all’ennesima retromarcia del governo che vorrebbe in questo modo inviare commissari nelle nove Province solo per avvantaggiarsi e cercare di tamponare l’emorragia di voti resa evidente dopo le ultime elezioni politiche”. Scoma ritiene più positivo andare al voto in primavera approvando rapidamente una riforma che riduca il numero dei consiglieri e del 20 per cento la loro indennità.
Il Pd vuole il rinvio delle elezioni. Lo dice Giovanni Panepinto (Pd), vicepresidente della commissione Affari Istituzionali. È necessario in tempi brevi, piuttosto, procedere alla regolamentazione della materia e applicare la norma dello Statuto della Regione in materia di liberi consorzi sostituendo le Province con i liberi consorzi e le città metropolitane già individuate Palermo, Catania e Messina.
Il Cantiere popolare non vuole abolire le province e il suo capogruppo Totò Cordaro insiste su una spending review che, “riducendo il numero dei consiglieri e degli assessori, ed eliminando inutili carrozzoni a vario titolo collegati a questi enti, eviti ogni possibilità di difesa corporativa o clientelare”.
Sempre ieri in Commissione Territorio e ambiente si è discusso del depuratore di Sferracavallo, località balneare di Palermo. Contrario a questa ipotesi è il segretario della Commissione Fabrizio Ferrandelli che si è ripromesso di discuterne con gli assessori al Territorio e ambiente, all’Energia e le altre autorità interessate per trovare insieme possibili alternative”.

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