Gli Enti locali paralizzano gli appalti - QdS

Gli Enti locali paralizzano gli appalti

Michele Giuliano e Giuseppe Bellia

Gli Enti locali paralizzano gli appalti

giovedì 20 Agosto 2009

Appalti. Cantieri bloccati. La burocrazia d’ostacolo.
Il “nodo” infrastrutturale. L’Isola potrebbe garantire occupazione e sviluppo attraverso i cantieri, invece burocrazia e cavilli tecnici “impantanano” i progetti subito cantierabili.
Voce ai costruttori. L’Ance Sicilia chiede per bocca del suo presidente Arcovito misure d’urgenza, come l’approvazione del Prezzario della sicurezza e il riordino della materia in sede legislativa.

PALERMO – In Sicilia potrebbero essere attivati subito cantieri per 131 milioni di euro che garantirebbero 1.500 posti di lavoro per 36 mesi.
 Si tratta di opere pubbliche sotto i 5 milioni di euro, già finanziate e con progetto esecutivo, ma per varie ragioni bloccate. Lo sostengono la Cgil e la Fillea siciliane che hanno fatto una prima mappa delle opere immediatamente cantierabili. Nel dettaglio la Fillea ha identificato il porto di Pozzallo, finanziato con un milione e trecento mila euro, gia’ col progetto definitivo ma bloccato perché la regione non ha conferito l’area alla provincia. Ancora: la rotatoria di Lentini, per la quale sono disponibili 2 milioni e 250 mila euro; il Ponte Corleone, a Palermo, con copertura finanziaria di 14 milioni e 500 euro, opera sospesa dal 2007 perché la ditta non era idonea; la scuola a emissioni “0” a Tremestieri, Messina, finanziata con 4 milioni e sempre a Messina il recupero della rada S. Ranieri (215 milioni disponibili e progetto definitivo); il parcheggio di piazza Pirandello ad Agrigento, gia’ con progetto esecutivo e nella stessa città la riqualificazione del quartiere Fontanelle per la quale sono a disposizione 4 milioni; il liceo classico di Enna, finanziato con 883 milioni, ma bloccato perché il ministero non ha ancora autorizzato il mutuo con la cassa depositi e prestiti ; il porto di Catania, per il quale sono disponibili 21 milioni e 490 mila euro. Nei primi mesi del 2009 Ance Sicilia, il collegio regionale costruttori edili siciliani, ha registrato, da gennaio ad aprile, un calo del 35,07 per cento. “Una crisi – spiega il direttore del Collegio, Ferdinando Ferraro – che aggiunta a quella dello scorso anno arriva ad una percentuale di circa 83 per cento.
 Il 2008, infatti, si è chiuso con meno il 50 per cento”. Una situazione che, a detta del direttore, non si registrava dal 1993. E se buona parte del trend negativo dipende da una netta riduzione della richiesta dal privato, ancora più gravi i dati relativi al pubblico, in cui i cantieri spesso sono fermi non per mancanza di fondi ma per le lungaggini della burocrazia. “I segnali che stiamo registrando sono allarmanti, perché si è fermato il mercato delle costruzioni private – dice Salvo Giglio, segretario regionale della Fillea – Purtroppo anche i cantieri pubblici sono bloccati, a volte per colpa della burocrazia e non per mancanza di fondi. Un esempio? Un’opera da 1,9 miliardi di euro come il raddoppio ferroviario della Messina-Catania è ferma perché la Regione non ha convocato la conferenza dei servizi”. Un esempio eclatante su tutti è la provincia di Trapani, una delle Province in cui la crisi del settore si è fatta sentire in maniera ancora più drammatica, dove i sindacati hanno scoperto decine di appalti pubblici bloccati. Secondo i dati raccolti dai sindacati Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil, ci sono milioni e milioni di euro che sono pronti per essere spesi ma che restano chiusi nei cassetti per vari motivi legati a cavilli burocratici spesso superabili da un po’ di buona volontà.
Da una prima ricognizione fatta dalle organizzazioni di categoria sarebbero già cantierabili ben 21 milioni di euro che però restano congelati per banalità. Soltanto tra Alcamo, Castellammare del Golfo, Calatafimi, Partanna e Valderice ci sono tantissimi appalti che sono già finanziati ma che non sono partiti: “La nostra sigla insieme con Cgil e Uil – afferma il segretario provinciale della Filca Cisl Filippo Ancona – sta monitorando la situazione di tutto il territorio.
Ci sono casi davvero incredibili, come ad Alcamo, dove un cantiere da 13 milioni per il collegamento tra le statali 113 e 119 è fermo perché manca la firma della Sovrintendenza di Trapani.
La nostra funzione sarà quella di pungolare le istituzioni competenti affinché si sblocchino questi cantieri e si dia una “boccata d’ossigeno” alle imprese edili locali.

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