L’Ars ammette gruppi con solo tre deputati - QdS

L’Ars ammette gruppi con solo tre deputati

Raffaella Pessina

L’Ars ammette gruppi con solo tre deputati

giovedì 14 Marzo 2013

Ddl riforma Province: torna il testo base secondo l’art. 68 del Regolamento. Sì a Grande Sud e Pid in deroga alla regola dei 5 componenti

PALERMO – È cominciato il braccio di ferro per la riforma delle province. Il disegno di legge che ieri mattina si trovava in commissione Affari istituzionali, ha ricevuto 194 emendamenti, ben 160 sono stati presentati proprio dal Pdl. Marco Falcone (Pdl) ha dichiarato nel pomeriggio di ieri che se il presidente Ardizzone avesse deciso di avocare in Aula, senza finire l’esame in commissione, il ddl sulla riforma, gli stessi emendamenti sarebbero stati ripresentati a Sala d’Ercole. Vedremo, ma tutto questo rischia di bloccare l’attività legislativa.
Per uscire dall’impasse sulla riforma delle Province, il presidente Ardizzone nel tardo pomeriggio ha trovato la ‘mediazione’ richiamando l’articolo 68 bis del regolamento parlamentare: torna il testo base del governo, il 278, (salta dunque il ddl di riscrittura della commissione), già incardinato in ‘aula e mai esitato dalla commissione Affari istituzionali; gli emendamenti dovranno essere presentati entro venerdì alle 18 e saranno esaminati dall’ufficio di presidenza che ne valuterà la costituzionalità e la pertinenza con la materia delle Province.
Gli emendamenti poi arriveranno in prima commissione (che non si é mai determinata sul testo base) per i pareri. Sarà poi l’aula, martedì prossimo, a votare gli emendamenti al testo base, con la commissione che a quel punto determinerà in aula il suo parere, valutato già il giorno prima. Se la commissione dovesse trovare un’intesa già lunedì sugli emendamenti, a quel punto, prima dell’aula, sarà riunita la conferenza dei capigruppo.
Intanto la commissione per il Regolamento dell’Ars riunitasi ieri nella mattinata, ha affrontato il tema della gestione dei gruppi parlamentari. In particolare è stato affrontato il tema della loro gestione finanziaria. Come si ricorderà, il tema del personale e dei trasferimenti in denaro ai gruppi parlamentari presenti a Palazzo dei Normanni è stato esaminato nel corso delle operazioni di spending review operate dal presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone subito dopo il suo insediamento. Il bilancio interno approvato dal Consiglio di presidenza a fine anno 2012, ha previsto tutta una serie di tagli per circa 11 milioni. I gruppi politici hanno registrato la riduzione più consistente, pari a circa cinque milioni e mezzo di euro. Sono rimasti intatti i 4 milioni e mezzo per i dipendenti stabilizzati ma Ardizzone ha precisato che l’Ars non si farà più carico di pagare il valore di contratti che superano questa spesa. I gruppi parlamentari hanno al loro attivo circa 80 dipendenti. Ieri infine il Consiglio di Presidenza ha stabilito la permanenza in deroga di due gruppi parlamentari: il Pid e Grande Sud. La deroga consente il mantenimento dei gruppi parlamentari del Pid-Cp e di Grande sud, che contano rispettivamente 4 e 3 deputati, anche se al di sotto della soglia minima di cinque componenti prevista dal regolamento interno dell’Assemblea regionale.

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