Se i contribuenti risparmiano 12 mil di euro con i ricavi della centrale di Ruhleben, quanto risparmiano con entrambi gli impianti di bioessiccazione?
“I circa 12 milioni di € si riferiscono ai ricavi ottenuti dalla vendita di vapore, metalli e altri materiali riciclabili (profitti che vengono accreditati ai contribuenti attraverso uno sconto del 5% sulla bolletta. Ciò accade perché l’ente pubblico che dirige l’impianto non ha fini di lucro, nda). Nel contratto di collaborazione pubblico-privata tra la Bsr e la ditta Alba per la gestione dei bioessiccatori, invece, è stato stipulato un prezzo di trattamento fisso per tonnellata di rsu. Guadagni o perdite dalla vendita del cdr prodotto e dei metalli estratti vanno però a favore o a sfavore di Alba (e non dei contribuenti, nda)”.
“Ciò che è da preferire da un punto di vista economico dipende da quali impianti avete già e di cosa avete bisogno. Noi abbiamo concepito l’impianto per la produzione di energia dai rsu mirando al rendimento energetico e all’estrazione di metalli di alta purezza a seguito del processo di combustione. Per tali materiali otteniamo il quintuplo rispetto a quando li estraiamo in un impianto di separazione, cioè senza combustione. Dipende dalle vostre esigenze: una cosa è volere un alto rendimento nel recupero di materiale, un’altra è mirare ad un alta resa energetica. Nel primo caso, con la produzione di carburante sostitutivo e i ricavi da esso derivati, vi attaccate ad un mercato globale, quindi ai prezzi dell’energia. Nel secondo caso, invece, se producete da voi energia o vapore, potete sganciarvi dal prezzo del mercato mondiale. Chiunque aspiri a ciò, dovrebbe agire in questo modo. So che questa non è affatto una risposta chiara ‘sì/no’, ma noi valutiamo sempre costi e profitti, ripartiamo i rischi tra più persone e cerchiamo di tenerci aperte opzioni per il futuro”.
Quando lei parla di impianti di separazione, intende i 2 bioessiccatori o quelli che separano il contenuto del bidone giallo (contenente oggetti in plastica e metalli)?
“I bioessiccatori sarebbero un esempio possibile e gli impianti di assortimento per il contenuto del bidone giallo pure. In questi cassonetti, normalmente, ci sono meno resti. Ciò che fa la differenza tra un impianto di separazione e una centrale energetica a base rsu è proprio il fatto che l’estrazione dei metalli avviene prima del trattamento termico dei rifiuti”.
“Dopo la combustione abbiamo metallo puro, senza che vi si trovino appiccicati materiali di disturbo come plastica o altri. Esso viene condotto senza ulteriore pretrattamento nelle fonderie e perciò gli acquirenti pagano di più. I rsu possono arrivare a Ruhleben o agli impianti di bioessiccazione: nel primo caso i metalli vengono estratti dopo il trattamento termico, nel secondo prima della produzione di cdr. In entrambi i casi ci sono accordi con gli acquirenti dei metalli per il loro riutilizzo materiale”.
(5. Continua. Le precedenti puntate sono state pubblicate il 22 febbraio, l’1, il 12 e il 15 marzo. La prossima puntata sarà pubblicata venerdì 29 marzo)