Studio dell’associazione italiana registri tumori sull’incidenza oncologica nella zona aretusea. Stimato il possibile impatto sanitario delle attività presenti all’interno di un Sin
AUGUSTA (SR) – L’incidenza di malattie tumorali nel triangolo industriale Priolo-Augusta-Melilli ed a Siracusa è più alta che nel resto della provincia aretusea. è quanto conferma uno studio effettuato dall’Istituto Superiore di Sanità, presentato il 21 marzo scorso a Bolzano nel corso della riunione scientifica annuale dell’Associazione italiana registro tumori. Legambiente ha pubblicato un estratto del suddetto studio che rappresenta un esempio di utilizzo dei dati di un Registro Tumori per la stima del possibile impatto sanitario delle attività presenti all’interno di un sito di interesse nazionale per le bonifiche (Sin) sulla popolazione in esso residente. Esso è stato realizzato individuando dal Registro Tumori della provincia di Siracusa (anni 1999-2006) i soggetti con una diagnosi di tumore in una delle sedi selezionate, individuate precedentemente in base ad una ipotesi eziologica riguardante fattori di rischio di tipo ambientale, e che al momento della diagnosi risiedevano in uno dei comuni in studio.
I dati individuali sono stati accorpati per genere, classi di età e comune di residenza. Sono stati elaborati i Rapporti Standardizzati di Incidenza (Sir) per 35 cause tumorali, o loro accorpamenti, nei singoli comuni e nel Sin complessivamente, rispetto ai tassi della Provincia di Siracusa. Nell’area del Sin complessivamente sono stati osservati eccessi significativi dell’incidenza di tutti i tumori e di 16 sedi tumorali specifiche; per alcune di queste (pancreas, polmone, mesotelioma della pleura, melanoma della pelle, mammella e vescica) l’eccesso si riscontra sia negli uomini che nelle donne.
Dall’analisi per singolo comune, è emerso l’eccesso per tutti i tumori in entrambi i generi ad Augusta e a Siracusa, comuni per i quali l’incidenza è risultata in eccesso significativo per il maggior numero di sedi tumorali.
A Melilli si osserva nelle donne un eccesso significativo per il tumore del pancreas (10 osservati; Sir=2,52), e negli uomini a Priolo un eccesso dei tumori totali (200 oss; Sir=1,21) e della prostata (37 oss; Sir=1,63). Nella popolazione generale di questo comune si evidenzia altresì un eccesso per il linfoma di Hodgkin (7 oss; Sir 3,02), l’eccesso di 3 volte dell’incidenza del mesotelioma pleurico (4 casi). Seppure con una stima poco precisa, si sottolineano nella medesima popolazione gli eccessi riscontrati per il tumore del colon-retto (47 oss; Sir=1,20), stomaco (15 oss; Sir=1,38), e per i tumori del sistema linfoematopoietico (32 oss; Sir=1,38). In questi due comuni si deve tener conto della bassa numerosità della popolazione che può inficiare la precisione delle stime.
In conclusione, dall’analisi è emerso che nell’area del Sin di Priolo l’incidenza oncologica nel suo insieme e per specifiche sedi tumorali è in eccesso rispetto al resto della Provincia, evidenziando un maggior carico nei comuni di Augusta e Siracusa. La minore precisione delle stime dei comuni di Priolo e Melilli potrebbe essere influenzata dalla minore numerosità della popolazione in questi due comuni.
Attualmente è in corso un’analisi a livello subcomunale dei dati dell’incidenza oncologica integrati con i dati ambientali, per la stima dell’incidenza in aree a diverso impatto da parte di emissioni del polo industriale. I ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità e del Cnr, in coerenza con l’impegno che si erano assunti durante la conferenza sul progetto Sentieri (Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento) organizzata da Legambiente lo scorso dicembre ad Augusta, torneranno a Siracusa nel prossimo mese di maggio per illustrare i risultati dell’indagine e fornire aggiornamenti dello studio Sentieri.