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Catania – “Catania? Noi l’abbiamo salvata ma sono tante le cose da fare”

Melania Tanteri

Catania – “Catania? Noi l’abbiamo salvata ma sono tante le cose da fare”

martedì 26 Marzo 2013

Un incontro con i cittadini per fare il punto dei quattro anni trascorsi e annunciare la ricandidatura. Un ottimista Stancanelli ricorda le difficoltà finanziarie e guarda già al (suo) futuro

CATANIA – Un auditorium delle Ciminiere stracolmo ha accolto il sindaco Stancanelli, per il suo “Rapporto con la città”. Ad appena due mesi dalla scadenza del mandato, il primo cittadino etneo ha deciso di chiamare a raccolta fedelissimi e simpatizzanti per raccontare il lavoro svolto in questi cinque anni, a cominciare dal salvataggio economico della città, passando per i progetti avviati e realizzati, e per chiedere l’appoggio di quanti lo hanno apprezzato, per ottenere il secondo mandato.
“Questo appuntamento è dedicato ai singoli cittadini catanesi – ha dichiarato il sindaco mentre accoglieva personalmente la grande folla di persone intervenute – voglio dire alla mia città su come mi sono comportato in questi anni e voglio riconfermare il mio impegno a completare le cose che già abbiamo cominciato”.
Il risanamento, grazie anche al decreto del Governo nazionale che ha permesso all’amministrazione Stancanelli, ma anche gli interventi per pacificare la città, nel 2008 teatro di proteste quotidiane, la lotta all’evasione e all’elusione fiscale, tra le iniziative elencate dal primo cittadino che non ha dimenticato di enumerare tutti i progetti avviati, anche se ancora non portati a termine: Prg, Put e Pua, insieme a Corso Martiri della Libertà.
“Nel 2008 ho trovato una Catania che stava attraversando una difficile situazione finanziaria – ha evidenziato Stancanelli, dal palco dell’auditorium –  e noi siamo riusciti a salvarla dal dissesto grazie a un lavoro serio e rigoroso. Adesso – ha aggiunto – voglio fare conoscere le cose fatte e quelle che intendo portare a termine in futuro”.
Nelle parole del sindaco, poi, anche gli interventi “minori”: i 400 chilometri di strade rifatte, la realizzazione delle aree pedonali del centro storico ma anche quanto avviato per la riduzione dei costi della politica ben prima della spending review, come la riduzione a se stesso, ad assessori e dirigenti, del 30 per cento dello stipendio, o quanto realizzato per il ripristino delle regole e della legalità, in centro come in periferia, come ad esempio, attraverso lo sgombero di sacche di illegalità e degrado, come il Palazzo di Cemento o quello del Palazzo delle Poste di Viale Africa. “Non siamo stati bravi a comunicarlo – ha continuato – ma abbiamo fatto molto e per questo chiedo l’appoggio dei cittadini – ha concluso: per continuare a lavorare per questa città”.

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