Palermo - Novemila cittadini senza un tetto. E sullo sfondo, 45 mila case sfitte - QdS

Palermo – Novemila cittadini senza un tetto. E sullo sfondo, 45 mila case sfitte

Antonio Leo

Palermo – Novemila cittadini senza un tetto. E sullo sfondo, 45 mila case sfitte

mercoledì 27 Marzo 2013

La longa manus della mafia sulle occupazioni abusive, il sindaco Orlando presenta esposto in Procura. Emergenza abitativa: il Comune accelera l’iter per la costruzione di mille alloggi

PALERMO – Un silenzio assordante proviene dagli appartamenti sfitti del Capoluogo. Sono 45 mila, appartengono ai privati, e potrebbero rappresentare un tetto per quei 9 mila “disperati” che un tetto non hanno.
 
Stando ai dati diffusi dall’assessore alle Politiche sociali, Agnese Ciulla, tante sono le persone iscritte nelle liste dell’emergenza abitativa. “Stiamo cercando di capire – ha dichiarato qualche giorno addietro – come intervenire su questo mondo, cercando cioé di convincere il privato ad affittare la casa anche a prezzi ‘sociali’. Stiamo ragionando a un progetto per la creazione di un’agenzia immobiliare sociale, come avviene in Francia, in Spagna: il meccanismo è trovare una rete di persone disponibili ad affittare socialmente gli appartamenti; l’agenzia si occupa di fare da interfaccia, garantendo delle mensilità e una serie di percorsi anche attraverso contributi europei”.
Antonella Monastra, capogruppo di “Ora Palermo sedie volanti”, propone altre strade: “Basterebbe pensare a soluzioni adottate con successo in altre grandi realtà metropolitane, come il cohousing e l’autorecupero a fini residenziali. Ma sarebbe sufficiente anche una razionalizzazione dell’utilizzo degli attuali beni immobili vuoti del Comune insieme ad una puntuale ricognizione dell’intero patrimonio immobiliare”.
Il tempo però stringe. Ben 7 famiglie sono finite recentemente al freddo e al gelo, in quanto la Polizia ha dovuto sgomberarle da una palazzina sita tra via Dante e via Serradifalco. In questo caso è prevalsa la dignità, sulla compassione. “Il Comune – ha precisato l’assessore Ciulla – ha fornito un aiuto alle famiglie, che hanno subito lo sgombero, ma lo hanno rifiutato, perché chiedono situazioni più stabili, rivendicando il diritto alla casa”.
Un diritto che è diventato occasione di speculazione per la criminalità organizzata, la quale senza alcuno scrupolo ha fatto mercimonio della vita di persone in difficoltà. Lo ha confermato, senza giri di parole, lo stesso primo cittadino, Leoluca Orlando. “Sull’emergenza casa – ha tuonato – i soliti farabutti vogliono speculare, costruendo altra illegalità e costruendo altra emergenza”.
Il sindaco ha anche presentato alla Procura della Repubblica una richiesta di avvio di indagini su quello che ha definito come un “racket delle occupazioni”, citando alcuni casi specifici che fanno pensare vi siano interessi criminali dietro alcuni recenti episodi: nei giorni scorsi una scuola è stata occupata da famiglie di diversi comuni della provincia non collegate fra loro e si è appreso che le stesse famiglie avevano occupato la struttura contemporaneamente e con un supporto fornito da altri; alcune famiglie che beneficiavano di assistenza abitativa da parte del Comune hanno improvvisamente scelto di lasciare le strutture offerte per andare ad occupare anche in questo caso una scuola.
Ancora una volta, la mafia si fa Stato dentro lo Stato, tenendo sotto scacco chi si trova con l’acqua alla gola. Per questo occorre fare presto con l’edilizia popolare, l’unico metodo per sottrarre i cittadini dall’abbraccio mortale con i parassiti. A fine novembre scorso, la Giunta aveva spedito alle Commissioni consiliari una delibera che prevede la costruzione di mille nuovi alloggi, sovvenzionati e convenzionati. Ora il Comune, visti gli ultimi drammatici episodi, sta cercando di accelerare l’iter di approvazione del provvedimento. Ma come verranno “create” queste nuove abitazioni? Per quanto riguarda il centro storico, puntando al recupero dei manufatti che cadono a pezzi. Per il resto della città, ivi comprese le periferie, sbloccando la riconversione delle zone industriali che ospitino fabbriche dismesse da almeno tre anni.
Quanto tempo ci vorrà per rendere fruibili questi mille appartamenti non è dato sapere. Intanto 9 mila persone restano, al freddo, sotto il cielo instabile di fine marzo. Sullo sfondo quei 45 mila edifici sfitti, doppiamente vuoti.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017