Crisi, gli strumenti normativi a disposizione delle imprese - QdS

Crisi, gli strumenti normativi a disposizione delle imprese

Raffaella Pessina

Crisi, gli strumenti normativi a disposizione delle imprese

giovedì 28 Marzo 2013

Una nuova iniziativa delle Istituzioni in Sicilia: tavolo tecnico presso la sede di Palermo della Banca d’Italia. Profumo (MpS): “Nell’Isola 2,7 mld di raccolta a fronte di 5,9 mld di impieghi”

PALERMO – La lunga crisi che attanaglia l’Isola, con numeri di mortalità delle imprese altissimi. Un sistema del credito che non riesce ad assicurare ossigeno necessario all’economia. Ma anche una diffusa “ignoranza” da parte degli imprenditori in merito agli strumenti normativi già esistenti che potrebbero essere di aiuto e di supporto, ma che non vengono utilizzati appropriatamente anche a causa di una non adeguata informazione.
Il Legislatore, con il D.L. 22 giugno 2012 n. 83, ha approntato ulteriori strumenti per consentire alle imprese di fronteggiare questo stato di crisi. I nuovi Istituti e quelli già esistenti. Inoltre in Sicilia serve una nuova forma di lotta all’evasione fiscale, ossia attraverso controlli mirati con il coinvolgimento di altri enti, per far pagare tutti e far pagare meno.
Ecco perchè è stato organizzato il convegno che si è svolto lunedì pomeriggio nella sede della Banca d’Italia a Palermo e promosso dal Tavolo tecnico sulla crisi d’impresa. Il Convegno sul tema “I recenti interventi normativi sulla crisi di impresa” ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Antonino Gentile, Direttore regionale della Agenzia delle Entrate, Alessandro Profumo Presidente della Banca Monte Paschi di Siena e di Luca Bianchi, assessore regionale all’economia, giunto in serata poiché impegnato in riunione di giunta insieme con Lidia Vancheri, assessore alle attività produttive.
L’incontro, ha avuto lo scopo di offrire agli imprenditori una sintetica esposizione delle opportunità loro offerte dall’ordinamento giuridico e di presentare agli operatori del settore la nuova iniziativa delle Istituzioni in Sicilia.
“Il rapporto con la Sicilia è importante – ha detto Alessandro Profumo -. In Sicilia abbiamo 2,7 miliardi di raccolta a fronte di 5,9 miliardi di impieghi e abbiamo 200 sportelli. Se la Sicilia va indietro noi ne soffriamo. Occorrono soluzioni che siano positive per le imprese e auspichiamo una ripresa finanziaria anche se le premesse nel Paese, per il secondo semestre, sono un minimo problematiche”.
“Auspico che nel futuro ci sia un forte rinnovamento del rapporto tra banca e impresa. Ogni media impresa italiana – ha proseguito – ha circa sette rapporti bancari aperti, dovremmo avere molti meno rapporti bancari ma dovrebbero essere più profondi. Dobbiamo sforzarci di conoscere meglio le nostre imprese – ha concluso – e questo cambiamento avrà un forte peso nella gestione della crisi di impresa, credo in positivo”.
Sulla crisi siciliana ha parlato l’assessore Bianchi “Stiamo vivendo una fase di congiuntura drammatica. In Sicilia si è perso oltre il 10 per cento di Pil regionale– ha detto Luca Bianchi – una delle crisi più forti e più lunghe mai viste che ha prodotto un arretramento non solo in termini di posti di lavoro ma anche di imprese e composizione dell’economia siciliana. Interverremo sul sistema dei Confidi, sui Fondi europei per i quali dobbiamo applicare un sistema più razionale. Bisogna capire quali risorse stanziate si traducano effettivamente in un valore aggiunto per le imprese. Allo Stato e all’Europa non chiediamo assistenza, ma il sostegno per un percorso virtuoso e lo stesso sostegno lo chiediamo alle banche e al mondo produttivo”.

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