Ogni anno, nei 12 impianti 2,5 mln di tonnellate di rifiuti. In quelli pubblici il conferimento costa un terzo in più. Tutto il servizio grava per 25 € ad abitante in più rispetto alle regioni del Nord
PALERMO – A scorrere i dati europei sulla gestione del rifiuto appare chiaro come la Sicilia sia lontana anni luce da un’azione virtuosa. Per una Svizzera che ormai ha azzerato il conferimento in discarica (dati Eurostat pubblicati nei giorni scorsi), l’Isola continua a portare nelle dodici discariche presenti 2,5 milioni di tonnellate all’anno. Un dato che preoccupa perché le discariche, seppure meno di prima, continuano ad essere bombe ecologiche – si veda su tutti il caso della discarica di Bellolampo sequestrata dalla magistratura – e impediscono che il sistema di gestione metta in moto tutti quei fattori che facilitano le economie di scala. Nell’Isola parole come compostaggio, incenerimento, riciclo e differenziata, sembrano bandite dal vocabolario dei rifiuti, ma è proprio su questi termini, basta vedere le migliori performance europee, che si gioca il futuro della sostenibilità economica e ambientale. (
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