Principi attivi per superficie agricola, la Sicilia è la seconda regione d'Italia - QdS

Principi attivi per superficie agricola, la Sicilia è la seconda regione d’Italia

Rosario Battiato

Principi attivi per superficie agricola, la Sicilia è la seconda regione d’Italia

mercoledì 10 Aprile 2013

L’acqua nazionale è malata: 166 pesticidi rilevati e stato di tossicità per organismi acquatici che raggiunge il 13,2%. L’agricoltura isolana batte tutti, ad eccezione del Veneto: 9,7 kg per ettaro di Sau

PALERMO – Il colore delle acque nazionali è sempre meno limpido. L’ultimo Rapporto nazionale pesticidi nelle acque 2013, redatto dall’Ispra, segnala 166 tipi di pesticidi rilevati nelle acque italiane e uno stato di tossicità per gli organismi acquatici che arriva al 13,2%. Le maggiori responsabilità ricadono sull’utilizzo di prodotti fitosanitari in agricoltura. La Sicilia è la seconda regione d’Italia per utilizzo di principi attivi per ettaro di superficie agricola utilizzata.
Dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale commentano che è ancora più evidente, rispetto al passato, lo stato di contaminazione delle acque italiane superficiali e sotterranee. “A livello di macroarea geografica, – si legge sulla nota dell’Istituto – la contaminazione appare più diffusa nella pianura padano-veneta ( a causa alle caratteristiche idrologiche di quell’area, del suo intenso utilizzo agricolo e al fatto, non secondario, che le indagini sono sempre più complete e rappresentative nelle regioni del nord), ma anche al centro sud, i miglioramenti del monitoraggio stanno portando alla luce una contaminazione significativa”.
L’acqua è pesantemente deviata: per quanto riguarda la presenza di miscele nelle acque le analisi presentano fino a 23 sostanze diverse in solo campione. Il problema è che le sostanze concepite per combattere organismi nocivi sono potenzialmente pericolose anche per l’uomo. “La rete ambientale – spiegano dall’agenzia – è finalizzata alla salvaguardia degli ecosistemi acquatici e non al controllo delle acque utilizzate per scopo potabile, ma, queste ultime, spesso attingono agli stessi corpi idrici e l’uomo un’esposizione indiretta ai contaminanti, attraverso, ad esempio, la catena alimentare”.
Tra le sostanze che contaminano le nostre acque si trova di tutto: terbutilazina, terbutilazina-desetil, metolaclor, cloridazon, oxadiazon, MCPA, lenacil, azossistrobina mentre nelle acque sotterranee, con frequenze generalmente più basse, le sostanze presenti in quantità maggiore sono bentazone, terbutilazina e terbutilazina-desetil, atrazina e atrazina-desetil, 2,6-diclorobenzammide, carbendazim, imidacloprid, metolaclor, metalaxil.
Sebbene le regioni con la maggiore distribuzione di principi attivi per ettaro di superficie agricola utilizzata, nell’anno 2011, siano concentrate nel Nord – Veneto (11,1 chilogrammi di principi attivi per ettaro) Emilia Romagna (7,9 chilogrammi) e Piemonte (6 chilogrammi) – la seconda piazza nazionale è la Sicilia con 9,7 chilogrammi per ettaro.

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