Bilancio in alto mare, solo 15 giorni a disposizione - QdS

Bilancio in alto mare, solo 15 giorni a disposizione

Raffaella Pessina

Bilancio in alto mare, solo 15 giorni a disposizione

venerdì 12 Aprile 2013

Bianchi sulle critiche all’art. 37: “La Sicilia non aveva mai chiesto quelle somme”. Fino a ieri pomeriggio le variazioni non depositate in Ars

PALERMO – La scadenza del 30 aprile prossimo per approvare i documenti finanziari si avvicina, ma ancora bilancio e finanziaria non riescono a passare il vaglio della Commissione Bilancio all’Ars. La riunione in programma per ieri mattina è stata infatti rinviata addirittura a martedì prossimo. Il vicepresidente vicario della II Commissione, Vincenzo Vinciullo ha detto che se si comincia così “non osa pensare al prosieguo né ai tempi che occorreranno soltanto per l’approvazione dei documenti finanziari, senza i quali si paralizzeranno sia la politica che l’economia e la stessa sussistenza dell’Isola”. Per questo le forze politiche dovranno trovare un accordo in tempo utile. Fino a ieri pomeriggio il bilancio non era stato ancora depositato. I documenti contabili sono all’ordine del giorno della seduta dell’Aula di mercoledì prossimo.
Mercoledì sera a margine della riunione di giunta, l’assessore all’economia Luca Bianchi aveva dichiarato che “Nonostante il bilancio sia per il 2013 a saldo zero vi sarà un vantaggio dalla applicazione dell’articolo 37 dello Statuto: ci saranno soldi in più per le politiche di investimento che andranno a beneficio del bilancio regionale. E ha risposto alle opposizioni (Pdl, Pds e Grande Sud) che hanno definito “un bluff l’attuazione dell’articolo 37 perchè le somme da lì derivanti sono decurtate, con il decreto sui debiti delle pubbliche amministrazioni, da altre voci, come edilizia sociale e recupero monumentale, non considerate dunque voci in entrata”. Bianchi ha detto che “si tratta di somme già disponibili nel bilancio 2013 per 50 milioni circa a fronte dell’eliminazione di un contributo per l’edilizia che non è mai stato richiesto, nè utilizzato”.
In effetti, guardando alla quota di contributo di solidarietà nazionale ex art. 38 dello Statuto, previsto dalla finanziaria nazionale 2006, cui si è pure rinunciato (art. 11 DL 3572013), di fatto la Regione Siciliana non lo aveva mai richiesto in questi anni, non avendo assolto alla condizione di redigere e presentare allo Stato un piano economico degli investimenti, che la Regione siciliana era tenuta a realizzare, finalizzato all’aumento del rapporto tra Pil regionale e Pil nazionale. È documentato dalle analisi Istat che dal 1970 il nostro Pil è fermo al 5,7 per cento circa del Pil nazionale.
Tornando alla mancata approvazione dei documenti finanziari in Commissione è da sottolineare che la causa del rinvio è stata l’assenza di molti dei componenti, così come denunciato dai deputati del M5S Giorgio Ciaccio, segretario della Commissione Bilancio e Claudia La Rocca. "Oltre al presidente, al vicepresidente Vinciullo e Marco Falcone tutti gli altri componenti hanno preso parte ai lavori della commissione a singhiozzo, presentandosi per pochi minuti, in maniera quasi fuggitiva, senza prendere parte ai lavori veri e propri della commissione", hanno dichiarato i grillini. E Ciaccio ha aggiunto: "Vorrei anche capire come mai il presidente Dina non abbia mai censurato il segretario del Pd Lupo, assente dalle sedute della commissione per ben quattro volte consecutive". Ma l’assenteismo è stato protagonista anche in Commissione territorio e ambiente. La riunione si è arenata quando Concetta Raia del Pd ha chiesto la verifica del numero legale. Il movimento di Beppe Grillo ha deciso di chiedere il report delle presenze per “vedere se, ai sensi dell’articolo 36 del regolamento interno, ci sono i presupposti per la censura dei deputati assenteisti e, addirittura, della decadenza. L’articolo, infatti, prevede che il deputato non puo’ assentarsi, senza giustificato motivo, per tre volte di fila, pena la censura prima e, in caso di ulteriore assenza ingiustificata, la decadenza".

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