Adolescenza sempre più... virtuale. Si riduce il divario con il Nord - QdS

Adolescenza sempre più… virtuale. Si riduce il divario con il Nord

Margherita Montalto

Adolescenza sempre più… virtuale. Si riduce il divario con il Nord

mercoledì 17 Aprile 2013

Dai dati Eurispes emerge che le nuove tecnologie sono diventate il pane quotidiano delle nuove generazioni. Al Sud in netto aumento gli over 11 anni che navigano stabilmente sul web

CATANIA – La realtà dei bambini e degli adolescenti, poco confortante e per niente educativa, è quella resa nota dall’indagine conoscitiva sulla condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza in Italia 2012 condotta da Eurispes e Telefono Azzurro, presentata a gennaio 2013 a Roma nella Sala del Refettorio della Camera dei Deputati, che li definisce “ multitasking e visivi”.
 
Perché sono catturati dalle “proposte” che si susseguono sul pc e nel frattempo inviano messaggi dal telefonino o dallo smartphone mentre una musica li accompagna via auricolare e la tv in sottofondo scorre le immagini dei programmi. Sono state somministrate domande a bambini di età compresa fra i 7 e gli 11 anni e ad adolescenti tra i 12 ed i 18 anni. È emerso che tv, smartphone, pc hanno assorbito la vita dei giovanissimi tagliandoli fuori dalla naturale espressione di crescita.
 
Secondo l’Istat tanto più è elevato lo status sociale delle famiglie e tanto più l’uso di tecnologie è a portata di mano, da considerare anche le aree geografiche. Oltre la metà delle persone con almeno 3 anni di età (il 52,3%) utilizza il pc e oltre la metà della popolazione di 6 anni e più (il 52,5%) e tra gli 11 anni in su oltre il 78% naviga su Internet. I tempi di fruizione delle tecnologie espongono, il 31,8% di bambini di 3 anni e più tutti i giorni e il 29,5% di quelle di 6 anni e più si connette al web quotidianamente.
 
Si segnala la riduzione del divario tecnologico della Sicilia sia nell’impiego del pc che di Internet (rispettivamente il 46,7% contro il 43,4% del 2011 e il 45,9% contro il 42,1% del 2011). L’Indagine Eurispes-Telefono Azzurro segnala che i bambini meridionali e quelli delle Isole attribuiscono più spesso degli altri ottime capacità di navigazione ai propri amici (per il 45,1% di quelli del Sud e per il 46,5% di quelli delle Isole).
 
Come si districano i bambini e gli adolescenti tra un clic ed un altro? Il fenomeno non è lieto secondo l’Indagine. La Tv è seguita dai bambini e il 41% ha il permesso di guardarla fino ad un’ora al giorno, il 34% da una a due ore al giorno e il 12,6% trascorre gran parte del pomeriggio, dalle 2 alle 4 ore in media. Il 21,3% di bimbi trascorrono troppo tempo davanti alla TV. Il computer li assorbe nel 44% dei casi fino ad un’ora al giorno, nel 20,3% da una a due ore; l’11,8% (rispettivamente il 6,4% e il 5,4%) passa dalle due alle quattro ore e più di quattro ore al giorno davanti al pc. La navigazione Internet impegna il 35,4% dei bambini fino ad un’ora al giorno, dalle 2 alle 4 ore (6,6%) e oltre le 4 ore al giorno (5,1%), mentre quasi un terzo degli intervistati (il 29,8%) non utilizza mai la connessione.
 
La console per videogiochi (Playstation, Psp, Xbox, Wii) è utilizzata quotidianamente dal 33,2% dei bambini per un massimo di un’ora al giorno, il 19,3% ha il permesso di utilizzarla fino a due ore al giorno, seguito dall’8,5% e dal 6,8% che ne abusa (15,3%), dedicando alla passione per i videogames rispettivamente dalle due alle quattro ore e oltre le quattro ore quotidiane. Al cellulare il 35,3% vi dedica fino ad un’ora al giorno, il 42% non lo utilizza affatto, il 5,2% lo utilizza per più di quattro ore al giorno e il 3,8% da due a quattro ore e il 5,2% per più di 4 ore.

Troppo tempo dedicato alla tecnologia, troppa libertà e senza controllo da parte di un adulto si perdono di vista i rischi e i pericoli ai quali vanno incontro i piccoli. L’indagine denuncia come solo un terzo dei genitori conosce le password utilizzate dai figli (34,8%); solo un quarto (24,5%) può accedere alla posta elettronica dei figli. Il 21,9% dei genitori può accedere al profilo Facebook dei bambini.Un genitore su tre conosce il codice pin del cellulare dei propri figli (36,1%). Allarmante ciò che è esposto nell’Indagine. I giovanissimi trovano sul web immagini pornografiche, il 32% cerca corpi palestrati, il 13,1% si interessa agli inneggiamenti alla violenza e all’odio razziale (13,1%), al compimento di reati (12,1%) e cerca informazioni su anoressia (9,9%) e suicidio (4,9%). Il gioco d’azzardo tra i bambini è fra” le curiosità” che destano maggiore preoccupazione: un gioco nel gioco che non può essere sottovalutato. I bambini che dichiarano di non giocare “mai” a soldi sono più numerosi al Sud (86,1%) che al Nord-Est (79%). Oltre al gioco d’azzardo le insidie si nascondono nei vari clic della rete internet. Più di un bambino su 4 (25,9%) ammette infatti di essersi imbattuto in pagine internet contenenti immagini di violenza, il 16% ha trovato sul web immagini di nudo, il 13% siti che esaltano la magrezza, il 12,2% siti con contenuti razzisti.

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