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Catania – L’Etna sarà patrimonio Unesco. A giugno la proclamazione

Antonio Leo

Catania – L’Etna sarà patrimonio Unesco. A giugno la proclamazione

sabato 04 Maggio 2013

Il ministero degli Esteri ha comunicato l’esito positivo della valutazione del vulcano da parte dell’Iucn. Marisa Mazzaglia, neo presidente dell’Ente parco: “Sburocratizzare le procedure”

CATANIA – Quando abbiamo intervistato Marisa Mazzaglia, neo presidente del Parco dell’Etna, la proclamazione del vulcano come patrimonio dell’Unesco era solo una speranza, oltre che naturalmente uno degli obiettivi principali. Adesso, però, è realtà.
 
È arrivata proprio ieri, infatti, una nota del ministero dell’Ambiente che apre prospettive di sviluppo grandissime per il territorio: il ministero degli Esteri ha comunicato l’esito positivo della valutazione del Monte Etna da parte dell’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn), che ha riconosciuto l’importanza scientifica ed educativa, l’eccezionale attività eruttiva e l’ultra-millenaria notorietà del vulcano, icona del Mediterraneo. A giugno in Cambogia si terrà “l’investitura” ufficiale.
 
Inizia, dunque, in discesa la strada per Mazzaglia, avvocato e giornalista, che si definisce una “nativa” del Parco. Ma certo i problemi dell’Ente sono atavici e ci vorrà molto olio di gomito per rilanciare l’istituzione. Il coraggio e la voglia, abbiamo constato, non le manca.
Che si situazione ha trovato nell’Ente parco?
“Da un punto di vista economico-finanziario, non è un Ente in cattive acque. Il problema è che il lungo periodo di commissariamento lo ha sostanzialmente bloccato, impedendo le politiche di sviluppo. Per tanti anni la macchina ha continuato a funzionare solo burocraticamente, con una grande quantità di autorizzazioni accumulatesi negli anni e che ci auguriamo di poter smaltire”.
Quanti dipendenti avete?
“Sono 47. Di recente le uniche unità di personale che erano a tempo determinato sono state stabilizzate. Il costo è considerevole in quanto le spese per il personale si aggirano intorno ai 3 milioni di euro. Il bilancio complessivo dell’Ente parco si è attestato, lo scorso anno, sul consolidato di circa 3 milioni e 700 mila euro. È una situazione molto difficile perché la maggior parte del bilancio se ne va per spese di struttura: luce, riscaldamento, spese che riguardano la gestione. Alcune vanno riviste, ma altre sono ovviamente fisse. In queste condizioni, con i pochi fondi stanziati dalla Regione, risulta difficile rilanciare la mission del Parco”.
Lei ha dichiarato, al momento del suo insediamento, che vuole semplificare le procedure burocratiche. Si riferisce, per esempio, alle richieste di sanatoria dalle quali il Parco potrebbe avere introiti non indifferenti?
“Si, mi riferisco proprio a questo. Occorre naturalmente diversificare le situazioni e semplificare laddove è possibile una procedura che risulta troppo farraginosa”.
Qualche tempo fa Legambiente Catania ha censito 300 discariche abusive in tutto il territorio del Parco. Come si può fermare l’inciviltà?
“Noi la vigilanza la facciamo tramite il corpo forestale. Mancano all’interno i guarda parchi che sono figure fondamentali. È già stato espletato un concorso diversi anni fa, però poi non si è proceduto alle assunzioni per tutta una serie di procedure. È ormai difficile sbloccare il vecchio concorso, vogliamo incontrare l’assessorato regionale Territorio e ambiente per intervenire su questo tema. Per esempio si potrebbe indire un bando di mobilità interna tra i Parchi. Con quest’ultimi vogliamo creare un sistema, una sinergia”.
Ultima domanda, ma centrale: il sito internet del Parco. Siamo ai tempi della pietra…
“È una delle prime cose a cui stiamo lavorando. C’è già il nuovo sito del parco e molto presto sarà accessibile e visibile a tutti. Sarà un portale che consentirà una fruizione più completa”.
Qual è un altro obiettivo che ritiene fondamentale?
“Il coinvolgimento delle comunità del territorio: spero di collaborare proficuamente sia con i sindaci, dai quali ho già avuto un bel segnale durante il primo Consiglio del parco, sia con le associazioni di volontariato ambientale e sportive, che ritengo possano dare un grande contributo”.

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