ROMA – Sul futuro dell’elettrodotto Sorgente-Rizziconi i comitati sono ancora in lotta, ma Terna pensa già all’inaugurazione. Lo ha dichiarato, nei giorni scorsi, Luigi De Francisci, direttore regolatorio e commerciale dell’operatore di reti per la trasmissione dell’energia elettrica, che ne ha annunciato l’avvio per l’aprile 2015. In ballo ci sono le multe che l’Autorità ha garantito a Terna se non dovesse chiudere i lavori entro giugno 2015, e altre pesanti ripercussioni che riguardano la Sicilia come il costo dell’energia elettrica, mediamente più alto che altrove, e il carico di energia rinnovabile sopportato dalla rete.
Le polemiche, le proteste, persino la mozione parlamentare promossa dal M5S che impegna la Regione a far modificare percorso a Terna, non hanno scalfito minimamente l’azione del colosso nazionale dell’energia. L’elettrodotto Sorgente-Rizziconi, che collegherà la Sicilia alla Calabria, “verrà inaugurato ad aprile 2015”. Se i tempi non sono in discussione, qualcosa potrebbe cambiare nella progettazione, come richiesto dai comitati territoriali. Lo ha rivelato un nome importante del gruppo come Luigi De Francisci, nel corso di un seminario organizzato dalla società elettrica presso il Centro di controllo nazionale.
“Le difficoltà che abbiamo incontrato – ha spiegato De Francisci – sono in corso di risoluzione, perché abbiamo l’abitudine di procedere con la concertazione nei vari territori nei quali operiamo”. Parole che si sono tramutate in atti concreti: nelle scorse settimane l’amministrazione comunale di San Pier Niceto ha comunicato che Terna ha depositato una variante con cui ha modificato il precorso dell’elettrodotto a Passo Badia. Però il messaggio è chiaro: va bene la concertazione ma niente capricci dei comitati locali.
L’elettrodotto è necessario per la Sicilia e per calmierare i prezzi dell’energia. La mancanza di questa infrastruttura dell’energia costa ogni anno fino a 800 milioni di euro, mentre, allo stesso tempo, la rete elettrica regionale è ancora troppo leggera per sopportare il carico dato dalle rinnovabili che hanno ritmi di produzione assai variabili.
Per Terna il rispetto dei tempi non è solo una questione di benefici necessari per la Sicilia, ma anche una considerazione dettata da calcoli di convenienza interna. La costruzione dovrà essere completata entro giugno 2015 pena sanzioni salatissime. Appena qualche mese fa l’autorità per l’Energia ha infatti fissato un rigido cronoprogramma per il completamento di alcuni lavori che considera strategici per l’Italia tra cui ricade appunto il Sorgente-Rizziconi.