La bioedilizia mantiene in vita l’intero settore delle costruzioni - QdS

La bioedilizia mantiene in vita l’intero settore delle costruzioni

Rosario Battiato

La bioedilizia mantiene in vita l’intero settore delle costruzioni

martedì 28 Maggio 2013

Istat: crollano gli investimenti nell’immobiliare ad eccezione dei lavori per l’ecoefficientamento. Molti gli edifici sull’Isola che necessitano ancora di certificazione energetica

ROMA – La crisi non ferma la bioedilizia, che si conferma sempre di più la ciambella di salvataggio dell’edilizia nazionale. Lo rivela il “Rapporto annuale 2013 – La situazione del Paese” dell’Istat che ha registrato il crollo del settore immobiliare per vendite e nuove costruzioni, confermando, al contempo, il trend in ascesa per la manutenzione e per l’eco-efficientamento. Per la Sicilia si tratta di un settore in espansione, potenzialmente molto remunerativo che lega ambiente e occupazione.
A livello nazionale il report del prestigioso Istituto di statistica ha valutato le intenzioni di spesa per lavori straordinari degli immobili accertando che, in base ai dati del primo trimestre 2013, sembra confermarsi il miglioramento in atto dal 2008 e che si è già consolidato nel 2012.

 
 
Crollano, invece, i consumi e il potere d’acquisto. L’austerità e i tagli hanno penalizzato l’occupazione ma hanno anche prodotto un calo delle vendite del 6,3 per cento tra il 2012 e il 2013 e dei prezzi degli immobili che nell’ultimo trimestre del 2012 sono scesi del 4,6 per cento. “Ancora più intenso, e di dimensioni maggiori rispetto al 2009, – si legge sul dossier – è risultato il crollo dell’indice di produzione: nella media del 2012, è diminuito del 13,6 per cento in termini grezzi e del 14 per cento depurandone l’andamento dall’effetto del maggior numero di giorni lavorativi”. Spostandoci sulla componente degli investimenti in costruzioni, il 2012 ha evidenziato una contrazione in termini reali molto robusta (-6,2 per cento), dopo quella, più contenuta, che aveva caratterizzato il 2011. In particolare, ha registrato una forte accentuazione del ritmo di caduta la componente dei fabbricati non residenziali. L’andamento congiunturale degli investimenti in costruzioni ha mostrato una flessione più pronunciata nel primo trimestre del 2012 (-3,6 per cento) e un’attenuazione della discesa nel corso dell’anno, con variazioni negative dell’ordine dell’1 per cento”.
Lo schianto dell’edilizia è certamente più roboante in Sicilia. Nell’Isola ci sono stati oltre 50 mila posti di lavoro persi in quattro anni e ogni mese l’emorragia continua con una media di 1.500 dall’inizio del 2013. Una crisi che deriva dal crollo degli appalti pubblici, ma anche da un settore privato che ormai sembra saturo. Dati dell’Ance (associazione nazionale costruttori edili) dicono che nel settore dell’invenduto privato si arriva al 75 per cento di invenduto anche di immobili finiti.
Sulla valorizzazione energetica, invece, ci sarebbe un patrimonio su cui lavorare. Anche perché ancora per qualche mese ci saranno gli incentivi – fino al 30 giugno sono previste le detrazioni del 55 per cento per l’efficienza energetica – e in Sicilia, dati aggiornati al 2011, risultano depositate circa cinquantamila comunicazioni di certificazione energetica degli edifici al Dipartimento dell’energia della Regione Siciliana dal 2009 ad ottobre 2012. Su tutte le comunicazioni pervenute dal 2009 al 2012, ben 31.949 sono quelle relative ai primi dieci mesi del 2012. Un dato in crescita che però è ancora minimo visto che si scontra con la presenza complessiva di 1,3 milioni di edifici ad uso abitativo censiti in Sicilia. Resta bassissima anche la la ripartizione percentuale che premia le classi migliori: tra le classi energetiche delle comunicazioni pervenute nel 2012, l’86,9 per cento è occupato dalla classe G, che rappresenta la classe energetica più bassa mentre la classe A, cioè quella con le migliori prestazioni energetiche, rappresenta soltanto lo 0,5 per cento.

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