Musei siciliani “disertati” dai turisti - QdS

Musei siciliani “disertati” dai turisti

Giuseppe Bellia

Musei siciliani “disertati” dai turisti

martedì 01 Settembre 2009

Il dossier Touring Club 2009 rivela la crisi del turismo culturale isolano, nella top 30  italiana presenti solo tre siti. Nella graduatoria nazionale presenti solo la Valle dei Templi (8°) Neapolis (9°) e Villa Imperiale (27°)

PALERMO –  Il “quadro” è a dir poco allarmante. E non è colpa solo della giustificazione rituale chiamata crisi economica. I dati diramati dal Touring Club nel rapporto 2009 aventi per oggetto l’attività museale per l’anno 2008, tracciano un bilancio decisamente in rosso per il turismo museale isolano.
Un dato su tutti nei primi trenta musei più visitati d’Italia, la Sicilia colloca solo tre siti culturali: il Parco archeologico della Valle dei Templi in ottava posizione (-7,1% rispetto al 2008), la Neapolis di Siracusa in nona (-9,3% rispetto al 2008), Villa Imperiale del Casale 27 esima. I dati in fondo non sembrerebbero così drammaticamente rilevanti, se numeri alla mano, in entrambi i casi non si fosse registrata una diminuzione di presenze consistente (-47.386 visitatori per il sito agrigentino, -54.775 per sito siracusano).
Non può consolare che altri siti in Italia abbiano registrato perdite di turismo incoming fuori controllo (-26,4% la Reggia di Caserta, -18,8 % il Museo Archeologico di Napoli). Perché in tempi di crisi che certamente ha attanagliato tutti i musei d’Italia, “saltano all’occhio” i dati positivi provenienti dalla Galleria Accademia di Venezia (+5,5%) e i Musei Vaticani (+3,1).
Questi non fanno eccezione, dato che solo per citare alcune realtà museali quali il Cenalo Vinciano, il Museo Nazionale del Cinema e la Galleria Borghese presentano tutti un aumento del numero d’ingressi dal 2007 al 2008. E il 2009 quale andamento sta presentando?
Ancora “rosso”,  per la Neapolis e la Valle dei Templi secondo i dati Touring Club.
Da gennaio ad aprile, i siti registrano un calo entrambi dell’11%. Crisi di presenze pressoché ovunque in Italia, fatta eccezione della Campani, che dopo i dati nefasti del 2008, presenta un più 4%. 
Fra i pochi musei che attraggono i visitatori, regge nell’anno in corso il Bioparco di Roma, etichettato quale museo scientifico.
I segni in “rosso” per l’Isola non tardano ad arrivare, se si prendono in rassegna le altre categorie.
Infatti, analizzando i musei scientifici, non vi è traccia di quelli siciliani nelle prime dieci posizioni.
Primeggiano rispettivamente i Musei Vaticani, la Galleria  Uffici e Corridoio Vasarino, terzo il Palazzo Ducale veneziano.
L’Isola, sebbene presenti in tutti i casi numeri in calo, si prende una rivincita nella categoria musei storico-archeologici, mantenendo nella graduatoria nazionale la presenza della Valle dei Templi (terza), la Neapolis (quarta) e Villa Imperiale del Casale (settima).
Anche nei cosiddetti musei scientifici, non c’è traccia di presenza isolana. Primo l’Acquario di Genova, seguito dal Bioparco di Roma, terzo il Civico di Storia Naturale di Milano. Quasi tutti numeri sono severi con i flussi turistici dei musei siciliani, Vanno citate anche le “isole felici”.
Ad esempio, nella “nebulosa” classifica della fruizione dei siti, la Valle dei Templi si distingue insieme a poche altre realtà museali, ad essere l’unico museo archeologico aperto tutti i giorni dell’anno.

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