Ferrovie dello Stato, sul bilancio in utile pesa il contributo - QdS

Ferrovie dello Stato, sul bilancio in utile pesa il contributo

Rosario Battiato

Ferrovie dello Stato, sul bilancio in utile pesa il contributo

mercoledì 12 Giugno 2013

Il contratto di servizio stipulato con Stato e Regioni incide ancora in maniera determinante sui ricavi annuali. Per il quinto anno il gruppo chiude in utile, ma ci sono 2 miliardi di credito vantati nei confronti di Stato e Regioni

ROMA – Per il quinto anno consecutivo il bilancio delle Ferrovie dello Stato chiude in utile. Il 2012, che ha segnato l’ingresso della concorrenza sull’alta velocità, ha comunque fatto registrare un dato positivo che si è tradotto in un utile di 380 milioni di euro. Ma non è tutto così semplice, perché il gruppo vanta un credito da circa 2 miliardi nei confronti dello Stato e delle Regioni e continua a percepire importanti contributi pubblici tra contratti di servizio e investimenti per la rete infrastrutturale.
Il Consiglio di amministrazione di Ferrovie dello Stato Italiane ha approvato il Bilancio di esercizio della Società e il consolidato del Gruppo FS Italiane al 31 dicembre 2012, e l’ultima performance del gruppo è indirizzata a raggiungere gli obiettivi del Piano industriale 2011-2015. Il risultato economico registra 381 milioni di euro (di cui 379 milioni di euro di pertinenza del Gruppo FS Italiane e 2 milioni di euro di terzi), in crescita di 96 milioni di euro rispetto al 2011. I ricavi operativi confermano la cifra del 2011: 8,3 miliardi di euro. Scendono i costi operativi di 172 milioni di euro (-2,7%), mentre i ricavi delle vendite e delle prestazioni “superano – si legge in una nota della società – la soglia dei 7,5 miliardi di euro, di cui: 5.938 milioni di euro ricavi da servizi di trasporto, 1.340 milioni di euro ricavi da servizi di infrastruttura e 233 milioni di euro da altri ricavi”.
A incidere sono le due maggiori società del gruppo. Trenitalia ha chiuso l’esercizio 2012 con un utile netto di 206,5 milioni di euro, rispetto ad un utile 2011 di 156 milioni di euro, anche a fronte dei ricavi da servizi di trasporto (5.129 milioni di euro), che tengono con una diminuzione di dimensione contenuta (-3% circa). RFI-Rete Ferroviaria Italiana ha contribuito con un risultato netto di 160 milioni di euro, in crescita di 62 milioni di euro rispetto al 2011, consolidando la sua performance positiva grazie a ricavi da servizi di infrastruttura che aumentano di 188 milioni di euro (+9,2%) raggiungendo quota 2.235 milioni di euro (2.046 nel 2011). In aumento anche i ricavi da pedaggio (+59 milioni di euro). Sui ricavi complessivi continuano a incidere per circa il 30%, seppure in calo, i contratti di servizio stipulati con Regioni e Stato e che comprendono svariate operazioni tra cui la copertura delle tratte economicamente svantaggiate.
Giulio Andreotti, che la sapeva lunga, amava discettare dei carrozzoni pubblici e della loro atavica dipendenza dalla finanze statali. Colossi pubblici perennemente in perdita e irrecuperabili, perché “ci sono pazzi che credono di essere Napoleone e pazzi che credono di poter risanare le ferrovie dello Stato”. In questa frase attribuita al Divo Giulio c’è tutta la storia recente della società Ferrovie dello Stato che, nel corso degli anni, ha bruciato svariati miliardi di euro e che ancora fino al 2006 presentava una voragine da 2,1 miliardi. Il miracolo, per dirla all’italiana, c’è stato, ma i rattoppi si vedono tutti. Il gruppo, come annunciato dall’ad Moretti, si prepara ad emettere il proprio primo bond, un’obbligazione da 1,5 miliardi di euro alla disperata ricerca di liquidità visto che il gruppo ha accumulato circa 2 miliardi di crediti verso la Pubblica amministrazione derivanti dai contratti di servizio stipulati con lo Stato (900 milioni di debito) e le Regioni (1,1 miliardi).
Resta pertanto qualche ombra sull’effettivo stato di salute di una società, interamente controllata dal ministero delle Finanze, e che nel 2011 ha ricevuto qualcosa come 3 miliardi di euro in conto investimento per l’ammodernamento della rete (se ne occupa Rfi, l’ente del gruppo preposto all’infrastruttura). Nella manovra di finanza pubblica nella sezione relativa alla spese capitale sono previsti 300 milioni per la manutenzione straordinaria e altri 600 per i contratti di programma Rfi-lotti-costruttivi opere già approvate. Complessivamente, si legge nel “documento di economia e finanze 2013”, relativamente alle spese in conto capitale, dal confronto delle stime 2013 con i risultati 2012, le Ferrovie dello Stato riceveranno circa 2 miliardi di euro.

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