Disoccupati siciliani disperati. Sono finiti i fondi per la Cig - QdS

Disoccupati siciliani disperati. Sono finiti i fondi per la Cig

Michele Giuliano

Disoccupati siciliani disperati. Sono finiti i fondi per la Cig

giovedì 04 Luglio 2013

Secondo le stime dei sindacati circa 15 mila lavoratori resterebbero fuori dagli ammortizzatori. Nonostante il sit-in dei giorni scorsi, tutto in alto mare: non c'è copertura finanziaria

PALERMO – Dopo il sit-in di protesta dei lavoratori espulsi dal mercato del lavoro ed esclusi dagli ammortizzatori sociali davanti a Palazzo d’Orleans, sede della presidenza della Regione, in piazza Indipendenza, a Palermo, la situazione non pare essere cambiata di una sola virgola. Le paure e le incertezze restano le stesse. Sono circa 15 mila i dipendenti siciliani in cassa integrazione in deroga che rischiano di restare dal mese di luglio senza paracadute sociale.
A lanciare l’allarme è la Fiom che chiede al governo regionale risposte a tutela dei lavoratori. “C’è preoccupazione sulla copertura finanziaria degli ammortizzatori sociali in deroga per il secondo semetre del 2013 – dice il segretario provinciale della Fiom di Palermo, Roberto Mastrosimone – Chiediamo al governatore Rosario Crocetta di confermare gli impegni assunti, rifinanziando in tempi brevi il paracadute sociale per tutti i dipendenti siciliani in cassa integrazione in deroga, inclusi gli operai dell’indotto Fiat di Termini Imerese, per i quali non è stato ancora individuato il percorso di rilancio industriale del sito e assicurare un futuro ai 1.500 metalmeccanici della Fiat”.
 
Le segreterie dei sindacati dei metalmeccanici, dell’agroalimentare e degli edili hanno chiesto con forza la modifica dell’accordo quadro sugli ammortizzatori sociali in deroga: “Le istituzioni regionali non possono lasciare soli i lavoratori e le loro famiglie riducendo le risorse sugli ammortizzatori in deroga proprio nel culmine della crisi, senza avere prima avviato una programmazione efficace di politiche attive per il lavoro” denunciano i sindacati, che aggiungono: “La Regione, su indicazione del ministero del Lavoro, ha ristretto i criteri per l’ammissione agli ammortizzatori in deroga”.
Da tempo le organizzazioni dei lavoratori chiedono la modifica dell’accordo quadro: “Al momento – denunciano ancora – neanche i lavoratori contemplati dall’accordo quadro hanno copertura: è tutto fermo. Parte della platea dei 10 mila aventi diritto che attendono di aver pagato il sostegno al reddito hanno ricevuto solo due mesi dell’ultimo semestre del 2012”. Sempre i sindacati chiedono che “la Regione mantenga gli impegni presi per dare protezione sociale e un futuro ai lavoratori ultracinquantenni sino alla scadenza degli ammortizzatori sociali e che venga ripristinato il tetto dei 4 anni per i lavoratori che non hanno raggiunto i 50 anni e la ripresa della sottoscrizione degli accordi istituzionali per il 2013, sia per la cassa in deroga sia per la mobilità”.
Dalle ultime notizie pare che non verranno più corrisposte le indennità neanche a chi è stato ammesso alla cassa integrazione. Intanto sono bloccate le nuove richieste di accesso alla cassa integrazione presentate da marzo in poi. Come i sindacati denunciano fin dalla firma dell’accordo per il primo semestre 2013, i soldi non bastano, ne servono almeno il doppio. E i nodi adesso arrivano al pettine. Nelle casse dell’Inps siciliana alla voce ammortizzatori sociali in deroga i fondi sono finiti. In ogni caso non potranno essere ammesse nuove istanze e questo significa che i tanti licenziati non avranno neanche più un sussidio.
 


L’approfondimento. Nel 2012 la cassa integrazione è costata 200 mln
 
“Il nuovo stop alla cassa integrazione è allarmante – dice il segretario generale della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro – vista la situazione critica della Sicilia sotto il profilo dell’occupazione e la tensione sociale in atto. Chiediamo al governo regionale di darci chiarimenti e soprattutto di sapere cosa intende fare per affrontare questo nuovo problema che si apre”. Nel corso del 2012 la cassa integrazione è costata, in Sicilia, poco più di 200 milioni di euro. Il 2013 vede, già a marzo, un incremento percentuale sia dei lavoratori che delle ore di cassa integrazione. Rispetto ai primi tre mesi del 2012, quando sono state autorizzate 9.640.839 ore di cassa integrazione, a marzo del 2013 si era già raggiunta quota 10.135.093 ma l’incremento è stato così repentino da far temere che la differenza possa essere a fine anno ben più marcata. Basti pensare che in Sicilia a marzo sono state autorizzate 4.839.882 ore di casa integrazione rispetto alle 2.239.850 di febbraio. Ma i dati dell’osservatorio della Uil sono ancora più preoccupanti guardando alla cig in deroga. Se la cassa integrazione straordinaria è raddoppiata, quella in deroga è addirittura quasi decuplicata passando da 210.678 a 1.905.615.

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