Informamuse innova gli eventi siciliani - QdS

Informamuse innova gli eventi siciliani

Antonio Leo

Informamuse innova gli eventi siciliani

venerdì 05 Luglio 2013

Con l’assessorato regionale alle Risorse agricole, il loro sistema interattivo “QrouteMe” anima i padiglioni isolani al Vinitaly. Startup palermitana realizza app e altri prodotti per migliorare la fruizione del patrimonio culturale e ambientale

PALERMO – Impara l’arte e mettila in un’App. In qualche modo è questa la rivoluzione “culturale” portata avanti dalle menti creative di “Informamuse”, startup palermitana che dell’unione tra innovazione, storia e grandi eventi ha fatto il proprio business. Tra le principali attività, l’invenzione di app che consentono di utilizzare, per esempio, il cellulare come guida turistica quando ci si trova all’interno di un monumento piuttosto che di un palazzo storico o di una chiesa.
“Era la fine del 2009 e da due anni esisteva l’iPhone – ci racconta Antonio Gentile, Ceo di Informamuse e docente di informatica umanistica all’Università di Palermo – Alla fine di quell’anno ce n’erano in giro, in tutto il mondo, una trentina di milioni e le app crescevano esponenzialmente: nasceva la possibilità di fare strumenti interattivi che aumentassero il livello di immersione culturale lì dove c’era più necessità, nei luoghi storici che visitiamo da turisti, per far vivere, o rivivere, la storia e la cultura di un luogo e della gente che vi abita. Un progetto in qualche modo fantastico: unire innovazione tecnologica e la spinta emotivo-razionale generata da un nuovo livello di consapevolezza spazio temporale o, in altre parole, fare storytelling dei luoghi per chi li visita”.
Insomma, avete presente quei dispositivi simili ai citofoni che trovate al Museo D’Orsay a Parigi o al Museo di Storia naturale a New York e che vi raccontano la storia di un quadro o l’evoluzione di un volatile? Dimenticateli, perché con Informamuse tutto quello che vi serve è solo il vostro smartphone.
“Abbiamo realizzato – continua Gentile – applicazioni sulla Cappella Palatina, per il Castello di Mussomeli, per il sito archeologico di Akrai e Streating, la guida alla scoperta del cibo da strada di Palermo. Inoltre abbiamo scritto le storie, realizzato le immagini e localizzato anche in sette lingue diverse per condividere e far partecipare”.
Un progetto talmente innovativo da far gola perfino alla Regione siciliana. Tutto è nato quando l’Istituto regionale Vini e olii di Sicilia (Irvos) ha chiesto alla startup palermitana di “elevare l’immersione culturale in occasione di eventi per ottimizzare l’investimento locale a fini promozionali”.
“Ogni etichetta, ogni azienda è una storia, immagini, emozioni da vivere e degustare – ci spiega Gentile – ma ci vuole innovazione tecnologica, altrimenti ti perdi. Così ci siamo inventati ‘QRouteMe’, un sistema informativo che fa wayfinding (localizzazione) attraverso i codici QR e lo ‘storytelling’ promozionale integrando in un’unica piattaforma l’accesso via smartphone e gli schermi interattivi. Ad oggi non ci sono ancora sistemi analoghi nel mondo”.
Con l’assessorato Risorse agricole e alimentari e l’Irvos, il sistema “QRouteMe” ha animato i padiglioni siciliani al Vinitaly (dal 2011), alla “Fruit logistica” di Berlino (dal 2012) e ancora al “London international wine and spirits fair” nel 2011 e al Prowen 2012 a Düsseldorf. Recentemente, Informamuse ha ottenuto, tra gli altri, un premio speciale nell’ambito del “Talento delle idee 2013”.
Scorrendo il vostro sito web sembrerebbe che realizzate solo App. Invece, il vostro è un progetto molto più ambizioso. Cosa fate di preciso?
“Abbiamo cominciato con le app, ma abbiamo esteso la nostra mission anche ad altri strumenti di immersione e condivisione culturale, prima a livello di grandi eventi con QRouteMe e adesso con i libri interattivi attraverso Bookenberg, un progetto di cui stiamo lanciando la versione beta: si tratta di aiutare gli autori ad autopubblicare libri con elevati livelli di interazione. È un’industria che da sola vale già oltre un miliardo di dollari negli Stati Uniti”.
Tra i servizi che offrite c’è quello degli schermi interattivi. Di cosa si tratta?
“È un modo di introdurre il prodotto QRouteMe: l’immersione culturale avviene tramite schermi, smartphone, tablet, ma anche schermi touch screen che possono essere disponibili in aree chiave a supporto dell’utenza: fiere, centri commerciali, musei, gallerie, mostre. Dovunque ci sia l’esigenza di incrementare la consapevole partecipazione ad eventi e contenuti culturali di pregio”.
Ci potete descrivere un paio di app che avete realizzato?
“A parte le guide turistiche di luoghi particolari come la Cappella Palatina, la app Streating è forse quella più emozionante. Lo scopo è di accompagnare un turista alla scoperta del cibo da strada di Palermo. Più di venti luoghi selezionati in cui degustare tutte le nostre secolari specialità, dal salato, al dolce all’estremo, come meusa e quarume, a seconda dei desideri del turista e con mappa interattiva per giungere nei luoghi desiderati”.
Chi sono i vostri clienti tipo?
“I nostri clienti sono turisti che comprano le app, aziende pubbliche e private che desiderano allargare e approfondire il livello di storytelling della loro proposta con l’uso delle tecnologie e ancora autori di narrativa, sceneggiatori, poeti, fotografi, film makers, comic artists che vogliono entrare nel mondo delle pubblicazioni digitali”.
Quanto c’è bisogno, in Sicilia, di innovazione e di una migliore comunicazione nel settore della cultura, del turismo e degli eventi in generale?
“Quante centinaia di migliaia di turisti in Sicilia non hanno mai assaggiato un’arancina, un panino con la milza o percorso le sale nascoste del Castello di Mussomeli? Ogni volta che succede perdiamo denaro e futuro. E continuiamo a farlo da un secolo. Non è l’onore dell’ospite in gioco: sono miliardi di occasioni perdute”.

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