Il credito d’imposta bloccato per un guasto al server - QdS

Il credito d’imposta bloccato per un guasto al server

Lucia Russo

Il credito d’imposta bloccato per un guasto al server

mercoledì 17 Luglio 2013

La Regione ostacola le capacità delle imprese sane. La denuncia del “Quotidiano di Sicilia” rimbomba tra i banchi dell’opposizione che impone al Governo di rompere il silenzio omertoso. M5S e Grande Sud chiedono al presidente Ars, Ardizzone, di convocare immediatamente il presidente Crocetta in Aula
 

PALERMO – “20.000 lavoratori lasciati alla fame” era il titolo che campeggiava ieri sulla prima pagina del QdS. Un numero importante che individua chi patisce i ritardi della Regione.
Ieri, infatti, il 16 luglio, era la scadenza per le imprese per pagare le imposte per lo svolgimento della loro attività. Tra queste 1.184 imprese siciliane dovrebbero beneficiare del credito d’imposta, ma il canale telematico indispensabile per effettuare la compensazione tra imposte e credito d’imposta, non è stato mai attivato. Ad un anno dalla predisposizione dell’avviso che ne regolamenta i termini e le modalità, ancora non un solo euro è stato erogato.
Finalmente al Parlamento siciliano qualcosa si muove. Nessun’altra testata ha affrontato il problema che interessa 1.184 imprese e i rispettivi 20 mila dipendenti, di cui 5 mila assunti appunto in prospettiva del credito d’imposta.
"E’ assurdo – ha tuonato il capogruppo del Movimento Cinque stelle all’Ars Giancarlo Cancelleri – che per un semplice intoppo telematico 1.184 imprese e 20 mila lavoratori siano messi in ginocchio. Non si può fermare l’economia di una regione per un guasto ad un server. Rimango basito davanti a questa notizia che ho appreso dal Quotidiano di Sicilia”.
“La burocrazia spesso – prosegue Cancelleri – è uno dei nemici peggiori per le aziende. E’ un nemico subdolo, difficilissimo da combattere. E nell’attesa di attrezzarci per farlo, quantomeno, è nostro dovere provare a limitarne i danni, cosa che cercherà di fare il ddl per il ristoro delle vittime della burocrazia su cui stiamo lavorando alacremente”.
Intanto per cercare di dare immediata risposta alle 1184 aziende in ansia  e per capire le motivazioni all’origine del blocco degli sgravi fiscali Cancelleri si è subito attivato in nome del Movimento. Due lettere sono partite alla volta  dell’ufficio del presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone e  di quello  dell’onorevole Marcello Greco, presidente della commissione  Cultura, Formazione e Lavoro.  Al primo  viene richiesta la convocazione urgente in Aula del presidente della Regione, al secondo quella del governo in commissione.
Sulla questione ieri è intervenuta anche la capogruppo di Grande Sud all’Assemblea regionale siciliana, Bernadette Grasso: "C’è bisogno che il governo Crocetta cambi passo rispetto alle imprese e all’occupazione. Un’inchiesta di un quotidiano regionale riporta che da un anno, per un guasto al server, quasi 2000 aziende aspettano gli sgravi fiscali previsti dalla legge 106 del 2011. Le imprese beneficiarie del credito d’imposta, i cui fondi sono peraltro disponibili, hanno assunto negli ultimi due anni lavoratori della categoria cosiddetta "svantaggiata". Oggi, per una agevolazione promessa e mai onorata rischiano il collasso".
"E’ urgente che il presidente della Regione, Rosario Crocetta, venga a riferire in Aula – prosegue la Grasso -. Chiederò anche un’audizione degli assessori competenti in commissione Lavoro". "La vicenda è incredibile. E’ un Giano bifronte – conclude la capogruppo -. Ci sono due velocità: quella dell’assessorato al Lavoro, guidato da Ester Bonafede, che non riesce a programmare nei tempi stabiliti gli interventi amministrativi necessari per sbloccare queste risorse, in modo da incidere concretamente nella ripresa economica dell’Isola; e quella che serve a superare la forte crisi alle aziende sane, capaci di reggere ancora sul mercato".

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