AUGUSTA (SR) – Tra le città ancora prive di sistema di depurazione, nella provincia di Siracusa, figura Augusta. È da decenni che le varie amministrazioni comunali, che si sono susseguite, hanno presentato delle soluzioni per risolvere questo problema ma, fino a oggi, non se ne è fatto nulla e gli scarichi continuano a essere versati in mare aperto, rendendo ampi tratti di litorale non balneabile.
Il territorio del Comune di Augusta comprende un litorale di circa 14 km nelle cui acque vengono versati reflui da ben 31 scarichi fognari. Il lungomare Rossini, sito nel quartiere “Borgata”, a causa dei numerosi scarichi fognari che immettono reflui in mare rendendo il litorale fortemente inquinato, è definito dai residenti “lungomare fogna”. Per questo motivo si può dire a ragione come sosteneva l’ambientalista Giacinto Franco che “Augusta è un isola senza mare”.
Anche quest’anno, puntualmente, con l’arrivo della stagione balneare sono stati riconfermati i divieti di balneazione in quelle aree dove è presente l’inquinamento da scarichi fognari. Queste aree si aggiungono a quelle rese non balneabili da pericoli di frana o smottamento, o perché ricadono in zona militare o portuale. Lo stesso problema riguarda anche la frazione megarese di Brucoli, nel cui mare confluisco gli scarichi fognari.
Recentemente gli assessorati regionali alla Salute e al Territorio e ambiente hanno indicato in un apposito decreto, recepito dalla Commissione straordinaria del Comune, il divieto di balneazione per inquinamento nel lato est del canale di Brucoli a 200 metri a sud dallo scarico fognario della frazione marinara. In quel tratto di mare, infatti, il monitoraggio effettuato dall’Asp, ha constatato il superamento dei parametri batteriologici sui campioni di acqua ivi prelevati.
Gli unici tratti di costa, dove si può fare il bagno senza pericoli, sono quelli di Faro Santa Croce e di Capo Campolato, dove l’acqua risulta più pulita per l’assenza nelle vicinanze di scarichi fognari. Tuttavia, nonostante la presenza di numerosi cartelli che vietano la balneazione in molti tratti di spiaggia, sono tanti i cittadini che si fanno il bagno nel golfo Xifonio, nel mare della “Badiazza” e nel canale di Brucoli. Inoltre, al danno arrecato dalle coste non balenabili per detti scarichi fognari, si è aggiunta la beffa, per i cittadini, costretti a versare, quale componente vincolata della tariffa del servizio idrico integrato, il canone di depurazione pur non usufruendo del servizio per assenza di depuratore.
Per tutti questi motivi da anni si succedono le lamentele sia da parte dei cittadini che da parte delle associazioni. Con l’adesione all’Ato idrico il problema sembrava avviato alla risoluzione definitiva ma, fino ad ora, non è stato così. Il Piano operativo triennale (2008/2010) dell’Ato Idrico di Siracusa, prevedeva un progetto per il completamento del depuratore di contrada Punta Cugno. L’importo ad esso relativo ammonta, da quanto riportato nel documento di programmazione, a 5 milioni e 913 mila euro.
Un’altra soluzione, più economica e più ovvia della precedente, sostenuta dalle favorevoli battaglie degli ambientalisti augustani, prevede il convogliamento dei reflui urbani di Augusta al depuratore consortile di Priolo Gargallo dell’Ias (Industrie acque siracusane) che, assieme agli scarichi industriali del vicino petrolchimico, già depura i reflui dei comuni di Melilli, Priolo e di Siracusa nord. Per la realizzazione di un collettore fognario è stato stimato che occorrono circa 22 milioni di euro. Le associazioni ambientaliste “Augustambiente” e “Decontaminazione Sicilia” sostengono che “la soluzione di un depuratore solo per Augusta, e non l’allacciamento al consortile di Priolo, che ha la capacità volumetrica per trattare i reflui di Augusta, costituisce uno sperpero di soldi pubblici.
A chi sostiene che il primo lotto, costituito dalla palazzina della direzione e dalla vasca di trattamento reflui è stato già realizzato e quindi risulterebbe una spesa inutile, le due associazioni suggeriscono l’utilizzazione ottimale dei due manufatti: la prima come canile comunale e la seconda come polmone di accumulo di emergenza nei casi di temporaneo non funzionamento del consortile”. Il suggerimento di cui sopra in ogni caso creerebbe una sicura economia cassando consiglio di amministrazione, direzione e gestione del nuovo depuratore, visto che tutto questo spetterebbe all’Ias, che già lo fa per le industrie ed i Comuni predetti.
Stanziati 30 milioni di euro per le opere fognarie
AUGUSTA (SR) – Alcuni mesi addietro il direttore dell’Ato idrico Siracusa 8, Andrea Figura, ha dichiarato che Augusta avrà un proprio depuratore. Per tale opera sarebbero disponibili 30 milioni di euro stanziati dal Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) che verrebbero utilizzati sia per la realizzazione della rete fognaria nel territorio comunale che per completare il depuratore augustano. Si parla di completare, visto che il primo lotto del depuratore di Augusta è stato già realizzato negli anni scorsi, mentre entro 4 anni l’impianto dovrebbe essere ultimato con la realizzazione dei restanti due lotti. Inoltre lo scorso 28 maggio è stata pubblicata una determina dirigenziale del III Settore urbanistica del Comune di Augusta (numero protocollo 29905) in cui sono avviate le procedure di esproprio di un’area in contrada Cozzo Filonero, all’ingresso di Augusta, per la creazione della stazione di pompaggio, denominata Pzero, che riguarda il primo stralcio del collettore fognario. Si tratta di una primo tratto della rete fognaria che interesserà seimila cittadini. Il suddetto intervento era stato disposto dall’ex amministrazione comunale, con l’accensione di un mutuo con la Cassa depositi e prestiti per un importo complessivo di 3 milioni di euro. L’area sarà successivamente consegnata all’Ato idrico ente competente. Riguardo ai circa trenta milioni stanziati dal Cipe, per la completa realizzazione della rete fognaria in tutto il territorio comunale, compresa la vasta area di Agnone bagni che abbraccerà anche parte di Lentini. Ricordiamo che il termine fissato per l’indizione della relativa gara è il 30 luglio, pena la perdita del finanziamento.